Freak Family

Il camper dei Freak macinava Km da anni. Fissa dimora. Erano in viaggio tutto l’anno, a loro piaceva cosi. Prediligevano posti isolati in cui fermarsi purche’ fossero circondati da boschi. I freak avevano due gemelli, Poldo e Tina. Portavano dalla nascita malformazioni alle quali nessuna cura e nessun medico potevano porre rimedio. Poldo aveva tre occhi e quattro braccia, Tina aveva ogni mano con dieci dita e due bocche, una al posto del naso. Entrambi avevano due file di denti piccoli e aguzzi da fare invidia ad una mangusta. Orribili. I genitori li tenevano lontani dagli altri bambini perche’ non accettavano che i propri figli subissero soprusi e sfotto’ come gia’ era capitato in passato. Una nuova notte. I genitori dormivano, i gemelli di nascosto si spinsero giu’ dalla cima della montagna e raggiunsero il villaggio. Di soppiatto entrarono in una casa e riuscirono ad intrufolarsi nel lettino dello sfortunato bambino che li’ viveva. Con una violenza inaudita, iniziarono a sgranocchiare le piccole dita del malcapitato,colpivano senza pieta’ senza emettere alcun rumore.Nessun grido. Violenza muta. L’indomani, quando la mamma si alzo’ per preparare la colazione,trovo’ Poldo e Tina che giocavano fuori dal camper. Scosto’ la tendina dell’oblo’ e vide i bambini giocare a palla. Tiro’ un sospiro di sollievo, che duro’ soltanto un istante. Gelo. Sangue.La palla era la testa del bambino-banchetto. -Tesoro, svegliati! Metti in moto-disse al marito con voce calma,pur portando dentro di sé una sensazione mista ad ansia che le provocava il vomito. -Bambini,entrate subito, oggi andiamo al mare!- E’ successo di nuovo- penso’ sconsolata tra se’ e se’. Una nuova meta. Una nuova testa.