Artista: Herbie Hancock Album: Quartet
Anno: 1982Tempo: 0:0-1
Alla scoperta dell'album Quartet di Herbie Hancock
Il pianista, compositore e bandleader Herbie Hancock è una figura leggendaria nella storia del jazz. Nella sua lunga carriera discografica, il musicista americano ha attraversato diversi generi e stili, dalla fusion alla musica elettronica, passando per il bebop e il funk. Uno dei suoi album più celebri e influenti è senza dubbio Quartet, pubblicato nel 1982 con la sua band omonima. In questo articolo, faremo un viaggio nella musica e nel contesto storico di Quartet, esplorando le sue migliori tracce e analizzandone le critiche.
Quartet venne registrato nel giugno del 1981 a San Francisco, dopo che Hancock si era riunito con il sassofonista tenore Wayne Shorter, il batterista Tony Williams e il contrabbassista Ron Carter, tutti compagni di lunga data e già noti per aver suonato insieme nel celebre quintetto di Miles Davis negli anni '60. Il sound di Quartet si avvicina allo stile post-bop ed è caratterizzato da una grande interazione tra i membri della band, che si confrontano in improvvisazioni serrate e scambi di idee musicali.
Tra le migliori tracce di Quartet c'è sicuramente la title-track, una composizione di Hancock che parte con una melodia incalzante e poi si evolve in una serie di soli collettivi, dove ogni strumento ha modo di esprimersi in modo originale e virtuosistico. Altrettanto suggestiva è Mimosa, un brano di Shorter con un'atmosfera misteriosa e sognante, sostenuto dal basso di Carter e dal pianismo elegante e sofisticato di Hancock. Altri momenti di grande impatto sono The Eye of the Hurricane, che inizia con una linea melodica energica e poi si apre a una sezione ritmica contagiosa e A Quick Sketch, pezzo più sperimentale e astratto, dove Hancock esplora le sonorità del pianoforte attraverso tocchi, armonici e dissonanze.
A proposito di Quartet, molti critici lo considerano uno dei migliori album di Herbie Hancock, oltre che uno dei più riusciti e coesi della sua discografia. Le lodi maggiori sono rivolte alla creatività e all'interplay della band, che sembra muoversi con un'unica mente, e alla maestria dei singoli musicisti, in particolare di Hancock e di Shorter, che qui realizzano uno dei loro sodalizi più ispirati. Tuttavia, c'è anche chi ha notato dei limiti nell'album, come la mancanza di variabilità e di sorprese rispetto ad altri lavori del pianista e la tendenza a rifarsi alle formule classiche del jazz senza innovare troppo.
In sintesi, Quartet di Herbie Hancock rappresenta un monumento del jazz post-bop e una testimonianza della grande capacità musicale e creativa della sua band. Scegliere le migliori canzoni dell'album è difficile, perché ciascuna ha il suo fascino e la sua originalità, ma tutte convergono in un'esperienza di ascolto coinvolgente e appassionante. Se siete appassionati di jazz o volete scoprire la musica di un artista leggendario come Hancock, questo disco è consigliato senza alcun dubbio.
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