2024-11-16
Hounds- L'ululato del profondo metal
Segue l’intervista dalla nostra pagina Estremometal.
Ora entriamo un po’ più nel dettaglio sul vostro lavoro.
Diteci qualcosa riguardo al processo creativo dietro la vostra musica. Come sono nate le canzoni presenti in Warrior of Sun e da cosa vi siete fatti ispirare per i testi?
Solitamente partiamo sempre da un riff, da un’intro o in certi casi da un intermezzo proposto da qualcuno, per poi sviluppare le idee e le parti dei singoli strumenti. Al momento abbiamo un discreto archivio di registrazioni con bozze d’idee pensate da ognuno di noi e spesso, se ci sono assonanze di mood e di giri, le uniamo. Ovviamente se le idee sono valide cerchiamo di utilizzarle sempre e, visto che ciascuno di noi ha diverse fonti d’ispirazione, finiamo per comporre brani con numerose variazioni musicali, come in Warrior of Sun o Beyond the Horizon o The Light. Per quanto riguarda i testi le nostre influenze principali vengono dal cinema, dalla letteratura e dal mondo videoludico. Per questo motivo in particolare abbiamo voluto raccontare una storia che includesse elementi fantasy e Sci-fi e ci siamo fatti influenzare da film come Excalibur, Conan il barbaro, Mad Max e videogichi come Diablo e Dark Souls.
Uno dei valori aggiunti nei dischi Metal, a mio avviso, è sempre stata la copertina che, anticipando l’ascolto, si è sempre occupata di condurre noi fan all’ingresso di una magica dimensione. Parlateci un po’ dell’artwork dell’album.
Le idee dell'artwork si sono sviluppate di pari passo al delinearsi della musica. Col tempo ci è parsa sempre più chiara la direzione e l’atmosfera che avrebbe composto la storia del Guerriero del Sole, oltre alle immagini che avrebbero composto il booklet del disco: volevamo qualcosa di epico ma allo stesso tempo tetro e malinconico. L’idea principale era mettere in scena un momento preciso all'interno del disco che riassumesse un po' tutto il concept di fondo. Grazie a Riccardo Pucciano, il grafico che ha sviluppato la nostra idea, siamo infine riusciti a perfezionare l’idea originale e ad includere quasi tutti gli elementi che compongono il disco: abbiamo il nostro Guerriero, il Chronogate, l'orizzonte sognante di Beyond the Horizon e il futuro post apocalittico di City Hunter.
E direi che il risultato è più che riuscito.
Negli ultimi anni, la scena Metal sembra essere stata rigenerata dall’avvento di band che si rifanno a sonorità dei primi anni 80. Gruppi come Enforcer, Skull Fist e soprattutto Haunt trovano sempre più spazio sui media di genere. Cosa ne pensate?
Francamente non potremmo essere più entusiasti di così. È un piacere vedere che nonostante tutte le mode e i cambi di gusto del pubblico ci siano in giro band a cui interessa solamente riproporre quel sound tipico degli anni 80, spesso riscoprendole con devozione ma anche tanta personalità. Per fortuna ci sono nuovi gruppi che mantengono la scena viva e vegeta, garantendo un ricambio generazionale che per quanto lento e timido, sta inevitabilmente accadendo. Crediamo che sia giusto che queste band trovino uno spazio proprio e un pubblico interessato alla loro musica, anche solo come ricompensa per gli sforzi compiuti in questi anni.
L’Italia sotto questo punto di vista sembra sempre un passo indietro. Quali ritenete siano le difficoltà maggiori con cui i gruppi oggi giorno si devono scontrare per emergere nel mondo della musica Metal nel nostro paese?
Il Metal italiano soffre di una scena un po’ particolare. Ci sono moltissime realtà di valore davvero interessanti e meritevoli di essere seguite e supportate, però manca ancora un pubblico più vasto e soprattutto partecipe non solo agli eventi con nomi medio/grandi, ma anche interessate all’underground. Ci è capitato più volte di assistere a concerti di band locali con pochissimo pubblico in pub o piccoli live club, mentre all’estero in medesime location l’affluenza è sempre maggiore. Le cause sono molteplici e spesso una legata all’altra. Difatti rispetto anche solo a dieci anni fa il pubblico si è impigrito e spesso tende a disertare i concerti seguendo solamente i gruppi degli amici, ma è anche vero che le band tendono a tagliarsi le gambe da sole non pubblicizzandosi abbastanza e soprattutto, non riuscendo a essere abbastanza carismatiche da mettere d’accordo tutti e potersi così permettere di fare lo step successivo in termini di carriera. È un mondo difficile.
