Musica Underground
Musica Underground - La Scoperta di Qualcosa di Diverso
Ciao a tutti gli amanti della musica! Oggi parleremo di un argomento molto apprezzato dai giovani e dagli amanti della sperimentazione musicale: la musica Underground. In questo post, esploreremo l'emozionante mondo della musica Underground, condividendo alcune informazioni importanti sulla biografia degli artisti, il genere musicale, le migliori canzoni e le critiche. Se sei curioso di scoprire qualcosa di nuovo e vuoi saperne di più sulla musica Underground, sei nel posto giusto!
La musica Underground ha avuto inizio negli anni '60, con il crescente interesse per i gruppi musicali alternativi e il rock psichedelico. Inizialmente, la musica Underground era associata alla cultura studentesca e alla controcultura degli anni '60 e '70, ma nel corso degli anni si è evoluta includendo diversi generi musicali. Oggi, la musica Underground è caratterizzata da una grande varietà di stili, che spaziano dall'indie rock alla musica elettronica, dal rap all'hip hop e ancora oltre.
Uno dei generi musicali più popolari nella musica Underground è l'indie rock. Band come i The Strokes, The White Stripes e i Modest Mouse sono solo alcuni degli esempi più noti di questo genere. L'indie rock ha un suono grezzo e un'atmosfera intima, che mira a creare un'esperienza emotiva autentica con l'ascoltatore. Le migliori canzoni di questo genere includono Last Nite dei The Strokes, Seven Nation Army dei The White Stripes e Float On dei Modest Mouse.
Un altro genere musicale molto amato nella musica Underground è il rap. Qui si trovano artisti come Chance the Rapper, Kendrick Lamar e Tyler, The Creator. È un genere molto controverso, ma molto influente nella cultura hip hop ed è caratterizzato da una grande varietà di stili musicali, come la trap, il gangsta rap e il conscious rap. Le migliori canzoni di questo genere includono All Night di Chance The Rapper, Alright di Kendrick Lamar e EARFQUAKE di Tyler, The Creator.
Infine, non possiamo non parlare della musica elettronica. Questo genere è diventato estremamente popolare negli ultimi dieci anni, grazie alla sua capacità di creare diverse ambientazioni elettroniche con un suono ripetitivo e ritmico che si sviluppa gradualmente in una struttura della canzone. Band come i Daft Punk, Chemical Brothers e Aphex Twin sono alcune delle icone della musica elettronica Underground. La migliore canzone di questo genere è One More Time dei Daft Punk, Galvanize dei Chemical Brothers e Windowlicker di Aphex Twin.
In questo blog post, abbiamo esplorato la musica Underground, un genere musicale alternativo e sperimentale che incoraggia l'ascoltatore ad esplorare nuove sonorità e atmosfere musicali. Dalla musica punk-rock all'hip hop, la musica Underground può offrire una vasta gamma di generi che probabilmente non ascolteresti altrove. Se sei un amante della musica e della sperimentazione, ti invitiamo a esplorare il mondo della musica Underground e scoprire qualcosa di nuovo e interessante.
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Il meglio della musica underground, urbana, netaudio e netlabel, antimainstream, musica di nicchia la trovi qui
Uno sguardo sottile alla musica del futuro, una viaggio ideale nei club e nelle discoteche underground di tutto il mondo alla ricerca di suoni poco commerciali e di beats audaci. Le scelte musicali sono rivolte a scoprire tendenze che arriveranno al mainstream fra qualche anno o magari mai, coperte da quella polvere di nicchia che sporca malamente ció che non riesce ad inglobare ed a vendere.
2023-07-03
La musica urbana e il suo ascolto alla radio. Il mondo underground fra reggaeton, hip hop e elettronica.
