english spanish italian
2024-11-30


Intervistiamo i Linea 77, il crossover italiano sale di nuovo alla ribalta

I Linea 77 sono un gruppo storico della scena rock-alternativa italiana. Sono una delle band che ha fortemente partecipato a spingere il genere nu metal e crossover in Italia soprattutto negli anni ‘90 quando la prima generazione di questo genere si sviluppò. Durante la loro carriera hanno sempre cercato di sperimentare nuove sonorità e innovarsi dal punto di vista musicale. Adesso che il crossover e il nu metal stanno tornando di moda, sono ancora loro ad essere un punto di riferimento della scena, per cui ci fa particolarmente piacere intervistarli, conoscerli meglio e capire un po’ di più i loro progetti. Facciamo due chiacchere con Nitto, uno dei due cantanti del gruppo.

Domanda introduttiva, come vivete la situazione attuale, riuscite a suonare insieme?
È difficile per una band trovarsi fisicamente nella stessa stanza e suonare in questo periodo. Ogni tanto ci si scambia delle idee o dei giri su cui poi lavorare ognuno da casa propria, coi propri mezzi.

Voglio partire forte, allora cominciamo dall’inizio della storia, anni ‘90, nu metal, avete scritto i due album più potenti e più famosi del nu metal italiano (Too Much Happiness Makes Kids Paranoid e Ketchup Suicide), spaccano, sono top, ma perché in inglese? Non credete a posteriori che sarebbe stato meglio usare l’italiano?
A questo proposito ha influito in questa scelta l’idea di poter far più successo all’estero?
Sinceramente penso che averli fatti in inglese ci abbia aperto delle porte, e fatto fare esperienze in giro per il mondo, che difficilmente avremmo fatto se avessimo cantato solo in italiano. Grazie a Too Much Happiness abbiamo firmato per la Earache Records di Nottingham, che era una delle etichette indipendenti di metal e affini più grande dell'epoca.
Abbiamo registrato Ketchup Suicide in Inghilterra dopo aver fatto un tour di 25 date in 27 giorni, o qualcosa del genere. Siamo venuti a contatto diretto con il mondo musicale inglese e internazionale in quel periodo potendoci confrontare con band direttamente sui palchi di festival come Reading o Leeds. Siamo riusciti a fare un tour in Europa con band come Soulfly e tour inglesi con band come Earthtone9 o One Minute Silence. Abbiamo registrato Available for Propaganda con Dave Dominguez negli Stati Uniti. Nulla di tutto questo sarebbe potuto accadere se avessimo cantato in italiano.
Inoltre, a pensarci bene, il fatto di aver limitato i pezzi in italiano in quei dischi, ha contribuito a renderli in qualche modo speciali e unici.

Oltre alle chiare influenze estere, tipo Deftones, Rage Against The Machine, e altri, volevo saperne di più sulle influenze italiane. Cosa ha dato la scena torinese alla vostra carriera, pensando ai Negazione o agli Arturo, per esempio?
I Negazione all'epoca erano sulla bocca di tutti per il loro respiro internazionale e per essere riusciti a fare tour in Europa e America. Erano il mito da raggiungere. Ma non solo per l'attitudine ma anche per i loro testi e il loro modo di gridarli alla gente. Arturo, COV e tanti altri gruppi della scena piemontese torinese ci hanno caricato, ispirato. All'epoca i concerti erano a scadenza, non dico giornaliera ma settimanale di sicuro. A Torino potevi andare ad un concerto punk hard core almeno due volte a settimana. Questo contribuiva a crescere come movimento, come pubblico e, in qualche modo, ad alzare il proprio livello.

Ho sempre ammirato la vostra voglia di rimettervi in gioco e di riprovarci modificando stile, lingua, collaborazioni e strumenti. Cosa vi spinge a farlo? Non credete che questo possa crearvi più nemici che fans?
A questo proposito, all’epoca dell’uscita di Horror Vacui, fui tra quei fan che rimasero delusi. Ma ora, a distanza di 10 anni, l’ho riconsiderato notevolmente. Anche a voi, in maniera ovviamente diversa, capita di rinnegare o riapprezzare vostri lavori del passato?
È difficile da spiegare. Ogni disco ha una storia a sé, e ogni volta vogliamo stupire prima di tutto noi stessi senza pensare alle conseguenza discografiche, o alle reazioni dei fans. Ad ogni uscita discografica dei Linea, spesso e volentieri, il pubblico si spaccava tra chi ci dava dei venduti e chi degli innovatori. Sinceramente la nostra volontà è sempre stata quella di spingersi sempre un passo in avanti, e penso a pezzi come 66 con i Subsonica. Bisogna sempre contestualizzare, il dove, come e quando quel pezzo è stato pensato. Alla fine degli anni Novanta e primi Duemila noi come band, ascoltavamo un sacco di roba proveniente dagli States e le collaborazioni tra artisti di generi diversissimi tra loro, erano all'ordine del giorno. Penso ad una delle colonne sonore più belle di sempre a questo proposito, che era Judgment Night, il film tradotto in italiano come Cuba Libre. In quel disco c'era letteralmente il delirio tra band che si mischiavano e realtà diverse che si univano su uno stesso pezzo. Il risultato era stupendo. Noi eravamo una band emergente dell'hardcore italico che già si affacciava all'estero da qualche tempo, i Subsonica erano il gruppo elettronico, pop alternative sulla bocca di tutti, ma sia per questioni di conoscenza diretta/amicizia sia per questioni di affinità, fare un pezzo assieme è stata la cosa più facile del mondo.
Per Horror Vacui è stato lo stesso. Una delle nostre migliori produzioni di sempre, sia dal lato strettamente musicale, sia dal punto di vista tecnico e del suono. Per la prima volta abbiamo respirato cosa voleva dire lavorare con un vero produttore, Mr Toby Wright. Inoltre per la prima volta abbiamo messo su disco un numero maggiore di pezzi in italiano mettendoci nuovamente in gioco con la nostra lingua madre.

