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Artista: Beastie Boys Album: Hello Nasty: Instrumentals


Anno: 2003
Tempo: 0:0-1

Una critica dell'album Hello Nasty: Instrumentals del 2011


Nel 2011, i Beastie Boys pubblicarono l'album Hello Nasty: Instrumentals, una versione strumentale del loro famoso album del 1998. Questo album rappresenta un'evoluzione del loro stile musicale, che incorpora elementi di rap, rock e jazz. In questo articolo, daremo una critica sulle migliori canzoni dell'album e su come sono nate grazie al loro contesto musicale. Esploreremo anche alcune delle critiche rivolte all'album e all'artista.

L'album inizia con Super Disco Breakin', una traccia energica che evoca l'atmosfera festaiola del disco degli anni '70. La traccia è caratterizzata da un beat funky e da una linea di basso che richiama la musica disco di quel periodo. Successivamente, The Move trasporta l'ascoltatore in un'atmosfera più intima, grazie all'uso di un pianoforte jazz e di un contrabbasso, creando un'atmosfera rilassante e romantica.

Larry's Dance Theme è una traccia strumentale che si basa sull'utilizzo di un campionatore di sax, creando un groove jazz-funk elettrico che ricorda le produzioni degli anni '90 di Guru e dei suoi Jazzmatazz. Remote Control è invece un omaggio alla musica elettronica degli anni '80, utilizzando synth e campionamenti vocali per creare un'atmosfera d'avanguardia che richiama le origini dei Beastie Boys nel punk. Infine, Dr. Lee, PhD è una traccia psichedelica che richiama l'uso di chitarra elettrica e del sitar, creando un effetto cascata di suoni che si stratificano ad uno sopra l'altro.

Molte delle critiche rivolte all'album riguardano la mancanza dei testi delle canzoni. Dato che l'album è una versione strumentale, molti hanno notato l'assenza delle parole che hanno caratterizzato la loro carriera. Tuttavia, l'album è comunque in grado di dimostrare il talento dei Beastie Boys nella produzione di musica strumentale, dimostrando la loro abilità nel creare atmosfere intelligenti e vivaci, senza la necessità di utilizzare parole.

Inoltre, alcune critiche hanno riguardato l'uso di campionamenti musicali, che potrebbe essere visto come un'offesa al lavoro di altri artisti. Tuttavia, i Beastie Boys hanno sempre posto molta attenzione nell'accurata selezione dei campioni, rendendo il tutto un omaggio alla musica che hanno sempre amato.

In conclusione, l'album Hello Nasty: Instrumentals del 2011 rappresenta un passo avanti nella carriera dei Beastie Boys, che dimostrano la loro abilità nella produzione di musica strumentale. La combinazione di jazz, funk, rock elettrico e hip-hop, creano una miscela sperimentale di suoni che induce l'ascoltatore in un viaggio sonoro di grande intensità. Nonostante alcune critiche, questo album è sicuramente uno dei loro migliori lavori, che racchiude l'eredità musicale che hanno contribuito a creare.