L'urban music, o musica urbana, è un genere musicale prettamente statunitense, divenuto molto di moda tra gli anni 80 e 90. Strutturalmente molto simile all'RnB, è talvolta caratterizzato da canzoni composte da artisti neri e destinate perlopiù ad un pubblico giovane. Durante gli anni ha subito un'evoluzione, logica conseguenza degli anni in cui veniva prodotto e commercializzato, ad esempio negli anni 80 era influenzato molto dal Rap, poi successivamente dall’Hip hop più moderno degli anni 90. Con l'inizio dell'era RnB ha preso sfumature Soul più raffinate.
Ovviamente l'evoluzione della musica urbana non è conclusa, si ha quasi la tentazione di definirla in maniera abbastanza generica, ma in realtà la sua continua evoluzione ne denota la plasticità. Ad esempio, molto spesso, ai giorni nostri, viene identificata con quello che oggi noi chiamiamo Reggaeton, ed a questo proposito, per quanto riguarda la musica urbana della seconda decade del millennio, possiamo nominare certamente la mitica Cardi B, il giovanissimo Daddy Yankee e l’intramontabile Enrique Iglesias.
Come poi dimenticare ancora Pitbull, Farruko o Henry Santos. Non bisogna però certo pensare che la musica urbana siano quindi solamente le canzoni che vengono pompate per tutta l'estate. In realtà catalogata come musica urbana abbiamo musica per tutti i gusti, sebbene il genere predominante sia quello (passatemi il termine) latino.
Quindi abbiamo sicuramente brani cantati da un artista che è di origine latina e quindi nel sangue possiede questo tipo di ritmo, oppure artisti che si sono inventati o reinventati come artisti Reggaeton, perché hanno capito che potevano sfruttare l'onda commerciale che attualmente ha il genere. Altri artisti nascono direttamente Urban, facendo riferimento più al suo concetto di musica underground, scegliendo come genere di elezione questo questo tipo di musica. Alcuni artisti sono di fama mondiale e continuano tutt'ora a fare concerti attorno al globo, altri artisti sono un po' più di nicchia, ma vengono ascoltati sempre alla radio, oppure partecipanti a festival (molto spesso estivi).
Si è vero, si tratta comunque di musica da ballare ed in genere un concerto a febbraio, sotto la neve, è di difficile attuazione, forse è per questo che la musica urbana esplode con la bella stagione. La logica conseguenza della musica urbana è che viene definita anche come musica di aggregazione sociale, insomma, tutte peculiarità che ne favoriscono la diffusione, la vendita e l’ascolto. In ogni caso ciò non vuol dire che musica urbana ed il Reggaeton siano sinonimi, poniamo attenzione sul fatto che la musica urbana raccoglie tantissimi generi. Come ho detto prima, si parte dal Rap, ma abbiamo anche l’Hip Hop, la elettronica sperimentale, il Quiet Storm (con influenze Soul), la Adult Contemporary (AC), riservata ad un pubblico non più giovanissimo.
In effetti la musica urbana ultimamente è stata definita come Urban contemporary hip hop, un titolone altisonante che denota a prima vista come sia il risultato di un patchwork di generi. Ottenuti come naturale evoluzione del Rap e solamente in ultimo come risultato della commistione con la cosiddetta musica latina, passando anche per i ritmi Reggae, insomma possiamo solo dire che il mondo della musica urbana è davvero molto ampio.
Ovviamente l'evoluzione della musica urbana non è conclusa, si ha quasi la tentazione di definirla in maniera abbastanza generica, ma in realtà la sua continua evoluzione ne denota la plasticità. Ad esempio, molto spesso, ai giorni nostri, viene identificata con quello che oggi noi chiamiamo Reggaeton, ed a questo proposito, per quanto riguarda la musica urbana della seconda decade del millennio, possiamo nominare certamente la mitica Cardi B, il giovanissimo Daddy Yankee e l’intramontabile Enrique Iglesias.
