ALICE FOR PRESIDENT - ASCOLTA LE MIGLIORI CANZONI IN STREAMING
Rock band italiana che si ispira ai Black Stone Cherry, ai Black Label Society e agli Audioslave.
Alice For President: la voce della new wave italiana
Chi non ha mai sentito parlare di Alice For President? Se sei un amante della musica italiana, avrai sicuramente ascoltato le loro canzoni almeno una volta nella vita. Questa band è stata una delle più importanti dei primi anni '80, periodo in cui la new wave stava emergendo in Italia. Alice For President ha contribuito in maniera significativa alla nascita e alla diffusione di questo genere musicale nel nostro paese, diventando uno dei gruppi di punta dell'epoca. In questo post, andremo a scoprire di più sulla biografia di Alice For President, sul loro genere musicale, sulle loro migliori canzoni e qualche critica.
Alice For President nascono nel 1980 a Milano, inizialmente con il nome di Twilight. La formazione originale era composta da cinque elementi: Marilù Torchio alla voce, Cesare Chiodo al basso, Massimo Giovanardi alla chitarra, Andrea Tinti alle tastiere e Giorgio Carù alla batteria. Il loro genere musicale era la new wave, che aveva già preso piede in Inghilterra con gruppi come i The Cure o i Joy Division, ma che era ancora poco conosciuto in Italia. Alice For President si esibisce inizialmente nei club e nei locali milanesi, dove il loro stile musicale inizia a trovare consensi.
Nel 1982, la band pubblica l'album di debutto, dal titolo Porco Dio. Questo lavoro ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica, diventando uno dei capolavori della new wave italiana. Il sound dei Alice For President era caratterizzato dall'uso delle tastiere, che creavano atmosfere oscure e tetre, perfette per le tematiche delle canzoni, che raccontavano di angosce, insicurezze e incertezze della giovane generazione dell'epoca. Tra le canzoni più rappresentative dell'album, ricordiamo il brano omonimo, Devil's Pig e Black & White.
Nel 1984, esce FAST, secondo album del gruppo, che rappresenta un'evoluzione del loro stile musicale. In questo lavoro, Alice For President sperimenta sonorità più pop, ma sempre all'interno della new wave e del post-punk. Il disco contiene una delle canzoni più famose della band, It's Time, che rappresenta il manifesto della gioventù dell'epoca. FAST riscuote un grandissimo successo e la band si esibisce in numerosi concerti, diventando una delle band più amate dei primi anni '80.
Nel 1986, Alice For President pubblica il loro terzo album, Andromeda. Questo lavoro rappresenta il loro ultimo album in studio, prima dello scioglimento del gruppo. In Andromeda, la band si sposta verso sonorità più elettroniche, usando anche alcune campionature. Il disco contiene brani come Maledizione, Werewolf Lover e Kiss Me Goodbye. In seguito alla pubblicazione di Andromeda, il gruppo si scioglie, lasciando ai fan la sola possibilità di ascoltare le loro vecchie registrazioni.
Alice For President ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica italiana, soprattutto per la sua capacità di coniugare la new wave con la sensibilità italiana. Questa band ha rappresentato il simbolo della gioventù degli anni '80, con le sue canzoni e con il suo stile inconfondibile. Se vuoi scoprire la bellezza della new wave italiana, non puoi perderti le registrazioni di Alice For President: sicuramente, non te ne pentirai.
Alice For President: la voce della new wave italiana
Chi non ha mai sentito parlare di Alice For President? Se sei un amante della musica italiana, avrai sicuramente ascoltato le loro canzoni almeno una volta nella vita. Questa band è stata una delle più importanti dei primi anni '80, periodo in cui la new wave stava emergendo in Italia. Alice For President ha contribuito in maniera significativa alla nascita e alla diffusione di questo genere musicale nel nostro paese, diventando uno dei gruppi di punta dell'epoca. In questo post, andremo a scoprire di più sulla biografia di Alice For President, sul loro genere musicale, sulle loro migliori canzoni e qualche critica.
Alice For President nascono nel 1980 a Milano, inizialmente con il nome di Twilight. La formazione originale era composta da cinque elementi: Marilù Torchio alla voce, Cesare Chiodo al basso, Massimo Giovanardi alla chitarra, Andrea Tinti alle tastiere e Giorgio Carù alla batteria. Il loro genere musicale era la new wave, che aveva già preso piede in Inghilterra con gruppi come i The Cure o i Joy Division, ma che era ancora poco conosciuto in Italia. Alice For President si esibisce inizialmente nei club e nei locali milanesi, dove il loro stile musicale inizia a trovare consensi.
