Artista: Scientist Album: Lee Perry Meets Scientist at the Blackheart Studio
Anno: 1996Tempo: 0:0-1
Una critica dell'album Lee Perry Meets Scientist at the Blackheart Studio
Benvenuti amici lettori appassionati di musica. Oggi voglio parlarvi di un'opera che ha fatto la storia della musica reggae/dub e che rimane fonte di ispirazione ancora oggi. Sto parlando dell'album Lee Perry Meets Scientist at the Blackheart Studio dell'artista Scientist, pubblicato nel 1981 dalla Greensleeves Records. In questo post vi fornirò una panoramica su questo capolavoro della discografia reggae, descriverò l'artista e il contesto storico in cui l'album è stato creato, e condividerò con voi alcune delle mie critiche personali.
Per chi non conoscesse ancora Scientist, vorrei iniziare con una breve descrizione di questo artista e del genere musicale del dub. Scientist, il cui vero nome è Hopeton Brown, è un produttore musicale giamaicano nato nel 1960. Egli è considerato uno dei padri fondatori del genere dub, che è una variante del reggae che si sviluppò in Giamaica alla fine degli anni '60. Il dub mette in risalto l'utilizzo di effetti come l'eco, il riverbero e la riproduzione in reverse, che viene utilizzato per creare un effetto sonoro psichedelico.
Passiamo ora alla descrizione dell'album, che è stato registrato nei primi mesi del 1980 al Blackheart Studio di Kingston, in Giamaica. L'idea del titolo stesso dell'album suggerisce l'incontro tra due grandi produttori della musica dub: Lee Scratch Perry e Scientist. Il risultato? Un capolavoro di 10 tracce, ognuna delle quali presenta una combinazione di suoni innovativa, che rende ogni brano un'esperienza unica.
Tra le molte canzoni che fanno parte dell'album, voglio soffermarmi su alcune che sono le mie preferite. The Mummy's Shroud è una delle canzoni che amo di più da questo album. La base profonda, la batteria pulsante e le percussioni in sottofondo creano un'atmosfera avvolgente che mette al centro il suono del sintetizzatore. You Don't Know Dub è un'altra splendida canzone da ascoltare. La base solida è arricchita da una chitarra elettrica distorta che aggiunge un tocco misterioso e oscuro alla canzone. Infine, The Evil Curse of the Vampires è un esempio perfetto dell'arte e della maestria di Scientist, in grado di incantare l'ascoltatore grazie alle sue sfumature sonore.
Nonostante il grande successo di questo album, ci sono alcune critiche che vorrei esporre. Una di queste riguarda la tendenza di Scientist a lasciare spazio ai suoi effetti sonori. Mentre la maggior parte degli artisti dub tendono ad utilizzare gli effetti in modo sottile, in Lee Perry Meets Scientist at the Blackheart Studio, gli effetti vengono talvolta utilizzati in modo eccessivo, diventando il centro dell'attenzione piuttosto che completare le canzoni. Inoltre, a mio parere, ci sono canzoni che sono meno riuscite rispetto ad altre, per esempio Mr Landlord Dub.
In conclusione, Lee Perry Meets Scientist at the Blackheart Studio è un album che ha fatto la storia della musica reggae/dub ed è tutt'oggi uno dei migliori esempi del genere. L'album rappresenta una perfetta sintesi tra le sonorità dell'epoca e l' innovazione sonora dell'artista. Nonostante qualche eccesso, questo album è fortemente consigliato agli appassionati di dub e reggae che vogliono conoscere le origini del genere, nonché agli ascoltatori che amano sperimentare nuove sonorità. Spero di avervi fornito una panoramica esaustiva su questo capolavoro e di avervi invogliato ad ascoltarlo e apprezzarlo come meriterebbe.
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