Come poi dimenticare ancora Pitbull, Farruko o Henry Santos. Non bisogna però certo pensare che la musica urbana siano quindi solamente le canzoni che vengono pompate per tutta l'estate. In realtà catalogata come musica urbana abbiamo musica per tutti i gusti, sebbene il genere predominante sia quello (passatemi il termine) latino.
Quindi abbiamo sicuramente brani cantati da un artista che è di origine latina e quindi nel sangue possiede questo tipo di ritmo, oppure artisti che si sono inventati o reinventati come artisti Reggaeton, perché hanno capito che potevano sfruttare l'onda commerciale che attualmente ha il genere. Altri artisti nascono direttamente Urban, facendo riferimento più al suo concetto di musica underground, scegliendo come genere di elezione questo questo tipo di musica. Alcuni artisti sono di fama mondiale e continuano tutt'ora a fare concerti attorno al globo, altri artisti sono un po' più di nicchia, ma vengono ascoltati sempre alla radio, oppure partecipanti a festival (molto spesso estivi).
Si è vero, si tratta comunque di musica da ballare ed in genere un concerto a febbraio, sotto la neve, è di difficile attuazione, forse è per questo che la musica urbana esplode con la bella stagione. La logica conseguenza della musica urbana è che viene definita anche come musica di aggregazione sociale, insomma, tutte peculiarità che ne favoriscono la diffusione, la vendita e l’ascolto. In ogni caso ciò non vuol dire che musica urbana ed il Reggaeton siano sinonimi, poniamo attenzione sul fatto che la musica urbana raccoglie tantissimi generi. Come ho detto prima, si parte dal Rap, ma abbiamo anche l’Hip Hop, la elettronica sperimentale, il Quiet Storm (con influenze Soul), la Adult Contemporary (AC), riservata ad un pubblico non più giovanissimo.
In effetti la musica urbana ultimamente è stata definita come Urban contemporary hip hop, un titolone altisonante che denota a prima vista come sia il risultato di un patchwork di generi. Ottenuti come naturale evoluzione del Rap e solamente in ultimo come risultato della commistione con la cosiddetta musica latina, passando anche per i ritmi Reggae, insomma possiamo solo dire che il mondo della musica urbana è davvero molto ampio.
Tag: musica urbana, reggaeton, musica underground, hip hop, ascolta radio, successi radio
2023-07-02
Le netlabels come frontiera. Dalla musica urbana alla musica underground e il suo ascolto alla radio
Quest'oggi parleremo di un argomento particolare, che non è prettamente un genere musicale, ma possiamo definirlo come un fenomeno, un trend: quello delle Netlabels e il loro ruolo centrale dentro il mondo della musica underground e della musica urbana e il futuro dell’ascolto radiofonico.
Un po' come dice anche il nome la Net Label è un’etichetta (Label) discografica che fornisce musica attraverso internet (Net). Detto così sembra la normale evoluzione di quello che era l'industria discografica, praticamente il fenomeno che vediamo attualmente. Ma in realtà il fenomeno delle Netlabels è relativamente vecchio.
Le prime etichette digitali iniziano timidamente ad apparire negli anni 90, per divenire più importanti dalla metà degli anni 90 in poi. Quindi con il proliferare di internet si sono avute sempre più aperture di queste etichette. La caratteristica primaria di una Netlabel è di essere un distributore di musica on-line, quindi fondamentalmente in formato digitale (in genere distribuito sotto forma di file MP3 oppure Ogg).
Ma quello che la distingueva in principio, era la filosofia di base: la Netlabel era un’etichetta che era nata per promuovere lo scaricamento gratuito della musica delle band che rappresentava. Sebbene questo sia il motivo per cui sono nate, la diretta evoluzione della moderna Netlabel è praticamente la volontà di sostituire i supporti con i quali prima si ascoltava la musica (quindi CD o DVD), con la musica venduta solo online. All'inizio la Netlabel è nata come metodo di condivisione della musica elettronica, della dance e della techno, ma poi con l’ampliarsi delle tecnologie di download, dei portali sulla rete internet, le Netlabel hanno, in brevissimo tempo, abbracciato tutti i generi musicali.
