2024-10-29
Rogue Deal - La nuova ondata di metal classico
Segue l’intervista dalla nostra pagina Estremometal.
Torniamo a parlare della vostra musica, come nasce un brano dei Rogue Deal e da cosa vi fate ispirare per i testi?
Un brano nasce dalle ispirazioni dei singoli elementi della band, per poi essere lavorato in sala prove in maniera corale, anche se il grosso del lavoro lo facciamo da casa usando molto il cloud (Google Drive), e specialmente in questo periodo di isolamento forzato, il cloud si sta rivelando uno strumento essenziale per poter scrivere canzoni. Lavorare da casa è stato per noi abbastanza essenziale da subito, abitando comunque in punti distanti della provincia, cercando di conciliare il tempo per la band con le esigenze lavorative e dovendo trovare una maniera per facilitare il lavoro di composizione. Per quanto riguarda i testi, le tematiche possono variare da film cult anni 80 a situazioni di vita reale fino a esperienze vissute in prima persona.
La prossima domanda ve la faccio perché questa è una parte del lavoro delle band che mi incuriosisce sempre molto. Se non ho capito male l’album è stato auto-prodotto, come avete lavorato per ottenere le tre tracce che compongono il vostro Demo?
Abbiamo registrato in presa diretta il demo presso l’Industrial Studio di Marco Ciscato e poi registrato a parte le voci e le soliste di chitarra. Riteniamo il risultato molto soddisfacente, soprattutto perché dà una patina molto early 80s al nostro lavoro, oltre al giusto impatto ruvido da live, diciamo. Non siamo comunque fanatici delle produzioni volutamente Lo-Fi, cerchiamo di stare sempre al passo con quelle che sono le sonorità dei nostri anni. Una bella sfida continua a livello di ricerca del suono!
In quest’epoca dove si comprano sempre meno dischi, la copertina di un’album, a mio avviso, continua a mantenere un ruolo primario nell'attirare l’attenzione degli ascoltatori. Parlateci un po' dell’artwork (che per inciso a me piace tantissimo) di Rogue Deal.
Grazie mille, ma qui scopriamo l’altarino :-D ...sinceramente ai tempi non avevamo immaginato che il demo girasse anche al di fuori della ristretta cerchia dei nostri parenti, amici e locali, e data anche la scarsità del nostro budget, non siamo riusciti a fare delle copie fisiche ufficiali (quello che gira adesso è un CD masterizzato fatto in casa), abbiamo quindi preso una immagine che ci piaceva da internet, opportunamente creditata, ma non creata ad-hoc per il demo. Ovviamente riteniamo che l’artwork sia molto importante e per il Full-Lenght siamo intenzionati fare il meglio possibile, siamo alla ricerca di un artista per avere una copertina disegnata nel migliore stile dei classici NWOBHM.
AHHAHAHAA!!!! Apprezzo tantissimo la sincerità e comunque non ci trovo niente di male, anzi è in pieno stile DIY.
Raccontateci come è stato accolto fino ad oggi l’EP? Riuscite a portare in sede live i pezzi?
Per noi l’accoglienza è stata una vera e propria sorpresa, è vero che è più difficile suonare dal vivo in questo periodo, ma grazie ad internet e agli strumenti dedicati alle band emergenti è ora possibile arrivare ad una platea veramente vasta di appassionati, impensabile solamente qualche anno fa. Lo strumento per noi più sorprendente è stato Bandcamp; a sole poche ore dalla pubblicazione del demo sono subito arrivate numerose richieste di copie fisiche e addirittura passaggi su vere radio FM da varie parti del mondo, come Australia, Texas e Grecia, dove siamo ancora in rotazione su una radio metal di Atene. Sicuramente un risultato al di sopra di qualsiasi pronostico ed immaginazione per un demo autoprodotto.
Sono contentissimo di sapere che c’è comunque, a livello internazionale, una grande comunità di appassionati che pesca ancora nell’underground, anche di casa nostra. Credo però che in Italia le cose siano un po’ in controtendenza. Come vedete la scena metal Veneta e più nello specifico quella di Verona? Ci sono gruppi underground italiani che apprezzate?
