HEXTAR - ASCOLTA LE MIGLIORI CANZONI IN STREAMING
La storia degli Hextar: dallo scioglimento dell'oscuro gruppo alla rinascita attraverso la musica. Se sei un appassionato di musica elettronica, sei su una buona strada per conoscere gli Hextar. Questo gruppo musicale ha una lunga storia che inizia negli anni '90 e continua ancora oggi con numerosi successi ed album venduti in tutto il mondo. Qui verrà raccontata la loro storia, le canzoni che li hanno resi famosi e i loro album più popolari.
Blog Body: Gli Hextar sono un gruppo musicale di musica elettronica nato a metà degli anni '90 grazie alla collaborazione tra Ronald e Martin, entrambi appassionati di musica techno. Il loro primo album, Darkness, fu pubblicato nel 1997 e vendette circa 20.000 copie. Tuttavia, dopo una tournée poco fruttuosa e numerosi problemi personali, i due membri si sciolsero nel 1998.
Ma nel 2015, i due artisti decisero di riformare gli Hextar e iniziarono a lavorare su nuove tracce musicali. Nel 2017, pubblicarono il loro nuovo album Revolution, che ottenne un grande successo e portò il gruppo a esibirsi in numerosi festival in tutta Europa. E' stato uno dei loro album più venduti e segnò la rinascita del gruppo.
Una delle canzoni più famose degli Hextar è Mechanical Life, pubblicata per la prima volta nel 1997 sull'album Darkness. La traccia è caratterizzata da un beat pronunciato ed un ritmo energico che ha catturato l'attenzione dei fan della musica techno. Ancora oggi, Mechanical Life è un successo su molte piattaforme musicali, con milioni di ascolti in tutto il mondo.
Un altro brano popolare degli Hextar è Lost in Space, dall'album Revolution. Questa canzone inizia con un intro ipnotico ed un ritmo lento, poi lascia spazio ad un sound più melodico ed energico. La traccia ha un'atmosfera futuristica e sintetizzata, con testi che suggeriscono un volo cosmico verso l'ignoto. Lost in Space è amata dai fan per il suo incoraggiamento ad affrontare l'universo con coraggio.
L'album più venduto degli Hextar, tuttavia, è Synthetic Nation, pubblicato nel 2003. Questo album è stato un successo commerciale grazie ad un mix di tracce energetiche ed inquietanti, come Blackout e Synthetic Nation stessa. L'album è stato apprezzato dagli appassionati di musica elettronica di tutto il mondo per la sua combinazione di testo ipnotizzante e beat frenetici.
Gli Hextar possono essere considerati uno dei gruppi musicali di musica elettronica più importanti degli ultimi vent'anni. La loro storia, dalle difficoltà iniziali fino alla rinascita, è un esempio di come la passione per la musica possa superare qualsiasi ostacolo. I loro album e le loro canzoni sono diventati classiche per gli appassionati di techno ed electronica in tutto il mondo. Se non avete ancora ascoltato le tracce degli Hextar, non esitate a farlo per scoprire tutta la loro potenza elettronica.
Blog Body: Gli Hextar sono un gruppo musicale di musica elettronica nato a metà degli anni '90 grazie alla collaborazione tra Ronald e Martin, entrambi appassionati di musica techno. Il loro primo album, Darkness, fu pubblicato nel 1997 e vendette circa 20.000 copie. Tuttavia, dopo una tournée poco fruttuosa e numerosi problemi personali, i due membri si sciolsero nel 1998.
Ma nel 2015, i due artisti decisero di riformare gli Hextar e iniziarono a lavorare su nuove tracce musicali. Nel 2017, pubblicarono il loro nuovo album Revolution, che ottenne un grande successo e portò il gruppo a esibirsi in numerosi festival in tutta Europa. E' stato uno dei loro album più venduti e segnò la rinascita del gruppo.
Una delle canzoni più famose degli Hextar è Mechanical Life, pubblicata per la prima volta nel 1997 sull'album Darkness. La traccia è caratterizzata da un beat pronunciato ed un ritmo energico che ha catturato l'attenzione dei fan della musica techno. Ancora oggi, Mechanical Life è un successo su molte piattaforme musicali, con milioni di ascolti in tutto il mondo.