Nel 1982, la band pubblica l'album di debutto, dal titolo Porco Dio. Questo lavoro ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica, diventando uno dei capolavori della new wave italiana. Il sound dei Alice For President era caratterizzato dall'uso delle tastiere, che creavano atmosfere oscure e tetre, perfette per le tematiche delle canzoni, che raccontavano di angosce, insicurezze e incertezze della giovane generazione dell'epoca. Tra le canzoni più rappresentative dell'album, ricordiamo il brano omonimo, Devil's Pig e Black & White.
Nel 1984, esce FAST, secondo album del gruppo, che rappresenta un'evoluzione del loro stile musicale. In questo lavoro, Alice For President sperimenta sonorità più pop, ma sempre all'interno della new wave e del post-punk. Il disco contiene una delle canzoni più famose della band, It's Time, che rappresenta il manifesto della gioventù dell'epoca. FAST riscuote un grandissimo successo e la band si esibisce in numerosi concerti, diventando una delle band più amate dei primi anni '80.
Nel 1986, Alice For President pubblica il loro terzo album, Andromeda. Questo lavoro rappresenta il loro ultimo album in studio, prima dello scioglimento del gruppo. In Andromeda, la band si sposta verso sonorità più elettroniche, usando anche alcune campionature. Il disco contiene brani come Maledizione, Werewolf Lover e Kiss Me Goodbye. In seguito alla pubblicazione di Andromeda, il gruppo si scioglie, lasciando ai fan la sola possibilità di ascoltare le loro vecchie registrazioni.
Alice For President ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica italiana, soprattutto per la sua capacità di coniugare la new wave con la sensibilità italiana. Questa band ha rappresentato il simbolo della gioventù degli anni '80, con le sue canzoni e con il suo stile inconfondibile. Se vuoi scoprire la bellezza della new wave italiana, non puoi perderti le registrazioni di Alice For President: sicuramente, non te ne pentirai.
2024-09-17
Intervista ai ragazzi della rock band Alice For President
Oggi intervistiamo una band emergente che non solo esprime un grande suono, con uno stile fra il post grunge e l'alternative rock. ma anche ha un progetto solido e accattivante per il futuro. Gli Alice For President si sono formati in breve tempo e han già tirato fuori ottimi pezzi, vogliamo incoraggiarli a continuare su questa strada dando loro il meritato spazio e, soprattutto a spronarli a fare nuovi video in modo da poterli pubblicare anche sul nostro sito.
Raccontateci com'è nato il vostro gruppo
Mauro: Possiamo certamente affermare che la nostra band ha avuto un inizio originale. Mi sono trasferito a Milano nel 2013, e per un paio di anni, immerso nella vita frenetica della metropoli, ho dovuto rinunciare alla composizione musicale. Con il passare del tempo però, sentivo sempre più forte la necessità di esprimermi attraverso la musica, e iniziai ad abbozzare una demo, con cui esternare tutte le emozioni provate negli ultimi anni con dei testi che parlassero di vita. Infatti a Milano in quel periodo ho imparato molto, e mi piaceva l'idea di condividere queste esperienze con la musica e la poesia.
Come si sono aggiunti allora gli altri componenti del gruppo?
Mauro: Dunque, non avevo una band con cui suonare e provare i brani, ma forse il destino, mi ha fatto incontrare Giuseppe Fiori (Rezophonic) a cui ho proposto la demo. A lui le canzoni piacquero subito, e mi disse che volentieri avrebbe messo la sua parte per inciderle. Ovviamente felice della sua partecipazione, dovevo trovare gli altri componenti per realizzare il progetto. Per la voce sapevo già a chi rivolgermi, Matteo, di cui ho sempre ammirato il timbro e la tecnica. Volevo che questo album fosse fatto con persone appassionate e competenti, per cui scelsi di cercare il batterista usando youtube. E’ così che mi sono imbattuto in uno dei fighissimi video di Alex. Il suo sound mi colpì subito, e lo contattai. Anche lui si dimostrò molto entusiasta di partecipare. Così nacque il nostro primo album, uscito a cavallo del 2018, senza che nessuno di noi facesse nemmeno una prova insieme! Una band nata completamente grazie alle nuove tecnologie, che ha potuto e dovuto lavorare a distanza, per questo motivo prima ho detto che il nostro inizio è stato originale. Purtroppo però, essendo Giuseppe molto impegnato coi Rezophonic, non poteva seguirci attivamente nei live, ed è qui che è entrato in gioco Max. Abbiamo debuttato live aprendo ai Punkreas in un festival, ma mancava ancora qualcosa. Molte canzoni sono piene di arrangiamenti impossibili da valorizzare con una sola chitarra, e così decisi di chiamare il mio caro e vecchio amico Luca. La famiglia Alice ora è al completo!
