TAR - ASCOLTA LE MIGLIORI CANZONI IN STREAMING
La storia dei Tar: un viaggio nell'arte musicale di un gruppo italiano originale. Hai mai sentito parlare dei Tar? Questo gruppo italiano, dalle sonorità originali e uniche, ha spopolato negli anni '90 e '00 grazie a canzoni che hanno lasciato il segno. La loro musica è difficile da inquadrare in un solo genere musicale: una fusione tra Rock, Pop e Punk che li ha portati a realizzare pezzi unici e riconosciuti a livello internazionale. Nel seguente articolo parleremo di Tar, della loro storia, delle loro migliori canzoni e degli album che hanno segnato la loro carriera.
La storia dei Tar inizia nel 1992 quando il gruppo si forma a Siena. La band è composta da Giovanni Gulino alla batteria, Luciano Federighi alla chitarra, Fabrizio Pào Pavan al basso e a volte al piano, e Pierpaolo Ranieri alla chitarra. Il botto arriva nel 1995, anno in cui viene pubblicato il loro primo album dal titolo Roundabout. Quest'opera viene subito accolta molto positivamente dai critici che ne riconoscono la forte originalità del sound. L'album contiene canzoni indimenticabili, come Roundabout, Paloma e Play.
Il 1997 è l'anno di 1996, secondo disco del gruppo. Il titolo dell'album è piuttosto autoesplicativo, visto che contiene molti brani registrati appunto nell'anno precedente. Anche qui troviamo pezzi d'eccezione come Studio di Fonologia, 1996, Straniero e In un giardino con James. Il secondo album continua sulla scia del primo, ma risulta più maturo, più vario e con sonorità più elaborate.
Dopo questi due capolavori Tar continua la sua carriera con numerosi altri progetti e collaborazioni, fino al loro scioglimento nel 2003. Il gruppo ha realizzato in tutto sette album, ognuno con caratteristiche particolari che li rendono ogni volta diversi. È impossibile citare tutti i loro brani migliori, ma c'è una canzone che sicuramente ha segnato la loro carriera. Stiamo parlando di Oblio, contenuta nell'album Hormonic 33 pubblicato nel 2000. Il brano è stato utilizzato come colonna sonora del film Chimera di Claire Devers, contribuendo a far conoscere il gruppo a livello internazionale.
Sono state molte le band italiane degli anni '90 che hanno lasciato un'impronta significativa nel mondo della musica italiana. Tar è sicuramente una di queste. La loro originalità ha portato alla creazione di un sound unico e inimitabile che da molti anni riesce a conquistare nuovi e vecchi ascoltatori. I lavori di questa band meritano di essere ascoltati ancora oggi, per scoprire pezzi che possono ancora sorprendere e incantare. Tar, insomma, è una band da scoprire ancora oggi.
La storia dei Tar inizia nel 1992 quando il gruppo si forma a Siena. La band è composta da Giovanni Gulino alla batteria, Luciano Federighi alla chitarra, Fabrizio Pào Pavan al basso e a volte al piano, e Pierpaolo Ranieri alla chitarra. Il botto arriva nel 1995, anno in cui viene pubblicato il loro primo album dal titolo Roundabout. Quest'opera viene subito accolta molto positivamente dai critici che ne riconoscono la forte originalità del sound. L'album contiene canzoni indimenticabili, come Roundabout, Paloma e Play.
Il 1997 è l'anno di 1996, secondo disco del gruppo. Il titolo dell'album è piuttosto autoesplicativo, visto che contiene molti brani registrati appunto nell'anno precedente. Anche qui troviamo pezzi d'eccezione come Studio di Fonologia, 1996, Straniero e In un giardino con James. Il secondo album continua sulla scia del primo, ma risulta più maturo, più vario e con sonorità più elaborate.
