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Artista: The Seeds Album: Future


Anno: 1970
Tempo: 0:0-1

La critica dell'album Future dei The Seeds


Benvenuti nella mia recensione dell'album Future dei The Seeds. In questo articolo, darò una panoramica del gruppo e del loro genere musicale, e poi discuterò le migliori canzoni dell'album e il contesto in cui è stato creato. Infine, fornirò alcune critiche sull'album e sull'artista.

Il gruppo The Seeds è stato formato nel 1965 ed è stato uno dei precursori del garage rock degli anni '60. La band era composta dal cantante/frontman Sky Saxon, il chitarrista Jan Savage, il tastierista Daryl Hooper, il bassista Rick Andridge e più tardi il batterista Don Boomer. Il loro stile musicale era caratterizzato da ritmi frenetici e testi provocatori e politicamente controversi.

Il loro album del 1967, Future, è uno dei loro lavori più noti. È stato accolto con critiche miste, ma al tempo stesso ha portato a una certa trasformazione musicale. Anche se l'album non ha ottenuto molto successo commerciale, è stato un importante punto di riferimento nella storia del garage rock.

Il brano di apertura dell'album, A Thousand Shadows, è un potente pezzo di garage rock con un chitarrista galoppante e un vocabolario di batteria scatenato. È un'ottima canzone per entrare nell'album e immergersi nel sound dei The Seeds.

Una delle migliori canzoni dell'album è sicuramente March Of The Flower Children. Il testo provoca criticando le ideologie degli hippy che andavano in giro a parlare di pace e amore ma non facevano nulla per cambiare veramente il mondo. La canzone è un inno all'azione e all'impegno per un cambiamento reale.

Another Time è invece un brano che mostra lo stile psych rock dei The Seeds, con riff di chitarra elettrizzanti e un basso pulsante. La canzone sembra essere stata scritta in favore delle attività contro la guerra del Vietnam in corso in quegli anni.

The Wind Blows Your Hair è la canzone che chiude l'album, e si tratta di un pezzo piacevole e atmosferico che mostra una diversa faccia del garage rock del gruppo. L'aggiunta di un flauto leggero conferisce alla canzone un tocco di psichedelia e di pace.

In generale, l'album Future dei The Seeds è un buon esempio di garage rock e psych rock dell'epoca. Tuttavia, l'opinione personale è che alcune delle canzoni non si distinguono molto l'una dall'altra e che manca un po' di variazione di ritmo. Inoltre, i testi non possono essere definiti di alta qualità, con un paio di canzoni che sembrano più provocatorie che significative. Tuttavia, il sound del gruppo è sicuramente unico e innovativo e l'album ha contribuito a stabilire The Seeds come un gruppo influente nella scena musicale degli anni '60.

In conclusione, l'album Future dei The Seeds è un'opera interessante e importante per la storia della musica. Se sei un appassionato di garage rock o di psichedelia degli anni '60, questo album può piacerti molto. Tuttavia, se cerchi un'esperienza musicale più varia o lirica, potresti trovare altre opere più soddisfacenti.