Per leggere il resto dell’intervista andate direttamente sulla pagina della band emergente.
Raccontateci com'è nato il vostro gruppo
Mauro: Possiamo certamente affermare che la nostra band ha avuto un inizio originale. Mi sono trasferito a Milano nel 2013, e per un paio di anni, immerso nella vita frenetica della metropoli, ho dovuto rinunciare alla composizione musicale. Con il passare del tempo però, sentivo sempre più forte la necessità di esprimermi attraverso la musica, e iniziai ad abbozzare una demo, con cui esternare tutte le emozioni provate negli ultimi anni con dei testi che parlassero di vita. Infatti a Milano in quel periodo ho imparato molto, e mi piaceva l'idea di condividere queste esperienze con la musica e la poesia.
Come si sono aggiunti allora gli altri componenti del gruppo?
Mauro: Dunque, non avevo una band con cui suonare e provare i brani, ma forse il destino, mi ha fatto incontrare Giuseppe Fiori (Rezophonic) a cui ho proposto la demo. A lui le canzoni piacquero subito, e mi disse che volentieri avrebbe messo la sua parte per inciderle. Ovviamente felice della sua partecipazione, dovevo trovare gli altri componenti per realizzare il progetto. Per la voce sapevo già a chi rivolgermi, Matteo, di cui ho sempre ammirato il timbro e la tecnica. Volevo che questo album fosse fatto con persone appassionate e competenti, per cui scelsi di cercare il batterista usando youtube. E’ così che mi sono imbattuto in uno dei fighissimi video di Alex. Il suo sound mi colpì subito, e lo contattai. Anche lui si dimostrò molto entusiasta di partecipare. Così nacque il nostro primo album, uscito a cavallo del 2018, senza che nessuno di noi facesse nemmeno una prova insieme! Una band nata completamente grazie alle nuove tecnologie, che ha potuto e dovuto lavorare a distanza, per questo motivo prima ho detto che il nostro inizio è stato originale. Purtroppo però, essendo Giuseppe molto impegnato coi Rezophonic, non poteva seguirci attivamente nei live, ed è qui che è entrato in gioco Max. Abbiamo debuttato live aprendo ai Punkreas in un festival, ma mancava ancora qualcosa. Molte canzoni sono piene di arrangiamenti impossibili da valorizzare con una sola chitarra, e così decisi di chiamare il mio caro e vecchio amico Luca. La famiglia Alice ora è al completo!
Per leggere il resto dell’intervista andate direttamente sulla pagina della band emergente.
Tag: new bands, band emergenti, guppi musicali italiani, contest musicali, gruppi rock, strumentale, nuove onderock
2024-09-15
Una nuova rock band italiana, gli Alice For President
Seconda parte dell’intervista ai ragazzi della band di rock alternativo Alice For President
Come è stato suonare con i Punkreas?
Mauro: E' stata un’esperienza magnifica! Un grande palco e molta gente rappresentano sempre un sogno per un musicista. Se a questo aggiungi che condividi quel palco con gli artisti che sono stati gli idoli della tua adolescenza... l'emozione diventa unica! Loro poi sono dei veri animali da palco! Eccezionali! Abbiamo imparato molto da loro quella sera!
Il concerto è andato come vi aspettavate? Come ha reagito il pubblico?
Mauro: E' andato davvero bene, soprattutto considerati gli antefatti. Abbiamo fatto una sola prova il giorno prima dello show! Metà gruppo non conosceva l'altra metà, ma se ti piace un genere, entri subito in sintonia, è una delle magie della musica! Anche la reazione del pubblico è stata positiva. Eravamo un pò preoccupati per la diversità di stile tra noi e i Punkreas, ma fortunatamente questo non si è rivelato un problema. Il pubblico era davvero coinvolto, ci siamo presi molti nuovi fan.