Dopo questi due capolavori Tar continua la sua carriera con numerosi altri progetti e collaborazioni, fino al loro scioglimento nel 2003. Il gruppo ha realizzato in tutto sette album, ognuno con caratteristiche particolari che li rendono ogni volta diversi. È impossibile citare tutti i loro brani migliori, ma c'è una canzone che sicuramente ha segnato la loro carriera. Stiamo parlando di Oblio, contenuta nell'album Hormonic 33 pubblicato nel 2000. Il brano è stato utilizzato come colonna sonora del film Chimera di Claire Devers, contribuendo a far conoscere il gruppo a livello internazionale.
Sono state molte le band italiane degli anni '90 che hanno lasciato un'impronta significativa nel mondo della musica italiana. Tar è sicuramente una di queste. La loro originalità ha portato alla creazione di un sound unico e inimitabile che da molti anni riesce a conquistare nuovi e vecchi ascoltatori. I lavori di questa band meritano di essere ascoltati ancora oggi, per scoprire pezzi che possono ancora sorprendere e incantare. Tar, insomma, è una band da scoprire ancora oggi.
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2023-06-06
Scopriamo insieme il gruppo Tar: la loro carriera, il loro stile musicale e i concerti indimenticabili
Cari amanti della buona musica, oggi vi parlerò del gruppo Tar, una band italiana attiva dagli anni '80 e ancora molto ammirata dai critici e dai fan di tutto il mondo. In questo articolo esploreremo la loro carriera, lo stile musicale e i concerti più belli e rappresentativi della loro storia. Siamo pronti a immergerci in una dimensione di suoni e parole che solo Tar è in grado di creare?
Partiamo dalla carriera dei Tar: il gruppo si forma nel 1982 a Padova da un'idea del chitarrista e compositore Zeno De Rossi e del sassofonista Alessandro Turbo Tomasi. In poco tempo la band cresce e si arricchisce di nuovi membri, come il bassista Luca Nathan De Rossi e il batterista Daniele Bengi Benati. Il loro primo album, Tar, viene pubblicato nel 1985 e subito apprezzato dalla critica grazie a sonorità innovative e sperimentali, che uniscono il jazz alla new wave e al punk rock. L'evoluzione musicale del gruppo si nota nei lavori successivi, come Roundabout del 1986 e 1984-1989 del 1990, in cui le influenze elettroniche diventano sempre più presenti.
Ma qual è lo stile musicale dei Tar? La risposta non è semplice, dato che la loro musica è il risultato di un mix di generi e influenze che diventano un tutt'uno. Il suono del sassofono di Turbo Tomasi si fonde con le chitarre di De Rossi, mentre il basso e la batteria scandiscono il ritmo creando un vortice sonoro unico. Testi poetici e a volte difficili da interpretare completano il quadro, conferendo alle canzoni un'intensità emotiva che le rende uniche. Insomma, la musica dei Tar è un'esperienza sensoriale a 360 gradi, capace di coinvolgere l'ascoltatore in prima persona.
Ma non c'è niente di meglio che assistere a un concerto dei Tar per comprendere appieno la loro musica. Uno dei concerti più belli e rappresentativi della loro storia è senza dubbio quello del 1991 al Teatro Tendastrisce di Roma, riproposto in un doppio album live intitolato 1991/Libri. La band si esibisce in un miscuglio di nuove composizioni, brani storici e improvvisazioni, regalando al pubblico un'esperienza live unica e irripetibile. Ma anche più recenti concerti, come quello del 2009 all'Auditorium Parco della Musica di Roma, sono capaci di emozionare e coinvolgere il pubblico grazie alla loro carica emotiva e alla loro maestria tecnica.
In conclusione, i Tar sono stati uno dei gruppi più innovativi e sorprendenti della scena musicale italiana: dal loro esordio negli anni '80 fino ad oggi hanno saputo creare una musica unica e coinvolgente, capace di mescolare generi e influenze diverse in un unicum sonoro. Se non li avete ancora scoperti, vi consiglio di farlo subito: con la loro musica potrete immergervi in un mondo di emozioni e sensazioni che non rimarranno facilmente dimenticate.
