2023-09-19
La musica afrosiciliana: Nick La Rocca e il primato del jazz
Al tempo in cui New Orleans sarebbe di lì a poco diventata la patria del jazz, la sua popolazione di 240mila abitanti circa vedeva circa trentamila siciliani, salpati dall’isola alla volta delle terre promesse americane. Tra questi vi era un ciabattino di Salaparuta, in provincia di Palermo, tale Girolamo La Rocca, suonatore di cornetto che aveva trasmesso la passione per la musica al figlio James Dominick. Il padre lo avrebbe voluto dottore, ma Dominick aveva tutt’altra propensione: “Nick” La Rocca sarebbe stato il fondatore, nel 1909, della ‘Original Dixieland Jass Band’, la prima orchestra jazz mai esistita e che nel tempo avrà tra i suoi membri anche musicisti di gran pregio.
Il 26 febbraio del 1917, la Dixieland band si attesta un altro primato incidendo ‘Livery Stable Blues’, il primo disco jazz della storia. Due anni dopo, nel 1919, li troveremo a Londra al Savoy Hotel per i festeggiamenti in seguito alla firma del Trattato di Versailles, il patto che pose fine alla prima guerra mondiale. Il rientro a New York, l’anno successivo, fu trionfale. Dovettero tuttavia sospendere l’attività in seguito all’approvazione di leggi anti-jazz del 1925. Nick riprese la sua carriera solo nel 1936, ma per un breve periodo: nel 1938 la Dixieland venne definitivamente sciolta. La Rocca finì i suoi giorni da creatore del jazz nel 1961.
Nick e la sua ‘Original Dixieland Jass Band’ hanno portato il nuovo genere in giro per gli States e l’Europa, ma la storia della musica ha tendenzialmente dimenticato il contributo del siciliano nella nascita e nella diffusione dell’allora “jass”, che passa alla storia quasi esclusivamente come di matrice “nera”. Ma, come dice Je Maselli, direttore dell’American Italian Museum, in un’intervista rilasciata per il documentario ‘Da Palermo a New Orleans. E fu subito jazz’, ‘al tempo neri e siciliani stavano sempre insieme’. La Rocca, infatti, non fu l’unico siciliano a primeggiare in questo genere musicale: tra i tanti jazzisti dell’isola a New Orleans, basti ricordare Louis Prima, dalle canzoni a metà tra dialetto e inglese, che porterà inoltre al successo quel genere conosciuto poi come jive. Molti di loro non sapevano nemmeno leggere uno spartito ma avevano il dono dell’improvvisazione e il ritmo nel sangue.
Oggi questo straordinario musicista è ricordato, oltre che dal figlio Jimmy che non lesina di rivendicare i meriti del padre, dalla rassegna Jazz che si tiene annualmente in settembre presso San Giorgio a Cremano, dal nome “Nick La Rocca Jazz Festival”, che vede la partecipazione di artisti italiani ed europei.
Il 26 febbraio del 1917, la Dixieland band si attesta un altro primato incidendo ‘Livery Stable Blues’, il primo disco jazz della storia. Due anni dopo, nel 1919, li troveremo a Londra al Savoy Hotel per i festeggiamenti in seguito alla firma del Trattato di Versailles, il patto che pose fine alla prima guerra mondiale. Il rientro a New York, l’anno successivo, fu trionfale. Dovettero tuttavia sospendere l’attività in seguito all’approvazione di leggi anti-jazz del 1925. Nick riprese la sua carriera solo nel 1936, ma per un breve periodo: nel 1938 la Dixieland venne definitivamente sciolta. La Rocca finì i suoi giorni da creatore del jazz nel 1961.
Nick e la sua ‘Original Dixieland Jass Band’ hanno portato il nuovo genere in giro per gli States e l’Europa, ma la storia della musica ha tendenzialmente dimenticato il contributo del siciliano nella nascita e nella diffusione dell’allora “jass”, che passa alla storia quasi esclusivamente come di matrice “nera”. Ma, come dice Je Maselli, direttore dell’American Italian Museum, in un’intervista rilasciata per il documentario ‘Da Palermo a New Orleans. E fu subito jazz’, ‘al tempo neri e siciliani stavano sempre insieme’. La Rocca, infatti, non fu l’unico siciliano a primeggiare in questo genere musicale: tra i tanti jazzisti dell’isola a New Orleans, basti ricordare Louis Prima, dalle canzoni a metà tra dialetto e inglese, che porterà inoltre al successo quel genere conosciuto poi come jive. Molti di loro non sapevano nemmeno leggere uno spartito ma avevano il dono dell’improvvisazione e il ritmo nel sangue.
Oggi questo straordinario musicista è ricordato, oltre che dal figlio Jimmy che non lesina di rivendicare i meriti del padre, dalla rassegna Jazz che si tiene annualmente in settembre presso San Giorgio a Cremano, dal nome “Nick La Rocca Jazz Festival”, che vede la partecipazione di artisti italiani ed europei.
Tag: jazz, dominick, original, dixieland, jass, band
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