Artista: Bad Brains Album: Build a Nation
Anno: 2007Tempo: 37:40
La recensione critica di Build a Nation degli Bad Brains
Gli Bad Brains sono una leggenda della musica hardcore punk americana. Questo gruppo di Washington D.C. si è formato alla fine degli anni '70 ed è stato uno dei primi a coniugare il punk rock con il reggae, creando un ibrido chiamato reggae punk. Nel corso degli anni, il gruppo ha attraversato diverse fasi musicali e cambi di formazione, influenzando generazioni di band di punk rock e metal. Nel 2007, dopo molte controversie e fuori dai guai legali, gli Bad Brains erano finalmente pronti a pubblicare un nuovo disco, Build a Nation.
Build a Nation è stato prodotto da Adam Yauch, dei Beastie Boys, e pubblicato dalla Megaforce Records. Rispetto ai primi album degli Bad Brains, che erano caratterizzati da un sound molto aggressivo e rapido, Build a Nation è più vicino al metal e al reggae. Ci sono ancora tracce di punk rock, ma la band sembra aver abbandonato l'approccio più estremo alla musica. L'album inizia con il pezzo che dà il titolo all'album, Build a Nation, un brano intenso che ha un riff di chitarra potente e un testo impegnato che parla di unità e costruzione della comunità. Questo è seguito da Let Me Help, un pezzo che presenta alcuni riff di chitarra incredibili e che mostra il talento dei Bad Brains come musicisti.
Alcune delle tracce più interessanti dell'album sono Universal Peace e Yes I. Universal Peace ha un bell'intro percussivo che prelude a un pezzo reggae/jazz rock con una melodia d'archi bellissima. Yes I è una canzone reggae molto solare che mette in evidenza la voce di H.R., il cantante degli Bad Brains, che purtroppo non è più al meglio della forma. La sua voce è diventata più fragile e meno potente rispetto al passato, il che può essere un po' deludente per i fan più hardcore della band.
Ci sono anche alcuni pezzi che sembrano aver messo in discussione gli appassionati degli Bad Brains, come Jah Love. Questo brano sembra un po' fuori contesto rispetto al resto dell'album, poiché è una canzone reggae un po' troppo commerciale e facile. Anche la traccia Suffering sembra un po' fuori posto, poiché è una ballad acustica molto triste che sembra scritta per un altro album.
In conclusione, Build a Nation è un album interessante degli Bad Brains, che mostra la loro evoluzione musicale e la loro capacità di fondere diversi stili. Tuttavia, non tutti i pezzi dell'album sono riusciti a colpire nel segno, e la voce di H.R. può non piacere ai fan più accaniti della band. Nel complesso, comunque, Build a Nation si distingue come un album piacevole e variegato, che rappresenta la capacità di adattamento degli Bad Brains al cambiamento dei tempi e delle mode musicali.
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