Mi trovo completamente d’accordo sull’analisi che hai fatto, penso anch’io che i problemi non vengano da un unico colpevole. L’album è stato pubblicato un paio di mesi fa, quindi vi chiedo: quali sono i traguardi che vorreste raggiungere grazie a Warrior of Sun?
Crediamo molto nella bontà del materiale presente in Warrior of Sun: l’obbiettivo è quindi quello di far conoscere a quante più persone possibili la nostra musica, suonando in giro il più possibile. Al momento comunque è ancora relativamente presto per parlare di risultati e traguardi a lungo termine, ma diciamo che l’ideale sarebbe cercare di ampliare quanto più possibile il bacino d’utenza del nostro pubblico e crearci la solidità necessaria per poter lavorare successivamente con più serenità ad un secondo disco.
Vi propongo un gioco, se ne aveste la possibilità, con quali band del panorama attuale vi piacerebbe andare in tour?
Sfondi una porta aperta con noi! Tuttavia se volessimo ipotizzare un tour con una band la scelta ricadrebbe probabilmente su qualche nome storico ancora in attività e non una band attuale. Sarebbero per lo più gruppi che ammiriamo molto, ma che inspiegabilmente non sono riusciti a ottenere il successo meritato come ad esempio gli Armored Saint o i Metal Church. Inoltre il nostro sogno proibito sarebbe poter andare in tour con i Savatage, che sono la nostra influenza principale e apprezziamo moltissimo, anche se attualmente è improbabile visto che il gruppo dei fratelli Oliva è in stasi, ma un giorno chissà…
E ora una curiosità personale, da fan a fan, qual’è stato l’ultimo album che avete acquistato e quale l’ultimo concerto a cui siete stati?
Purtroppo, come band al completo, l’ultimo concerto a cui ci piacerebbe aver assistito è quello dei Testament, con Exodus e Death Angel di spalla che avrebbe dovuto tenersi lo scorso marzo in Lombardia. Dico purtroppo perché a causa dell’epidemia di Coronavirus l’evento è stato annullato. Sui vinili abbiamo tutti gusti musicali differenti che vanno dal Prog, all’ Heavy Metal classico, sino al Thrash e il Death Metal. Parlando per me (Stefano) posso dirti che l’ultimo disco che ho comprato è stato il primo dei tedeschi Sieges Even, Lifecycle, mentre sul fronte live ho avuto il piacere di vedere i Dream Theater per il tour celebrativo di Metropolis part 2 lo scorso Febbraio.
Porcaccia! anch’io avrei dovuto esserci al concerto dei Testament al Live di Trezzo… Maledetto COVID19
Siamo quasi in chiusura e quindi non mi resta che chiedervi quali sono i vostri progetti per il futuro e se ci sono in programma date per la promozione dell’album.
Collegandomi a quanto detto poco prima, al momento il nostro obbiettivo principale è quello di dare maggiore risalto possibile a Warrior of Sun. Stiamo spendendo molte energie per pubblicizzare e supportare il disco in modo che riceva quanta più attenzione possibile. Speriamo inoltre che l’emergenza sanitaria attuale finisca al più presto in modo da poter tornare liberamente a suonare dal vivo per diffondere il verbo degli Hounds e conquistare prima l’Italia e poi, magari, il mondo!
Ok ragazzi, vi ringrazio moltissimo per questa bella chiacchierata. Vi auguro un in bocca al lupo per tutto e vi lascio a disposizione uno spazio tutto vostro per salutare i lettori e le lettrici di StaiMusic.
Grazie a voi ragazzi di StaiMusic per lo spazio concessoci e per il supporto, e vi auguriamo il meglio per il l’ottimo lavoro che svolgete ogni giorno. Ai lettori vogliamo solo dire: WE ARE HOUNDS AND WE HUNT YOU DOWN!
