La ricerca della felicitá

Sono ore di tensione quelle che prevedono un viaggio, pensieri strani contorni che ricorrono e confondono. Avró portato tutto l´occorrente? Andrá tutto bene? Trivelle che ti perforano a fondo il cervello e che durante il volo d´andata iniziano a scemare di potenza per poi scomparire istantaneamente una volta atterrati. Perché da lí inizia il caos e il nostro cervello é giá sintonizzato su organizzare il presente. Per questo il viaggio é relax, é crescita perché ci fa smettere di pensare di avere prima e un dopo, solo l´immediato, viviamo il momento. Compriamo tutto e niente, facciamo tatuaggi, orecchini e piercing, andiamo con il primo arrivato e saccheggiamo la nostra vita, siamo delle star. Comportamenti audaci, fuori norma che ci fanno sentire finalmente vivi, sostanzialmente sinceri, amici della gente. Questo dovrebbe suggerirci che forse la felicitá ha un segreto, ci raggiunge solo se impariamo a vivere come se non avessimo un domani, ce lo spiega l´esperienza, ce lo raccontano le faccie sorridenti delle popolazioni piú povere e meno fortunate.