Se prima l'etichetta discografica prendeva il musicista o la band e lo coccolava completamente, registrando e producendo i suoi dischi, organizzandone i concerti e tutto il merchandising, sponsorizzando il suo ascolto alla radio, pian piano, soprattutto con l'avvento delle Netlabels, tutto questo si è perso. L'unica cosa che deve fare un musicista adesso è: piacere. Piacere al pubblico certo, era così anche prima, ma adesso è un requisito da possedere prima. Perché se piaci, la gente ascolta la tua musica e se la gente ascolta la tua musica, probabilmente poi ne comprerà le canzoni ed andrà ai tuoi concerti.
Anni fa si diventava famosi perché il tuo manager ti organizzava tantissimi concerti, tu ti facevi vedere sopra i palchi, in giro per il mondo, la gente ti apprezzava e comprava la tua musica.
Adesso è una gara all'ascolto, a quanti click sui link di streaming sono stati effettuati, solo dopo si pensa all’esibizione. Quindi la cosa primaria è, come ho detto prima, piacere totalmente, devi primeggiare, se sei primo in classifica allora puoi andare sul palco ed il palco ti frutterà il denaro. Se invece nessuno ha ascoltato il tuo pezzo, sul palco non ci salirai mai, perché sarai un flop, una perdita di tempo e di soldi per il manager. Diciamo che a parer mio si sono invertite le priorità, non si sono perse le tappe per il raggiungimento successo, forse sono state solo rimodernate, riviste. Che sia veramente questa l'evoluzione e la strada da perseguire per tutta l'industria musicale? Ai posteri l'ardua sentenza.
Un po' come dice anche il nome la Net Label è un’etichetta (Label) discografica che fornisce musica attraverso internet (Net). Detto così sembra la normale evoluzione di quello che era l'industria discografica, praticamente il fenomeno che vediamo attualmente. Ma in realtà il fenomeno delle Netlabels è relativamente vecchio.
Le prime etichette digitali iniziano timidamente ad apparire negli anni 90, per divenire più importanti dalla metà degli anni 90 in poi. Quindi con il proliferare di internet si sono avute sempre più aperture di queste etichette. La caratteristica primaria di una Netlabel è di essere un distributore di musica on-line, quindi fondamentalmente in formato digitale (in genere distribuito sotto forma di file MP3 oppure Ogg).
Ma quello che la distingueva in principio, era la filosofia di base: la Netlabel era un’etichetta che era nata per promuovere lo scaricamento gratuito della musica delle band che rappresentava. Sebbene questo sia il motivo per cui sono nate, la diretta evoluzione della moderna Netlabel è praticamente la volontà di sostituire i supporti con i quali prima si ascoltava la musica (quindi CD o DVD), con la musica venduta solo online. All'inizio la Netlabel è nata come metodo di condivisione della musica elettronica, della dance e della techno, ma poi con l’ampliarsi delle tecnologie di download, dei portali sulla rete internet, le Netlabel hanno, in brevissimo tempo, abbracciato tutti i generi musicali.
Se prima l'etichetta discografica prendeva il musicista o la band e lo coccolava completamente, registrando e producendo i suoi dischi, organizzandone i concerti e tutto il merchandising, sponsorizzando il suo ascolto alla radio, pian piano, soprattutto con l'avvento delle Netlabels, tutto questo si è perso. L'unica cosa che deve fare un musicista adesso è: piacere. Piacere al pubblico certo, era così anche prima, ma adesso è un requisito da possedere prima. Perché se piaci, la gente ascolta la tua musica e se la gente ascolta la tua musica, probabilmente poi ne comprerà le canzoni ed andrà ai tuoi concerti.