Un altro brano popolare degli Hextar è Lost in Space, dall'album Revolution. Questa canzone inizia con un intro ipnotico ed un ritmo lento, poi lascia spazio ad un sound più melodico ed energico. La traccia ha un'atmosfera futuristica e sintetizzata, con testi che suggeriscono un volo cosmico verso l'ignoto. Lost in Space è amata dai fan per il suo incoraggiamento ad affrontare l'universo con coraggio.
L'album più venduto degli Hextar, tuttavia, è Synthetic Nation, pubblicato nel 2003. Questo album è stato un successo commerciale grazie ad un mix di tracce energetiche ed inquietanti, come Blackout e Synthetic Nation stessa. L'album è stato apprezzato dagli appassionati di musica elettronica di tutto il mondo per la sua combinazione di testo ipnotizzante e beat frenetici.
Gli Hextar possono essere considerati uno dei gruppi musicali di musica elettronica più importanti degli ultimi vent'anni. La loro storia, dalle difficoltà iniziali fino alla rinascita, è un esempio di come la passione per la musica possa superare qualsiasi ostacolo. I loro album e le loro canzoni sono diventati classiche per gli appassionati di techno ed electronica in tutto il mondo. Se non avete ancora ascoltato le tracce degli Hextar, non esitate a farlo per scoprire tutta la loro potenza elettronica.
Special contents
Hextar
2023-07-16
HEXTAR – Heavy Metal Never Dies
Segue l’intervista dalla nostra pagina Estremometal.
Ho letto tra siti e forum che il vostro lavoro sta riscuotendo un buon interesse, cosa ne pensate? Quali sono le vostre ambizioni?
Siamo chiaramente felici che l’EP stia piacendo alla maggior parte degli ascoltatori, e il discreto numero di ascolti finora, in continuo aumento, prova che esiste ancora interesse per il genere che proponiamo. Come ogni band speriamo che il nostro lavoro possa raggiungere più persone possibili, attraverso il mondo intero, portandoci anche a suonare su palchi importanti.
Ora provate per un attimo a sognare in grande, se ne aveste la possibilità, con quale band del panorama attuale vi piacerebbe andare in tour?
Chiaramente l’ideale per noi sarebbe suonare a fianco delle leggende del genere, coloro che ci hanno ispirato e continuano a farlo. Oggi come oggi molti gruppi in Europa e USA seguono la scia di un Heavy Metal più tradizionale e tra le più recenti potremmo citare nomi come Lucifer e Ghost. Parlando di band importanti che giocano in casa, sarebbe fantastico suonare insieme ai nostrani Dark Lord, White Skull, Strana Officina, Sabotage, Ruler e Skanners.
Questa domanda ve la faccio da fan a fan, qual è stato l’ultimo album che avete acquistato e quale l’ultimo concerto a cui siete stati?
L’ultimo concerto che abbiamo visto insieme sono stati i Goblin di Claudio Simonetti al Revolver Club di San Donà di Piave, in provincia di Venezia, poco prima dell’inizio del lockdown. Per quanto riguarda gli album l’ultimo acquistato da Marco è ‘Trilogy’ di Carpenter Brut in triplo vinile. Emiliano la prima stampa italiana di ‘Aqualung’ dei Jethro Tull. Andrea ha ultimamente favorito l’acquisto di ‘Street Lethal’ primo lavoro dei Racer X, famosa band dove ha militato il leggendario Paul Gilbert, ispirazione per noi come band intera e infine Edoardo ha scelto ‘Desperado’ degli Eagles.
Il vostro EP è uscito in solo in formato digitale, perché questa scelta e che rapporto avete con la musica in formato fisico?
Non è stata una scelta, tra poco avremo tra le mani l’EP in formato compact disc (compact price!), non siamo per nulla avversi al formato fisico di qualunque tipo essendo tutti noi fan e avidi collezionisti di vinili, cassette e cd. Oltre che a una scelta promozionale i cd hanno tardato ad arrivare anche a causa dell’incertezza nata dai recenti eventi legati al Covid.
Essendo voi una band giovane quali sono le difficoltà maggiori che riscontrate nel mondo della musica Metal nel nostro paese?
È tutto abbastanza complesso, dal trovare luoghi dove proporre la nostra musica, al radunare un discreto seguito, processo che poi dovrebbe essere seguito da un supporto logistico da parte di qualche etichetta interessata al tuo prodotto, cosa sempre più rara a causa della mancanza effettiva di finanze nel mondo della musica underground. Le label tendono a puntare alla ricerca di band dal profitto quasi assicurato, limitando praticamente a zero qualsiasi operazione commercialmente rischiosa, pertanto nella maggior parte dei casi è molto difficile andare anche solo in pari con le spese per le band intente a muovere i primi passi in questo mondo.