Una canzone che secondo me rappresenta meglio la vostra camaleontica innovazione è Sogni Risplendono con Tiziano Ferro. Il pezzo è tosto, orecchiabile e violento, una roba che non ti aspetti da un cantante italiano classico. Com’è nata e come è stata la collaborazione con Tiziano Ferro?
Esser riusciti a fare un feat con Tiziano ferro in Sogni Risplendono è una delle cose per cui ancora oggi sono più che fiero di aver fatto. Pochi hanno capito l'intento di quel pezzo e tanti ci hanno criticato pensando che fossimo scesi a patti con la musica commerciale e le dinamiche discografiche. Niente di più ridicolo. Nessuno ha mai spinto i Linea verso una direzione o l'altra. Erano e sono i nostri gusti e la nostra voglia di spingere sempre di più sull'acceleratore a guidarci nelle scelte, senza nessuna cognizione reale di quello che stavamo o stiamo facendo. Volevamo farlo, lo abbiamo fatto. Ti piace? Bene, non ti piace? Il mondo è pieno di band che fanno lo stesso disco per vent'anni. Liberi di scegliere.
Il tutto è nato grazie ad un'intervista fatta da Tiziano Ferro per gli MTV Awards di Roma, dove sia noi che lui eravamo stati nominati. In quell'intervista rivelava di esser sempre stato un nostro fan e di esser venuto ai nostri concerti nella capitale. La cosa assurda è che in quel periodo, i Linea ascoltavano un sacco Tiziano Ferro in furgone, nei lunghi tragitti tra una data e l'altra. Era R&B fatto in italiano ma con gusto internazionale. Per questo spesso parlo di affinità elettive che vanno oltre la musica e aver fatto Sogni Risplendono è venuto da sé, con naturalezza, senza paranoie o altro.

Una domanda sul vostro stile creativo: solitamente partite dai riff, dai concetti o dai testi per iniziare una canzone?
Difficilmente siamo partiti da una melodia di voce o da un cantato. Ci siamo sempre mossi prima con la musica e poi adattato un testo.

Vi ho leccato il culo fino ad adesso, ma ora qualche domanda difficile: l’anno scorso avete tirato fuori un EP (Server Sirena), con numerose collaborazioni. Due domande: prima, spontanea, premetto che mi piacciono molto le collaborazioni, ma perché ne avete innescate così tante? Pensate di non riuscire a rimanere in cima da soli e di non avere la potenza creativa sufficiente?
Esattamente come in passato abbiamo fatto tutti i feat con personaggi con cui sentivamo di condividere qualcosa. Eravamo fermi da un po' di tempo e non nascondo il fatto che aver fatto questo tipo di collaborazioni abbia dato una scrollata alla polvere che c'era sopra il nome Linea 77. Soprattutto avvicinandoci ad un pubblico più giovane forse. Ma come ogni uscita dei Linea c'è molta più pancia che dinamica discografica. Troppe collaborazioni? Troppo poche? Boh ci piaceva l'idea e l'abbiamo fatto.

Terza domanda, quando uscirà l’album completo, se uscirà?
Sinceramente credo che Server Sirena sia un episodio a sé, e tutto questo delirio dello stop forzato a causa di questa emergenza sanitaria ha stravolto qualsiasi piano. Quindi per tornare alla tua domanda la risposta è un enorme BOOOH.

Mi piace molto l’introduzione dell’elettronica nel vostro gruppo, la vedo come un’evoluzione necessaria per stare al passo coi tempi. In generale vi vedo nuovamente protagonisti della seconda generazione di un metal che vedo svilupparsi adesso e che spero abbia quel successo che la prima generazione forse non ha avuto. Spero che non mi deludiate, progetti per il futuro? Avete ancora voglia di stare lì?
Un saggio diceva che il passato e il futuro non esistono, esiste solo il presente. E in questa dimensione voglio portare live, tutta la nostra voglia di suonare e stare sui palchi, anche se sono parecchio sfiduciato da questa emergenza che si è venuta a creare. I concerti sono stati la prima cosa a fermarsi nel paese e ho paura che saranno gli ultimi a tornare a regime. I Linea, a differenza di tante realtà musicali italiane, portano in giro uno show più energico e aggressivo, cosa a cui ormai il pubblico non è quasi più abituato. Sarà divertente vedere le reazioni.