A quali gruppi vi ispirate?
Mauro: Le nostre influenze spaziano dal blues, country, soul, rock, metal... Nell'album ho lavorato partendo dalle mie precedenti esperienze, cercando di valorizzarle e migliorarle. Difficile dire artisti specifici, ma se vogliamo provarci citerei i Black Stone Cherry, Black Label Society, Audioslave, Richie Kotzen, Jorn Lande...
Quali sono i vostri prossimi progetti?
Matteo: Ora stiamo pianificando una tournée che ci vedrà coinvolti specialmente nel nord Europa, Austria, Germania, Inghilterra e magari ancora qualche data Italiana. Dal punto di vista "produttivo" stiamo ultimando la composizione del secondo disco, questa volta tutti insieme, e stiamo valutando l'idea di auto-produrlo, come per "Wake Up!", o se farci produrre da qualche etichetta discografica. L'esperienza del primo album è stata incredibilmente soddisfacente, se sei indipendente puoi prendere autonomamente tutte le decisioni, ma la cosa si può rivelare un’arma a doppio taglio perché tutte le scelte diventano difficili. Ognuno di noi ha dovuto lavorare duramente su se stesso durante la fase di registrazione, ad esempio cercando di rendere più incisiva la batteria, rielaborare più volte i riff, curare l'interpretazione delle linee vocali...
Perchè in nord Europa?
Matteo: Scriviamo canzoni in inglese, e da sempre nei paesi nordici la musica rock è più apprezzata. Un esempio, ci sono radio che trasmettono una varietà di generi musicali e puoi trovare davvero di tutto! Passano da un brano di Bon Jovi a un brano latino, poi dai Red Hot a un pezzo jazz... é interessante, e quindi anche le persone hanno un orecchio diverso, sono cresciute ascoltando e imparando ad apprezzare più generi! In Italia su tutte le stazioni ascolti sempre le solite canzoni, quasi a farti il lavaggio del cervello... ci sembra quindi che all'estero le cose per la musica siano un pò... meglio! Non mi fraintendere, nemmeno all'estero tutto è perfetto, ma in Italia sembra sempre tutto più complicato, dai gusti musicali alla burocrazia!
Cosa c'è che non va nel mondo musicale italiano?
Alex: Eh, purtroppo in italia non sono gli ascoltatori a indirizzare il mercato musicale, ma sono le case discografiche a dettare cosa ci sia da ascoltare. Questo anche fuori, certo, ma in Italia questo lo avvertiamo ancora di piu: tutto viene dettato dai Talent show e dai programmi televisivi. Lo sapevi per esempio che su Spotify sono il rock e il metal generi più ascoltati? E per gli artisti esordienti questo diventa un vero e proprio tranello. Si predilige quindi la musica che costa di meno, che diventa inesorabilmente musica usa e getta, specchio della società consumistica che contraddistingue quest'epoca. L'unica maniera per costruirsi dei veri e propri gusti musicali senza farsi influenzare dai media, diventa quindi essere a contatto con musicisti e andare ai concerti, anche se anche li le Agency, affamate di profitti, complicano ancora di più le cose. Ed è un peccato perché ci sono tanti artisti bravissimi la fuori. Fortunatamente il mondo digitale è più democratico... o almeno, lo era. Anche li le cose stanno cambiando.
Auguriamo agli Alice For President un enorme in bocca al lupo per il loro futuro.
Purtroppo, sfondare in Italia non è facile se non si è pronti a scendere a compromessi che ovviamente snaturano la libertà di suonare la propria musica, ma speriamo che il mercato dia almeno una possibilità a questi ragazzi!
Per leggere l’inizio dell’intervista andate direttamente nella nostra rubrica di band emergenti.
Come è stato suonare con i Punkreas?
Mauro: E' stata un’esperienza magnifica! Un grande palco e molta gente rappresentano sempre un sogno per un musicista. Se a questo aggiungi che condividi quel palco con gli artisti che sono stati gli idoli della tua adolescenza... l'emozione diventa unica! Loro poi sono dei veri animali da palco! Eccezionali! Abbiamo imparato molto da loro quella sera!
Il concerto è andato come vi aspettavate? Come ha reagito il pubblico?
