Artista: Coil Album: Copal
Anno: 2002Tempo: 0:0-1
Coil - Copal: Un esempio della loro oscurità e fascino
Il panorama musicale degli anni '80 e '90 fu segnato dallo sviluppo di generi come l'industrial e il darkwave, con artisti che spaziavano dalla sperimentazione sonora più estrema alla melancolia più introspettiva. Uno degli esponenti più rappresentativi di questo filone musicale è il gruppo inglese Coil, fondato nel 1982 da John Balance e Peter Christopherson. In questo articolo, parleremo del loro album Copal, un'opera dal fascino oscuro e dalla poesia macabra, che cattura immediatamente l'attenzione degli appassionati del genere.
Copal, uscito nel 1999, è un concept album che si ispira all'antica mitologia azteca e precolombiana. Le canzoni, che spaziano dall'ambient alla musica industriale, creano un'atmosfera di suggestione e di mistero, a tratti inquietante. Tra le migliori tracce dell'album, possiamo citare Cardinal Points e Copal, brani che rappresentano l'essenza del sound oscuro e lisergico dei Coil. Triple Sun e Solar Lodge sono invece brani più sperimentali, che sfidano l'ascoltatore con stratificazioni sonore elettroniche e manipolazioni vocali.
Il contesto storico e artistico in cui nacque Copal è particolarmente interessante. Nel 1998, il musicista e compositore Michael Moynihan, noto per essere un esperto di esoterismo, contattò i Coil per realizzare un progetto sonoro basato sull'antica cultura azteca. Balance e Christopherson accettarono l'invito, e iniziarono a lavorare sulle tracce di Copal. Il risultato è un'opera unica, di grande intensità emotiva, che racchiude in sé i temi più oscuri dell'umanità e della spiritualità.
Il sound dei Coil è difficile da definire in modo univoco, ma possiamo identificarlo come un connubio tra l'elettronica e la musica industriale, con un approccio sperimentale che abbraccia anche la sfera dell'occultismo e della magia. L'immaginario visivo del gruppo, fortemente influenzato dalla subcultura gotica e dall'estetica dei film horror, ha contribuito a creare una sorta di mitologia intorno alla loro figura. La morte di Balance nel 2004, a causa di una caduta dalle scale, ha dato un ulteriore alone di mistero alla vicenda dei Coil.
Cruciale per capire l'album Copal è la figura del compositore Stephen Thrower, già collaboratore dei Coil e autore di diversi libri sull'industrial music. Thrower, infatti, ha lavorato a lungo sulle registrazioni delle tracce, e ha eseguito un lavoro di restauro digitale che ha permesso di riscoprire i suoni più nascosti dell'album. La sua presenza, insieme a quella di altri musicisti collaboratori come Drew McDowall e Ossian Brown, ha donato a Copal una veste sonora di grande impatto, che continua a influenzare le nuove generazioni di ascoltatori.
In questo articolo, abbiamo visto come Copal dei Coil sia un album che rappresenta al meglio il loro sound oscuro e lisergico. Le tracce dell'opera, che si ispirano all'antica cultura precolombiana, creano un'atmosfera di suggestione e di mistero, che sfida l'ascoltatore. Il contesto storico e artistico in cui nacque l'album, così come la figura di Stephen Thrower, hanno reso questa opera unica e di grande impatto nell'ambito dell'industrial music. I Coil, con la loro estetica underground e la loro musica sperimentale, rimangono tutt'oggi un punto di riferimento per chi ama in musica quella stessa oscurità e fascinazione che li ha resi celebri.
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