2023-09-08
Quei ragazzi che cambiarono la musica italiana: gli urlatori
La parola Urlatori è una traduzione dellanglosassone shouter, termine con il quale si etichettavano già negli anni 40 le celebrità del Rhythm & blues americano. Siamo nellItalia del boom economico e, mentre iniziano a comparire i primi juke box, una nuova generazione di cantanti si affaccia sulla scena musicale portando ai microfoni una tecnica inedita – per la nazione – e canzoni dai testi innovativi; la loro stagione sarà breve, ma lascerà il segno.
Gli artisti urlatori orbitavano soprattutto intorno ad etichette milanesi: qui, discografici, autori e arrangiatori compresero la portata del cambiamento che il rock and roll statunitense aveva attuato nella scena musicale nazionale e decisero di scommettere sulle nuove proposte. I loro nomi li conosciamo ancora oggi, ma al tempo erano ancora giovanissimi: parliamo, tra i più noti, di Tony Dallara, Adriano Celentano, Giorgio Gaber, Little Tony e, fra le donne, Betty Curtis, Mina, e Mara Pacini (nota come Brunetta). Al loro modo di cantare, ad alto volume e privo di abbellimenti, si contrapponeva, contemporaneamente, la canzone melodica di Claudio Villa, Nilla Pizzi ed altri ancora, creando una polemica che coinvolse anche la stampa dellepoca.
Cosa contribuì alla fortuna degli urlatori? Il juke-box. Questo strumento, infatti, non era adatto alla riproduzione di canzoni complesse nel testo e nel fraseggio musicale, o ancora per la tipica canzone allitaliana. Era ideale invece per voci potenti e testi di facile ascolto, che facessero immediatamente presa sui presenti anche in un locale affollato. Così, mentre in America si godevano Bill Haley ed Elvis Presley, gli italiani trovarono il loro corrispettivo nel Tony Dallara di Come prima (1958) e negli Happy Boys, il gruppo di cui Mina era voce. Come parlano damore gli urlatori? Privandolo di ogni sua mistificazione e rendendolo meccanico, fisico, reale: roba da Ventiquattromila baci e Il tuo bacio è come un rock, accompagnato dalle movenze di quel Celentano che tanto alludevano al furore sessuale.
Il cambiamento avvenne anche nel mercato discografico italiano, siamo alle origini della musica italiana: si abbassa letà media degli acquirenti di dischi, le classifiche si popolano di cantanti giovanissimi come Gianni Morandi e Rita Pavone. Sanremo fu il secondo palco deccellenza per i nuovi artisti: la loro prima apparizione televisiva avvenne infatti a Il Musichiere, nel 1959.
Cosa pose fine al fenomeno degli urlatori? La cosiddetta British invasion: larrivo dei Bealtes e dei loro epigoni darà via ad una nuova stagione in cui a spopolare saranno i cosiddetti rocker, i gruppi pop e i cantanti della beat generation.
Gli artisti urlatori orbitavano soprattutto intorno ad etichette milanesi: qui, discografici, autori e arrangiatori compresero la portata del cambiamento che il rock and roll statunitense aveva attuato nella scena musicale nazionale e decisero di scommettere sulle nuove proposte. I loro nomi li conosciamo ancora oggi, ma al tempo erano ancora giovanissimi: parliamo, tra i più noti, di Tony Dallara, Adriano Celentano, Giorgio Gaber, Little Tony e, fra le donne, Betty Curtis, Mina, e Mara Pacini (nota come Brunetta). Al loro modo di cantare, ad alto volume e privo di abbellimenti, si contrapponeva, contemporaneamente, la canzone melodica di Claudio Villa, Nilla Pizzi ed altri ancora, creando una polemica che coinvolse anche la stampa dellepoca.
Cosa contribuì alla fortuna degli urlatori? Il juke-box. Questo strumento, infatti, non era adatto alla riproduzione di canzoni complesse nel testo e nel fraseggio musicale, o ancora per la tipica canzone allitaliana. Era ideale invece per voci potenti e testi di facile ascolto, che facessero immediatamente presa sui presenti anche in un locale affollato. Così, mentre in America si godevano Bill Haley ed Elvis Presley, gli italiani trovarono il loro corrispettivo nel Tony Dallara di Come prima (1958) e negli Happy Boys, il gruppo di cui Mina era voce. Come parlano damore gli urlatori? Privandolo di ogni sua mistificazione e rendendolo meccanico, fisico, reale: roba da Ventiquattromila baci e Il tuo bacio è come un rock, accompagnato dalle movenze di quel Celentano che tanto alludevano al furore sessuale.
Il cambiamento avvenne anche nel mercato discografico italiano, siamo alle origini della musica italiana: si abbassa letà media degli acquirenti di dischi, le classifiche si popolano di cantanti giovanissimi come Gianni Morandi e Rita Pavone. Sanremo fu il secondo palco deccellenza per i nuovi artisti: la loro prima apparizione televisiva avvenne infatti a Il Musichiere, nel 1959.
Cosa pose fine al fenomeno degli urlatori? La cosiddetta British invasion: larrivo dei Bealtes e dei loro epigoni darà via ad una nuova stagione in cui a spopolare saranno i cosiddetti rocker, i gruppi pop e i cantanti della beat generation.
Tag: musica italiana, italian classic, urlatori, celentano, mina, rock
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