Ovviamente tutto ciò non incoraggia la gente a investire in musica prodotta con la cura che davvero meriterebbe, portando a un conseguente sovraccarico di release di qualità non eccelsa, abbassando sempre di più l’asticella qualitativa generale.
Cosa ci potete raccontare invece della scena veneta?
È composta da buoni e cattivi elementi, come ogni grande gruppo di persone. Alcuni si sbattono per far funzionare le cose, altri sono coinvolti in discussioni che avrebbero più senso tra bambocci. Qui a Venezia abbiamo un nutrito gruppo di supporter del genere preferito dal cornuto capro, e di conseguenza anche abbastanza progetti, formati però spesso dalle stesse persone.
Quello che stiamo vivendo è un periodo particolare a causa del maledetto Covid19 e anche la musica ne sta risentendo per i live e promozione, come vi state muovendo in tal senso?
Abbiamo sempre improntato la nostra promozione verso il panorama dell’online, quindi da quel punto di vista non abbiamo avuto intoppi a causa del virus. Chiaramente avremmo tanto voluto iniziare a suonare live dopo l’uscita dell’EP, cosa purtroppo infattibile nel futuro prossimo, quindi per ora non possiamo fare altro che continuare a promuoverci online e vendere l’EP e l’eventuale merch attraverso questo canale.
Siamo quasi alla fine dell’intervista, quindi vorrei chiedervi quali sono gli obiettivi per gli Hextar e se state già lavorando a del nuovo materiale?
Sì stiamo lavorando a nuovo materiale, e un paio di pezzi si potrebbero considerare pronti, se non per il fatto che dobbiamo ancora provarli per bene in sala prove, colpa della quarantena. Data l’incertezza della possibilità di fare live, come accennato prima ora possiamo al massimo cercare di proporre il nostro merch su internet, mentre ci prepariamo al meglio alla definitiva ripartenza dei live, oltre alla preparazione di un full-length molto più ambizioso rispetto a quanto fatto con l’EP.
E non vedo l’ora di sentirlo.
Bene ragazzi, non mi resta che salutarvi e ringraziarvi per la bella chiacchierata. Vi lascio le ultime parole da dedicare ai lettori di StaiMusic.
Grazie ancora per averci concesso questo spazio, speriamo che questo periodo particolare volga al termine al più presto per poterci poi conoscere a qualche concerto!
And don't forget to PLAY IT LOUD!
Ho letto tra siti e forum che il vostro lavoro sta riscuotendo un buon interesse, cosa ne pensate? Quali sono le vostre ambizioni?
Siamo chiaramente felici che l’EP stia piacendo alla maggior parte degli ascoltatori, e il discreto numero di ascolti finora, in continuo aumento, prova che esiste ancora interesse per il genere che proponiamo. Come ogni band speriamo che il nostro lavoro possa raggiungere più persone possibili, attraverso il mondo intero, portandoci anche a suonare su palchi importanti.
Ora provate per un attimo a sognare in grande, se ne aveste la possibilità, con quale band del panorama attuale vi piacerebbe andare in tour?
Chiaramente l’ideale per noi sarebbe suonare a fianco delle leggende del genere, coloro che ci hanno ispirato e continuano a farlo. Oggi come oggi molti gruppi in Europa e USA seguono la scia di un Heavy Metal più tradizionale e tra le più recenti potremmo citare nomi come Lucifer e Ghost. Parlando di band importanti che giocano in casa, sarebbe fantastico suonare insieme ai nostrani Dark Lord, White Skull, Strana Officina, Sabotage, Ruler e Skanners.
Questa domanda ve la faccio da fan a fan, qual è stato l’ultimo album che avete acquistato e quale l’ultimo concerto a cui siete stati?