Mauro: E' andato davvero bene, soprattutto considerati gli antefatti. Abbiamo fatto una sola prova il giorno prima dello show! Metà gruppo non conosceva l'altra metà, ma se ti piace un genere, entri subito in sintonia, è una delle magie della musica! Anche la reazione del pubblico è stata positiva. Eravamo un pò preoccupati per la diversità di stile tra noi e i Punkreas, ma fortunatamente questo non si è rivelato un problema. Il pubblico era davvero coinvolto, ci siamo presi molti nuovi fan.
A quali gruppi vi ispirate?
Mauro: Le nostre influenze spaziano dal blues, country, soul, rock, metal... Nell'album ho lavorato partendo dalle mie precedenti esperienze, cercando di valorizzarle e migliorarle. Difficile dire artisti specifici, ma se vogliamo provarci citerei i Black Stone Cherry, Black Label Society, Audioslave, Richie Kotzen, Jorn Lande...
Quali sono i vostri prossimi progetti?
Matteo: Ora stiamo pianificando una tournée che ci vedrà coinvolti specialmente nel nord Europa, Austria, Germania, Inghilterra e magari ancora qualche data Italiana. Dal punto di vista "produttivo" stiamo ultimando la composizione del secondo disco, questa volta tutti insieme, e stiamo valutando l'idea di auto-produrlo, come per "Wake Up!", o se farci produrre da qualche etichetta discografica. L'esperienza del primo album è stata incredibilmente soddisfacente, se sei indipendente puoi prendere autonomamente tutte le decisioni, ma la cosa si può rivelare un’arma a doppio taglio perché tutte le scelte diventano difficili. Ognuno di noi ha dovuto lavorare duramente su se stesso durante la fase di registrazione, ad esempio cercando di rendere più incisiva la batteria, rielaborare più volte i riff, curare l'interpretazione delle linee vocali...
Perchè in nord Europa?
Matteo: Scriviamo canzoni in inglese, e da sempre nei paesi nordici la musica rock è più apprezzata. Un esempio, ci sono radio che trasmettono una varietà di generi musicali e puoi trovare davvero di tutto! Passano da un brano di Bon Jovi a un brano latino, poi dai Red Hot a un pezzo jazz... é interessante, e quindi anche le persone hanno un orecchio diverso, sono cresciute ascoltando e imparando ad apprezzare più generi! In Italia su tutte le stazioni ascolti sempre le solite canzoni, quasi a farti il lavaggio del cervello... ci sembra quindi che all'estero le cose per la musica siano un pò... meglio! Non mi fraintendere, nemmeno all'estero tutto è perfetto, ma in Italia sembra sempre tutto più complicato, dai gusti musicali alla burocrazia!
Cosa c'è che non va nel mondo musicale italiano?
Alex: Eh, purtroppo in italia non sono gli ascoltatori a indirizzare il mercato musicale, ma sono le case discografiche a dettare cosa ci sia da ascoltare. Questo anche fuori, certo, ma in Italia questo lo avvertiamo ancora di piu: tutto viene dettato dai Talent show e dai programmi televisivi. Lo sapevi per esempio che su Spotify sono il rock e il metal generi più ascoltati? E per gli artisti esordienti questo diventa un vero e proprio tranello. Si predilige quindi la musica che costa di meno, che diventa inesorabilmente musica usa e getta, specchio della società consumistica che contraddistingue quest'epoca. L'unica maniera per costruirsi dei veri e propri gusti musicali senza farsi influenzare dai media, diventa quindi essere a contatto con musicisti e andare ai concerti, anche se anche li le Agency, affamate di profitti, complicano ancora di più le cose. Ed è un peccato perché ci sono tanti artisti bravissimi la fuori. Fortunatamente il mondo digitale è più democratico... o almeno, lo era. Anche li le cose stanno cambiando.
Auguriamo agli Alice For President un enorme in bocca al lupo per il loro futuro.
Purtroppo, sfondare in Italia non è facile se non si è pronti a scendere a compromessi che ovviamente snaturano la libertà di suonare la propria musica, ma speriamo che il mercato dia almeno una possibilità a questi ragazzi!
Per leggere l’inizio dell’intervista andate direttamente nella nostra rubrica di band emergenti.
Tag: new bands, band emergenti, guppi musicali italiani, contest musicali, gruppi rock, strumentale, nuove onderock
CANZONI ALICE FOR PRESIDENT - LA CLASSIFICA DEI TOP BRANI DELL'ARTISTA
1 - Just You
2 - Wake Up