Artista: Philip Glass Album: Circles
Anno: 1998Tempo: 0:0-1
Circles di Philip Glass: un capolavoro minimalista
Se sei un appassionato di musica classica minimalista, probabilmente conosci già l'artista americano Philip Glass. Questo compositore dalle influenze minimaliste è stato uno dei protagonisti della musica contemporanea ed ha realizzato capolavori come Einstein on the Beach e Satyagraha. In questo articolo, ci soffermeremo sul suo album Circles e ti presenteremo le sue migliori tracce e il contesto in cui è stato realizzato.
Circles è stato pubblicato nel 1982 come colonna sonora del film omonimo di Rob Nilsson. Questo album è caratterizzato dallo stile minimalista di Glass, con la ripetizione di motivi e pattern musicali che si intersecano tra di loro. L'album è composto da sette tracce, ognuna delle quali ha un titolo che richiama una specifica figura geometrica, come Rubric e Polygon. La musica è un perfetto abbinamento per i testi poetici dell'alfiere Lawrence Sutin.
Le tracce dell'album sono tutte impressionanti e meritano di essere ascoltate con grande attenzione, ma ci sono alcune che spiccano per le loro melodie e atmosfere particolari. Ad esempio, Refuge è una traccia che inizia con l'effetto di un clock ticking e viene poi costruita con la ripetizione di pochi pattern musicali. Islands invece, è un brano lento e malinconico, con una melodia struggente che rimane impressa nella mente dell'ascoltatore. Invece, il pezzo forte dell'album è senza dubbio Two Pages, una traccia di quasi venti minuti di durata che culmina in un crescendo musicale unico.
Per quanto riguarda le critiche, Circles è stato spesso considerato un album sperimentale e difficile, anche per gli ascoltatori che già conoscevano il genere minimalista. Non tutti gli appassionati di musica classica sono imbevuti della capacità di poter apprezzare questo album. Tuttavia, i fan del minimalismo e della musica sperimentale rimangono molto soddisfatti dell'album, apprezzandone sicuramente l'atmosfera inquieta e l'abile costruzione dei pattern musicali.
Conclusion: In conclusione, Circles di Philip Glass è un album imperdibile per chi ama la musica minimalista e le sperimentazioni musicali. L'abbinamento tra la musica di Glass e i testi di Sutin crea un'atmosfera unica, che ti lascerà senza fiato. Anche se l'album può non essere per tutti, rimane comunque un'opera musicale importante nel panorama della musica contemporanea e usata frequentemente nei media televisivi. Se non l'hai ancora ascoltato, ti assicuro che non te ne pentirai.
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