Partiamo dalla carriera dei Tar: il gruppo si forma nel 1982 a Padova da un'idea del chitarrista e compositore Zeno De Rossi e del sassofonista Alessandro Turbo Tomasi. In poco tempo la band cresce e si arricchisce di nuovi membri, come il bassista Luca Nathan De Rossi e il batterista Daniele Bengi Benati. Il loro primo album, Tar, viene pubblicato nel 1985 e subito apprezzato dalla critica grazie a sonorità innovative e sperimentali, che uniscono il jazz alla new wave e al punk rock. L'evoluzione musicale del gruppo si nota nei lavori successivi, come Roundabout del 1986 e 1984-1989 del 1990, in cui le influenze elettroniche diventano sempre più presenti.
Ma qual è lo stile musicale dei Tar? La risposta non è semplice, dato che la loro musica è il risultato di un mix di generi e influenze che diventano un tutt'uno. Il suono del sassofono di Turbo Tomasi si fonde con le chitarre di De Rossi, mentre il basso e la batteria scandiscono il ritmo creando un vortice sonoro unico. Testi poetici e a volte difficili da interpretare completano il quadro, conferendo alle canzoni un'intensità emotiva che le rende uniche. Insomma, la musica dei Tar è un'esperienza sensoriale a 360 gradi, capace di coinvolgere l'ascoltatore in prima persona.
Ma non c'è niente di meglio che assistere a un concerto dei Tar per comprendere appieno la loro musica. Uno dei concerti più belli e rappresentativi della loro storia è senza dubbio quello del 1991 al Teatro Tendastrisce di Roma, riproposto in un doppio album live intitolato 1991/Libri. La band si esibisce in un miscuglio di nuove composizioni, brani storici e improvvisazioni, regalando al pubblico un'esperienza live unica e irripetibile. Ma anche più recenti concerti, come quello del 2009 all'Auditorium Parco della Musica di Roma, sono capaci di emozionare e coinvolgere il pubblico grazie alla loro carica emotiva e alla loro maestria tecnica.
In conclusione, i Tar sono stati uno dei gruppi più innovativi e sorprendenti della scena musicale italiana: dal loro esordio negli anni '80 fino ad oggi hanno saputo creare una musica unica e coinvolgente, capace di mescolare generi e influenze diverse in un unicum sonoro. Se non li avete ancora scoperti, vi consiglio di farlo subito: con la loro musica potrete immergervi in un mondo di emozioni e sensazioni che non rimarranno facilmente dimenticate.
Tag: Tar, migliori canzoni, concerti, critica, biografia musicale
CANZONI TAR - LA CLASSIFICA DEI TOP BRANI DELL'ARTISTA
1 - Non-Alignment Pact
2 - Walking The King
3 - Trauma
4 - Cross Offer
5 - Dark Mark
6 - Viaduct Removal
7 - Land Luck
8 - Deep Throw
9 - Jurbo
10 - Thermos
11 - Mercury Block
12 - Gag Reflex
13 - Black Track
14 - Pick One
15 - Play To Win
16 - Glass Grief
17 - G7
18 - Dean Martin
19 - Bad Box
20 - Cold
21 - Mach Song
22 - Static
23 - Les Paul Worries
24 - Lady Steps
25 - Mel's
26 - Clincher
27 - Satritis
28 - Quieter Fellow
29 - The Shoo
30 - Q.v.c.
31 - Topless, Mindless, Senseless
32 - Barry White
33 - Carpal Tunnel Season
34 - Muncie
35 - Altoids, Anyone?
36 - Billow My Sail
37 - Building Taj Mahal
38 - Time To Strike
39 - Antlers
40 - Welk
41 - Known Anomalies
42 - Tellerman
43 - On A Transfer
44 - Goethe
45 - Short Trades