Ora entriamo un po’ più nel dettaglio sul vostro lavoro.
Diteci qualcosa riguardo al processo creativo dietro la vostra musica. Come sono nate le canzoni presenti in Warrior of Sun e da cosa vi siete fatti ispirare per i testi?
Solitamente partiamo sempre da un riff, da un’intro o in certi casi da un intermezzo proposto da qualcuno, per poi sviluppare le idee e le parti dei singoli strumenti. Al momento abbiamo un discreto archivio di registrazioni con bozze d’idee pensate da ognuno di noi e spesso, se ci sono assonanze di mood e di giri, le uniamo. Ovviamente se le idee sono valide cerchiamo di utilizzarle sempre e, visto che ciascuno di noi ha diverse fonti d’ispirazione, finiamo per comporre brani con numerose variazioni musicali, come in Warrior of Sun o Beyond the Horizon o The Light. Per quanto riguarda i testi le nostre influenze principali vengono dal cinema, dalla letteratura e dal mondo videoludico. Per questo motivo in particolare abbiamo voluto raccontare una storia che includesse elementi fantasy e Sci-fi e ci siamo fatti influenzare da film come Excalibur, Conan il barbaro, Mad Max e videogichi come Diablo e Dark Souls.
Uno dei valori aggiunti nei dischi Metal, a mio avviso, è sempre stata la copertina che, anticipando l’ascolto, si è sempre occupata di condurre noi fan all’ingresso di una magica dimensione. Parlateci un po’ dell’artwork dell’album.
Le idee dell'artwork si sono sviluppate di pari passo al delinearsi della musica. Col tempo ci è parsa sempre più chiara la direzione e l’atmosfera che avrebbe composto la storia del Guerriero del Sole, oltre alle immagini che avrebbero composto il booklet del disco: volevamo qualcosa di epico ma allo stesso tempo tetro e malinconico. L’idea principale era mettere in scena un momento preciso all'interno del disco che riassumesse un po' tutto il concept di fondo. Grazie a Riccardo Pucciano, il grafico che ha sviluppato la nostra idea, siamo infine riusciti a perfezionare l’idea originale e ad includere quasi tutti gli elementi che compongono il disco: abbiamo il nostro Guerriero, il Chronogate, l'orizzonte sognante di Beyond the Horizon e il futuro post apocalittico di City Hunter.
E direi che il risultato è più che riuscito.
Negli ultimi anni, la scena Metal sembra essere stata rigenerata dall’avvento di band che si rifanno a sonorità dei primi anni 80. Gruppi come Enforcer, Skull Fist e soprattutto Haunt trovano sempre più spazio sui media di genere. Cosa ne pensate?
Francamente non potremmo essere più entusiasti di così. È un piacere vedere che nonostante tutte le mode e i cambi di gusto del pubblico ci siano in giro band a cui interessa solamente riproporre quel sound tipico degli anni 80, spesso riscoprendole con devozione ma anche tanta personalità. Per fortuna ci sono nuovi gruppi che mantengono la scena viva e vegeta, garantendo un ricambio generazionale che per quanto lento e timido, sta inevitabilmente accadendo. Crediamo che sia giusto che queste band trovino uno spazio proprio e un pubblico interessato alla loro musica, anche solo come ricompensa per gli sforzi compiuti in questi anni.
L’Italia sotto questo punto di vista sembra sempre un passo indietro. Quali ritenete siano le difficoltà maggiori con cui i gruppi oggi giorno si devono scontrare per emergere nel mondo della musica Metal nel nostro paese?
Il Metal italiano soffre di una scena un po’ particolare. Ci sono moltissime realtà di valore davvero interessanti e meritevoli di essere seguite e supportate, però manca ancora un pubblico più vasto e soprattutto partecipe non solo agli eventi con nomi medio/grandi, ma anche interessate all’underground. Ci è capitato più volte di assistere a concerti di band locali con pochissimo pubblico in pub o piccoli live club, mentre all’estero in medesime location l’affluenza è sempre maggiore. Le cause sono molteplici e spesso una legata all’altra. Difatti rispetto anche solo a dieci anni fa il pubblico si è impigrito e spesso tende a disertare i concerti seguendo solamente i gruppi degli amici, ma è anche vero che le band tendono a tagliarsi le gambe da sole non pubblicizzandosi abbastanza e soprattutto, non riuscendo a essere abbastanza carismatiche da mettere d’accordo tutti e potersi così permettere di fare lo step successivo in termini di carriera. È un mondo difficile.