Cosa ne pensate della scena musicale metal italiana e cosa consigliate a una band emergente?
Se ti dico che sono assolutamente fuori da ogni tipo di ascolto metal sia italiano che non, offendo qualcuno?
Mi piace fare musica aggressiva che ogni tanto si avvicina al metal, ma noi non siamo mai stati metal, non siamo mai stati un gruppo hardcore, mai stati punk, mai stati rap, ma siamo sempre stati tutto questo insieme.
Mi ha stancato ascoltare SOLO metal, lo facevo a 15 anni, soprattutto nelle sue forme più classiche. Voglio contaminazioni, ascolto musica che mi ispira che sia pop, hip hop, rap, trash o hard core. Ascolto musica che o mi da qualcosa o semplicemente si perde nel miliardo di ascolti, senza nessuna barriera di genere.

Meglio gli anni ‘90, dove non esistevano lo streaming, il cellulare, i controlli, o adesso dove la comunicazione è più facile e avvicina gente, ma spariscono centri sociali e spontaneità?
Meglio gli anni ‘90 senza ombra di dubbio. Ora chiunque può farsi un disco in casa ma poi riuscire a farlo rendere live è tutto un altro pianeta. Una volta non avevi neanche un disco fuori e qualche concerto te lo tiravi su in qualche centro sociale o qualche posto sperduto. Ora ci sono centinaia di migliaia di dischi e pochissimi posti per potergli dare un senso con la parte live, dove sei tu, senza aiutini da studio, o stronzatine varie.
Di bello questo periodo ha la facilità di potersi far conoscere in pochissimi click, una volta la fanbase te la crescevi con decine e decine di concerti. Di sicuro è tutto più veloce. Ma a volte mi chiedo: ma quanti dei tuoi follower su IG o FB ti seguirebbero per 10 o 20 date di un tour? E quanti di questi ci metterebbero un secondo a mollarti per qualcosa che faccia più tendenza sui social? È tutto più veloce nel bene e nel male, c'è troppa offerta e la domanda è veicolata da playlist di tendenza.

Grazie Nitto, grazie ai Linea 77.
Tag: linea 77, crossover, nu metal, intervista, musica rock alternativa italiana
2025-01-22

Justice, gli elettronici che hanno rivoluzionato la musica moderna

La musica elettronica ha sempre avuto un grande potere di fascinazione su molte persone, sia per il suo suono unico e futuristico, sia per la sua capacità di evolversi costantemente. Uno dei gruppi che ha maggiormente rivoluzionato il mondo della musica elettronica è sicuramente Justice, un duo francese che ha saputo conquistare il pubblico di tutto il mondo con il suo stile unico e innovativo...continua a leggere
Tag: Justice, migliori canzoni, concerti, critica, biografia musicale
2025-01-21

Justice vs Simian: la storia e lo stile musicale del gruppo

Se sei un amante della musica, sicuramente avrai già sentito parlare del gruppo Justice vs Simian. Questo duo musicale ha segnato la storia del panorama musicale francese e internazionale grazie al loro stile raffinato e innovativo...continua a leggere
Tag: Justice vs Simian, migliori canzoni, concerti, critica, biografia musicale
2025-01-20

K.d. Lang: l'artista che ha rivoluzionato il country e il pop

K.d. Lang è una delle artiste più brillanti e influenti della musica moderna, che ha mescolato i generi creando una propria identità musicale...continua a leggere
Tag: K.d. Lang, migliori canzoni, concerti, critica, biografia musicale
2025-01-19

Kansas: l'icona del rock progressivo americano

Quando si parla di rock progressivo americano, il nome che salta subito in mente è quello dei Kansas. Questo gruppo, nato a Topeka, Kansas, nel 1970, ha contraddistinto l'epoca del classic rock con brani epici e arrangiamenti complessi, diventando uno dei gruppi più influenti del progressive rock e del rock in generale...continua a leggere
Tag: Kansas, migliori canzoni, concerti, critica, biografia musicale
2025-01-18

Kaiser Chiefs - la band britannica che ha definito il sound indie rock del 2000

Se sei un appassionato di musica indie rock, sicuramente avrai sentito parlare dei Kaiser Chiefs, la band britannica che ha saputo riscuotere un enorme successo a livello internazionale. Conosciamo meglio la loro carriera musicale, lo stile unico e i concerti più indimenticabili...continua a leggere
Tag: Kaiser Chiefs, migliori canzoni, concerti, critica, biografia musicale