Artista: Whitesnake Album: Good to Be Bad
Anno: 2008Tempo: 1:27:31
Il capolavoro degli Whitesnake: Good to Be Bad
Gli Whitesnake sono un gruppo musicale inglese che ha fatto la storia del rock negli anni '80 e '90. Fondati dal carismatico David Coverdale, ex cantante dei Deep Purple, gli Whitesnake hanno sempre raccolto consensi di critica e di pubblico grazie al loro rock duro, accompagnato dalla voce potente di Coverdale. Uno dei loro album più importanti è senza dubbio Good to Be Bad, pubblicato nel 2008, dopo 11 anni di silenzio. In questo post, vi svelerò il motivo per cui Good to Be Bad è un capolavoro, analizzerò la sua storia e le sue canzoni migliori.
Prima di parlare dell'album in questione, è importante capire la posizione degli Whitesnake nel mondo musicale. Come detto in precedenza, Coverdale è stato il cantante dei Deep Purple, una delle band più famose degli anni '70. Con gli Whitesnake, il cantante ha infuso il suo stile in una musica più commerciale e melodica, senza però abbandonare il sound duro che ha sempre stupito il pubblico. In particolare, nell'album Good to Be Bad, questo stile viene espressamente ripreso e rafforzato.
Il contesto in cui l'album è nato è particolarmente importante: gli Whitesnake tornavano dopo 11 anni di silenzio discografico con un sound nuovo, ma allo stesso tempo fedele alle origini. L'album riprende infatti la formula solida del rock degli anni '80, ma aggiorna le sonorità con un mix di chitarre distorte e melodie orecchiabili. In più, la voce di Coverdale sembra resistere al tempo, dimostrando tutta l'imponenza e la qualità dell'artista.
Parlando delle canzoni presenti in Good to Be Bad, va detto che l'album non è composto da hit singolari, ma da canzoni rock potenti e ben suonate. Tra le migliori spiccano Best Years, Lay Down Your Love e All I Want All I Need. In particolare, Best Years è un'apertura perfetta per l'album, con un riff di chitarra potente che fa da traino alla voce di Coverdale.
Tuttavia, non tutti gli appassionati di musica rock hanno apprezzato Good to Be Bad. Alcuni critici hanno infatti giudicato l'album troppo derivativo e poco innovativo rispetto ai lavori precedenti degli Whitesnake. Altri invece hanno sottolineato il ritorno alle origini della band come una mossa azzeccata e in grado di soddisfare i fan più anziani.
In sintesi, Good to Be Bad è un album che ha fatto la storia degli Whitesnake, contribuendo al consolidamento del loro stile musicale. Anche se non perfetto, esso rappresenta una scelta coraggiosa e coerente con la storia della band, potendo infondere nuova linfa al rock degli anni 2000. Se siete appassionati di musica rock e non avete ancora ascoltato questo album, vi consiglio di farlo: ne rimarrete sicuramente affascinati.
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