2024-09-14
I Beatles e i B-Side mai scritti
Le single hits, i singoli, una volta si chiamavano 45 giri. Suonavano su supporti reali, non digitali: i solchi in vinile della faccia principale generavano le note del pezzo del momento, mentre il lato B rischiava di ospitare canzoni di mero riempimento, da ricevere in regalo per aver comprato la hit. Musica un tanto al chilo, in molti casi. Per i Beatles, i loro produttori e discografici, non poteva esistere un concetto come B-sides: ogni loro creazione era un’opera di genio, e avendo in organico due dei massimi compositori nella storia della musica leggera non c’era rischio di essere a corto di materiale.
Scorrendo i titoli dei pezzi registrati dai Beatles sui due lati dei dischi lungo l’arco parabolico degli anni ’60 è impossibile capire quale sia la track principale: ogni 45 giri è una medaglia con due facce identiche, da lanciare nell’aria del pentagramma senza cadere in una scelta più scarsa, o banale. Così il basso di McCartney ad aprire Come together ti scazzotta dopo la carezza di Something, Eleanor Rigby ti lascia pensoso dopo che Yellow submarine ti aveva spalancato un sorriso, e la mente viaggia felice sui campi colorati di fragole di Strawberry Fields Forever dopo essere passata tra le vie sporche di Liverpool attraverso l’imbuto di Penny Lane.
Una così alta qualità di produzione finì per cambiare la storia della discografia mondiale, proprio grazie all’apporto dei Beatles: a partire dal 45 giri che conteneva Day Tripper e We can work it out, pubblicato sul finire del 1965, si introdusse il concetto di “Double A-side”: un vinile nel quale è impossibile retrocedere uno dei due pezzi in serie B, e dove entrambi vanno giudicati per complessità, armonia e melodia, liriche e orchestrazione e non per la posizione nella quale si trovano. Il digitale, assicurano i puristi, ci ha tolto tanto: abbiamo perso la profondità ruvida del suono graffiato via dalla puntina sul disco, capace di riempire una stanza senza lasciare un centimetro vuoto, e ci è stata portata via anche la magia del vinile che gira sul piatto, della musica che nasce per attrito.
Ascoltando i pezzi di questa playlist ci sembrerà di viaggiare nel tempo, e di girare pezzo dopo pezzo una collezione di album ricca di valore: scoprendo con incredibile sorpresa la magia di una moneta che si lancia in aria e ci fa sempre vincere.
Scorrendo i titoli dei pezzi registrati dai Beatles sui due lati dei dischi lungo l’arco parabolico degli anni ’60 è impossibile capire quale sia la track principale: ogni 45 giri è una medaglia con due facce identiche, da lanciare nell’aria del pentagramma senza cadere in una scelta più scarsa, o banale. Così il basso di McCartney ad aprire Come together ti scazzotta dopo la carezza di Something, Eleanor Rigby ti lascia pensoso dopo che Yellow submarine ti aveva spalancato un sorriso, e la mente viaggia felice sui campi colorati di fragole di Strawberry Fields Forever dopo essere passata tra le vie sporche di Liverpool attraverso l’imbuto di Penny Lane.
Una così alta qualità di produzione finì per cambiare la storia della discografia mondiale, proprio grazie all’apporto dei Beatles: a partire dal 45 giri che conteneva Day Tripper e We can work it out, pubblicato sul finire del 1965, si introdusse il concetto di “Double A-side”: un vinile nel quale è impossibile retrocedere uno dei due pezzi in serie B, e dove entrambi vanno giudicati per complessità, armonia e melodia, liriche e orchestrazione e non per la posizione nella quale si trovano. Il digitale, assicurano i puristi, ci ha tolto tanto: abbiamo perso la profondità ruvida del suono graffiato via dalla puntina sul disco, capace di riempire una stanza senza lasciare un centimetro vuoto, e ci è stata portata via anche la magia del vinile che gira sul piatto, della musica che nasce per attrito.
Ascoltando i pezzi di questa playlist ci sembrerà di viaggiare nel tempo, e di girare pezzo dopo pezzo una collezione di album ricca di valore: scoprendo con incredibile sorpresa la magia di una moneta che si lancia in aria e ci fa sempre vincere.
Tag: Beatles, B-side, pop, rock, hit, Fab Four
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