Artista: Bill Evans Album: Empathy
Anno: 1962Tempo: 0:0-1
Una critica dell'album Empathy di Bill Evans
Benvenuti a tutti gli amanti delle belle melodie e degli armonici raffinati della musica jazz! In questo post, voglio presentarvi l'album Empathy di Bill Evans, pianista jazz americano che ha fatto la storia di questo genere musicale. Inizierò raccontandovi chi era questo artista e come ha influenzato il panorama musicale del jazz, per poi parlare del contesto in cui questo album è stato creato e di tutte le canzoni che lo compongono. Infine, ci soffermeremo sulla mia personale critica dell'album e dell'artista, spostando l'attenzione su alcuni dettagli che forse non sono stati notati da tutti.
Bill Evans è stato uno dei maggiori pianisti jazz del XX secolo, famoso per la sua tecnica, la sua esecuzione precisa e la sua capacità di improvvisazione. Nato a Plainfield nel New Jersey nel 1928, iniziò a studiare pianoforte fin da giovanissimo. Dopo aver frequentato il Southeastern Louisiana College, si trasferì a New York dove iniziò la sua carriera professionale. Grazie alla sua abilità straordinaria, divenne presto un musicista richiestissimo e partecipò a numerose registrazioni con celebri artisti come Charles Mingus e Miles Davis. Il suo stile si distingueva per la sua delicatezza, la sua estetica raffinata e la sua profondità emotiva.
Empathy è un album che è stato registrato nel 1962, l'anno in cui Bill Evans si unì a Jim Hall, chitarrista di jazz, per registrare insieme. L'album include alcune delle migliori composizioni jazz degli anni '60. Ci sono sette tracce in tutto, tra cui A Simple Matter of Conviction, Embraceable You e My Funny Valentine. Queste canzoni sono state selezionate con attenzione dal punto di vista dell'armonia e della melodia, e sono arricchite dalla sensibilità di entrambi gli artisti.
In My Funny Valentine, ad esempio, si può percepire come Bill Evans apra il pezzo con poche note, rendendo la melodia velata e ovattata, poi si sviluppa in una colonna sonora movimentata, esaltata dall'eccellente lavoro del duo. In Embraceable You, la chitarra morbida e il pianoforte fluido conferiscono un suono dolce e avvolgente alla canzone, trasmettendo un senso di intimità unico. A Simple Matter Of Conviction fa risaltare il virtuosismo dei due artisti, che in modo armonioso riescono a comunicare sia con i loro strumenti che con le loro emozioni.
Tuttavia, non posso non sottolineare che Empathy non è l'album più famoso di Bill Evans. In effetti, a causa della breve collaborazione con Jim Hall, questo album non è riuscito a lasciare un'impronta indelebile nel panorama del jazz. Nonostante ciò, ho l'impressione che l'album non sia stato apprezzato abbastanza nei suoi dettagli, mostrando lo stile più delicato e sofisticato di Bill.
In conclusione, l'album Empathy di Bill Evans è un'opera jazz che racchiude tutto il talento e la sensibilità di questo artista. Questo lavoro, attraveso la sua delicatezza ed eleganza, apre alla scoperta delle sottili sfumature del jazz. Anche se non ha ricevuto il successo che meritava, Empathy resta comunque un album di grande valore, che merita di essere ascoltato, osservato e valutato con attenzione.
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