L’ultimo concerto che abbiamo visto insieme sono stati i Goblin di Claudio Simonetti al Revolver Club di San Donà di Piave, in provincia di Venezia, poco prima dell’inizio del lockdown. Per quanto riguarda gli album l’ultimo acquistato da Marco è ‘Trilogy’ di Carpenter Brut in triplo vinile. Emiliano la prima stampa italiana di ‘Aqualung’ dei Jethro Tull. Andrea ha ultimamente favorito l’acquisto di ‘Street Lethal’ primo lavoro dei Racer X, famosa band dove ha militato il leggendario Paul Gilbert, ispirazione per noi come band intera e infine Edoardo ha scelto ‘Desperado’ degli Eagles.
Il vostro EP è uscito in solo in formato digitale, perché questa scelta e che rapporto avete con la musica in formato fisico?
Non è stata una scelta, tra poco avremo tra le mani l’EP in formato compact disc (compact price!), non siamo per nulla avversi al formato fisico di qualunque tipo essendo tutti noi fan e avidi collezionisti di vinili, cassette e cd. Oltre che a una scelta promozionale i cd hanno tardato ad arrivare anche a causa dell’incertezza nata dai recenti eventi legati al Covid.
Essendo voi una band giovane quali sono le difficoltà maggiori che riscontrate nel mondo della musica Metal nel nostro paese?
È tutto abbastanza complesso, dal trovare luoghi dove proporre la nostra musica, al radunare un discreto seguito, processo che poi dovrebbe essere seguito da un supporto logistico da parte di qualche etichetta interessata al tuo prodotto, cosa sempre più rara a causa della mancanza effettiva di finanze nel mondo della musica underground. Le label tendono a puntare alla ricerca di band dal profitto quasi assicurato, limitando praticamente a zero qualsiasi operazione commercialmente rischiosa, pertanto nella maggior parte dei casi è molto difficile andare anche solo in pari con le spese per le band intente a muovere i primi passi in questo mondo.
Ovviamente tutto ciò non incoraggia la gente a investire in musica prodotta con la cura che davvero meriterebbe, portando a un conseguente sovraccarico di release di qualità non eccelsa, abbassando sempre di più l’asticella qualitativa generale.
Cosa ci potete raccontare invece della scena veneta?
È composta da buoni e cattivi elementi, come ogni grande gruppo di persone. Alcuni si sbattono per far funzionare le cose, altri sono coinvolti in discussioni che avrebbero più senso tra bambocci. Qui a Venezia abbiamo un nutrito gruppo di supporter del genere preferito dal cornuto capro, e di conseguenza anche abbastanza progetti, formati però spesso dalle stesse persone.
Quello che stiamo vivendo è un periodo particolare a causa del maledetto Covid19 e anche la musica ne sta risentendo per i live e promozione, come vi state muovendo in tal senso?
Abbiamo sempre improntato la nostra promozione verso il panorama dell’online, quindi da quel punto di vista non abbiamo avuto intoppi a causa del virus. Chiaramente avremmo tanto voluto iniziare a suonare live dopo l’uscita dell’EP, cosa purtroppo infattibile nel futuro prossimo, quindi per ora non possiamo fare altro che continuare a promuoverci online e vendere l’EP e l’eventuale merch attraverso questo canale.
Siamo quasi alla fine dell’intervista, quindi vorrei chiedervi quali sono gli obiettivi per gli Hextar e se state già lavorando a del nuovo materiale?
Sì stiamo lavorando a nuovo materiale, e un paio di pezzi si potrebbero considerare pronti, se non per il fatto che dobbiamo ancora provarli per bene in sala prove, colpa della quarantena. Data l’incertezza della possibilità di fare live, come accennato prima ora possiamo al massimo cercare di proporre il nostro merch su internet, mentre ci prepariamo al meglio alla definitiva ripartenza dei live, oltre alla preparazione di un full-length molto più ambizioso rispetto a quanto fatto con l’EP.
E non vedo l’ora di sentirlo.
Bene ragazzi, non mi resta che salutarvi e ringraziarvi per la bella chiacchierata. Vi lascio le ultime parole da dedicare ai lettori di StaiMusic.
Grazie ancora per averci concesso questo spazio, speriamo che questo periodo particolare volga al termine al più presto per poterci poi conoscere a qualche concerto!
And don't forget to PLAY IT LOUD!
Tag: heavy metal, hextar, NWOBHM, intervista
CANZONI HEXTAR - LA CLASSIFICA DEI TOP BRANI DELL'ARTISTA
1 - Heavy Words
2 - Sword Of Damocles (lyric Video)
3 - Faceless Dame
4 - One Bad Day
5 - Site Transitoire