Mi trovo completamente d’accordo sull’analisi che hai fatto, penso anch’io che i problemi non vengano da un unico colpevole. L’album è stato pubblicato un paio di mesi fa, quindi vi chiedo: quali sono i traguardi che vorreste raggiungere grazie a Warrior of Sun?
Crediamo molto nella bontà del materiale presente in Warrior of Sun: l’obbiettivo è quindi quello di far conoscere a quante più persone possibili la nostra musica, suonando in giro il più possibile. Al momento comunque è ancora relativamente presto per parlare di risultati e traguardi a lungo termine, ma diciamo che l’ideale sarebbe cercare di ampliare quanto più possibile il bacino d’utenza del nostro pubblico e crearci la solidità necessaria per poter lavorare successivamente con più serenità ad un secondo disco.
Vi propongo un gioco, se ne aveste la possibilità, con quali band del panorama attuale vi piacerebbe andare in tour?
Sfondi una porta aperta con noi! Tuttavia se volessimo ipotizzare un tour con una band la scelta ricadrebbe probabilmente su qualche nome storico ancora in attività e non una band attuale. Sarebbero per lo più gruppi che ammiriamo molto, ma che inspiegabilmente non sono riusciti a ottenere il successo meritato come ad esempio gli Armored Saint o i Metal Church. Inoltre il nostro sogno proibito sarebbe poter andare in tour con i Savatage, che sono la nostra influenza principale e apprezziamo moltissimo, anche se attualmente è improbabile visto che il gruppo dei fratelli Oliva è in stasi, ma un giorno chissà…
E ora una curiosità personale, da fan a fan, qual’è stato l’ultimo album che avete acquistato e quale l’ultimo concerto a cui siete stati?
Purtroppo, come band al completo, l’ultimo concerto a cui ci piacerebbe aver assistito è quello dei Testament, con Exodus e Death Angel di spalla che avrebbe dovuto tenersi lo scorso marzo in Lombardia. Dico purtroppo perché a causa dell’epidemia di Coronavirus l’evento è stato annullato. Sui vinili abbiamo tutti gusti musicali differenti che vanno dal Prog, all’ Heavy Metal classico, sino al Thrash e il Death Metal. Parlando per me (Stefano) posso dirti che l’ultimo disco che ho comprato è stato il primo dei tedeschi Sieges Even, Lifecycle, mentre sul fronte live ho avuto il piacere di vedere i Dream Theater per il tour celebrativo di Metropolis part 2 lo scorso Febbraio.
Porcaccia! anch’io avrei dovuto esserci al concerto dei Testament al Live di Trezzo… Maledetto COVID19
Siamo quasi in chiusura e quindi non mi resta che chiedervi quali sono i vostri progetti per il futuro e se ci sono in programma date per la promozione dell’album.
Collegandomi a quanto detto poco prima, al momento il nostro obbiettivo principale è quello di dare maggiore risalto possibile a Warrior of Sun. Stiamo spendendo molte energie per pubblicizzare e supportare il disco in modo che riceva quanta più attenzione possibile. Speriamo inoltre che l’emergenza sanitaria attuale finisca al più presto in modo da poter tornare liberamente a suonare dal vivo per diffondere il verbo degli Hounds e conquistare prima l’Italia e poi, magari, il mondo!
Ok ragazzi, vi ringrazio moltissimo per questa bella chiacchierata. Vi auguro un in bocca al lupo per tutto e vi lascio a disposizione uno spazio tutto vostro per salutare i lettori e le lettrici di StaiMusic.
Grazie a voi ragazzi di StaiMusic per lo spazio concessoci e per il supporto, e vi auguriamo il meglio per il l’ottimo lavoro che svolgete ogni giorno. Ai lettori vogliamo solo dire: WE ARE HOUNDS AND WE HUNT YOU DOWN!
Tag: metal italiano, metal emergente, nuovo heavy metal, hounds, intervista, musica metal
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