Della scena Veneta non siamo molto esperti, purtroppo le province venete a livello di musica underground son sempre state dei compartimenti stagni. Per quanto riguarda il Metal Classico credo che a Verona siamo l’unica band che fa pezzi propri, a livello locale è veramente un momento di stanca per il genere, anche se è sempre molto apprezzato da parte degli ascoltatori. Molte band che nascono a Verona adesso si buttano nel calderone dello Sludge/Stoner/Doom che sembra la moda del momento, poi per il resto taaaaaante tribute. Invece per quanto riguarda la scena italiana apprezziamo molto i Ruler, i Sign of The Jackal e i Vulture’s Vengeance.
Tre gruppi che conosco molto bene e che ho anche passato sul mio podcast. Siamo quasi alla fine dell’intervista e la domanda è d’obbligo, quali sono i vostri progetti per il futuro?
Intanto siamo sempre alla ricerca di un secondo chitarrista, finora per i live abbiamo chiesto l’aiuto di alcuni amici (Ciao Fix!), ma in realtà manca ancora un quinto elemento, appassionato di NWOBHM come noi, un altro ingranaggio che sarà parte integrante della macchina Rogue Deal. Per il futuro diamo la precedenza assoluta all’Album, che è il nostro faro guida e sogno della vita, stiamo scrivendo a più non posso e non vediamo l’ora di aver pronto il materiale necessario.
E io non vedo l’ora di poterlo ascoltare.
Probabilmente, per voi come per tutte le band, il fottuto COVID19 ha arrestato bruscamente tutta la parte dei concerti. Come state vivendo la situazione?
l'essere concentrati sulla composizione dell'album ci dà modo di pensare meno alla situazione che purtroppo la musica live, come d'altronde tantissime altre attività, sta vivendo per colpa del Covid-19. Speriamo tutto torni al più presto alla normalità!
Bene, non mi resta che ringraziare i Rogue Deal per l’intervista e lasciare loro l’ultima parola per i lettori
Siamo noi a ringraziare voi per questa opportunità di farci sentire! Invitiamo i lettori a seguirci sui social, su Facebook e su Instagram ed a tenere duro durante questo momento a noi sfavorevole. Be Rogue!
Torniamo a parlare della vostra musica, come nasce un brano dei Rogue Deal e da cosa vi fate ispirare per i testi?
Un brano nasce dalle ispirazioni dei singoli elementi della band, per poi essere lavorato in sala prove in maniera corale, anche se il grosso del lavoro lo facciamo da casa usando molto il cloud (Google Drive), e specialmente in questo periodo di isolamento forzato, il cloud si sta rivelando uno strumento essenziale per poter scrivere canzoni. Lavorare da casa è stato per noi abbastanza essenziale da subito, abitando comunque in punti distanti della provincia, cercando di conciliare il tempo per la band con le esigenze lavorative e dovendo trovare una maniera per facilitare il lavoro di composizione. Per quanto riguarda i testi, le tematiche possono variare da film cult anni 80 a situazioni di vita reale fino a esperienze vissute in prima persona.
La prossima domanda ve la faccio perché questa è una parte del lavoro delle band che mi incuriosisce sempre molto. Se non ho capito male l’album è stato auto-prodotto, come avete lavorato per ottenere le tre tracce che compongono il vostro Demo?
Abbiamo registrato in presa diretta il demo presso l’Industrial Studio di Marco Ciscato e poi registrato a parte le voci e le soliste di chitarra. Riteniamo il risultato molto soddisfacente, soprattutto perché dà una patina molto early 80s al nostro lavoro, oltre al giusto impatto ruvido da live, diciamo. Non siamo comunque fanatici delle produzioni volutamente Lo-Fi, cerchiamo di stare sempre al passo con quelle che sono le sonorità dei nostri anni. Una bella sfida continua a livello di ricerca del suono!
In quest’epoca dove si comprano sempre meno dischi, la copertina di un’album, a mio avviso, continua a mantenere un ruolo primario nell'attirare l’attenzione degli ascoltatori. Parlateci un po' dell’artwork (che per inciso a me piace tantissimo) di Rogue Deal.
Grazie mille, ma qui scopriamo l’altarino :-D ...sinceramente ai tempi non avevamo immaginato che il demo girasse anche al di fuori della ristretta cerchia dei nostri parenti, amici e locali, e data anche la scarsità del nostro budget, non siamo riusciti a fare delle copie fisiche ufficiali (quello che gira adesso è un CD masterizzato fatto in casa), abbiamo quindi preso una immagine che ci piaceva da internet, opportunamente creditata, ma non creata ad-hoc per il demo. Ovviamente riteniamo che l’artwork sia molto importante e per il Full-Lenght siamo intenzionati fare il meglio possibile, siamo alla ricerca di un artista per avere una copertina disegnata nel migliore stile dei classici NWOBHM.
AHHAHAHAA!!!! Apprezzo tantissimo la sincerità e comunque non ci trovo niente di male, anzi è in pieno stile DIY.
Raccontateci come è stato accolto fino ad oggi l’EP? Riuscite a portare in sede live i pezzi?
Per noi l’accoglienza è stata una vera e propria sorpresa, è vero che è più difficile suonare dal vivo in questo periodo, ma grazie ad internet e agli strumenti dedicati alle band emergenti è ora possibile arrivare ad una platea veramente vasta di appassionati, impensabile solamente qualche anno fa. Lo strumento per noi più sorprendente è stato Bandcamp; a sole poche ore dalla pubblicazione del demo sono subito arrivate numerose richieste di copie fisiche e addirittura passaggi su vere radio FM da varie parti del mondo, come Australia, Texas e Grecia, dove siamo ancora in rotazione su una radio metal di Atene. Sicuramente un risultato al di sopra di qualsiasi pronostico ed immaginazione per un demo autoprodotto.
Sono contentissimo di sapere che c’è comunque, a livello internazionale, una grande comunità di appassionati che pesca ancora nell’underground, anche di casa nostra. Credo però che in Italia le cose siano un po’ in controtendenza. Come vedete la scena metal Veneta e più nello specifico quella di Verona? Ci sono gruppi underground italiani che apprezzate?
Della scena Veneta non siamo molto esperti, purtroppo le province venete a livello di musica underground son sempre state dei compartimenti stagni. Per quanto riguarda il Metal Classico credo che a Verona siamo l’unica band che fa pezzi propri, a livello locale è veramente un momento di stanca per il genere, anche se è sempre molto apprezzato da parte degli ascoltatori. Molte band che nascono a Verona adesso si buttano nel calderone dello Sludge/Stoner/Doom che sembra la moda del momento, poi per il resto taaaaaante tribute. Invece per quanto riguarda la scena italiana apprezziamo molto i Ruler, i Sign of The Jackal e i Vulture’s Vengeance.
Tre gruppi che conosco molto bene e che ho anche passato sul mio podcast. Siamo quasi alla fine dell’intervista e la domanda è d’obbligo, quali sono i vostri progetti per il futuro?
Intanto siamo sempre alla ricerca di un secondo chitarrista, finora per i live abbiamo chiesto l’aiuto di alcuni amici (Ciao Fix!), ma in realtà manca ancora un quinto elemento, appassionato di NWOBHM come noi, un altro ingranaggio che sarà parte integrante della macchina Rogue Deal. Per il futuro diamo la precedenza assoluta all’Album, che è il nostro faro guida e sogno della vita, stiamo scrivendo a più non posso e non vediamo l’ora di aver pronto il materiale necessario.
E io non vedo l’ora di poterlo ascoltare.
Probabilmente, per voi come per tutte le band, il fottuto COVID19 ha arrestato bruscamente tutta la parte dei concerti. Come state vivendo la situazione?
l'essere concentrati sulla composizione dell'album ci dà modo di pensare meno alla situazione che purtroppo la musica live, come d'altronde tantissime altre attività, sta vivendo per colpa del Covid-19. Speriamo tutto torni al più presto alla normalità!
Bene, non mi resta che ringraziare i Rogue Deal per l’intervista e lasciare loro l’ultima parola per i lettori
Siamo noi a ringraziare voi per questa opportunità di farci sentire! Invitiamo i lettori a seguirci sui social, su Facebook e su Instagram ed a tenere duro durante questo momento a noi sfavorevole. Be Rogue!
Tag: musica metal nuova, heavy metal emergente, NWOTHM, Rogue Deal
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