Anni fa si diventava famosi perché il tuo manager ti organizzava tantissimi concerti, tu ti facevi vedere sopra i palchi, in giro per il mondo, la gente ti apprezzava e comprava la tua musica.
Adesso è una gara all'ascolto, a quanti click sui link di streaming sono stati effettuati, solo dopo si pensa all’esibizione. Quindi la cosa primaria è, come ho detto prima, piacere totalmente, devi primeggiare, se sei primo in classifica allora puoi andare sul palco ed il palco ti frutterà il denaro. Se invece nessuno ha ascoltato il tuo pezzo, sul palco non ci salirai mai, perché sarai un flop, una perdita di tempo e di soldi per il manager. Diciamo che a parer mio si sono invertite le priorità, non si sono perse le tappe per il raggiungimento successo, forse sono state solo rimodernate, riviste. Che sia veramente questa l'evoluzione e la strada da perseguire per tutta l'industria musicale? Ai posteri l'ardua sentenza.
Tag: netlabels, musica underground, musica urbana, ascolta radio
2023-05-09
L'ascolto radiofonico e privilegiato della musica underground
La musica underground è nata a fine anni 50 ed ha avuto la maggior diffusione negli anni 60, possiamo definirla come una diretta evoluzione della musica Beat. È molto spesso correlata alla produzione musicale indipendente in quanto la sua principale caratteristica è quella di non far parte di una Major, ma di rompere gli schemi e spesso di autoprodursi.
La questione relativa al non far parte di una Major è in realtà di duplice aspetto, da un lato ci sono artisti che per ideologia non vogliono scendere a compromessi e rimangono nell'ombra pur di poter comporre e suonare la musica che realmente gli piace, da un altro punto di vista invece la musica underground è una sorta di vivaio, composto da artisti che invece vorrebbero lavorare con i Big, in cui le Major possono “pescare” i futuri artisti che non hanno ancora firmato un contratto con una casa discografica importante.
Una veloce ricerca su internet porterebbe un neofita a pensare che la musica underground sia composta sostanzialmente da Rap o Hip Hop, in realtà per musica underground si intende tutto ciò che ancora non è stato inglobato nel grosso mercato e quindi vi troviamo ogni genere musicale, dal Jazz al Death metal. Gli artisti che eventualmente vengono scelti per un contratto discografico sono semplicemente quelli che il mercato attuale ritiene “degni” di essere prodotti solo perché “venderebbero”. Tutto il resto della musica che non viene scelta è destinata a non essere mai prodotta, proprio perché non farebbe guadagnare un centesimo alla casa discografica.
Purtroppo, si amici, tutto ruota intorno ai soldi, difatti a volte mi chiedo: chissà quanti artisti fantastici e musiche bellissime sono nascoste nell'ombra, ma non verranno mai ascoltate, perché “chi decide cosa devi ascoltare” non ha i tuoi stessi gusti musicali. Anzi mi correggo, non è neanche una questione di gusti musicali, quanto di contratti. La domanda che si pone quindi la Major è: “mi farà vendere?” “quanto mi farà vendere?”, in base alla risposta l'artista va avanti o meno. Per esperienza personale sul campo posso affermare, senza dubbio alcuno, che la popolazione Underground è decine di volte più ampia di quella Mainstream. Ma niente paura, se il vostro scopo è solamente ascoltare musica, gli artisti Underground possono comunque essere recuperati su internet, legalmente e ascoltati in streaming, oppure basta sintonizzarsi in alcune determinate radio di musica urbana e underground. Ci sono vari siti specializzati che hanno lunghe liste di brani autoprodotti, che non hanno mai visto la luce. Il “calderone” Underground è quindi una validissima alternativa all'ascolto dei “soliti artisti”.
Quindi se c’è qualcuno che, come me, non si accontenta di ascoltare quello che è stato scelto da qualcun altro al mio posto e desidera anche ampliare i propri orizzonti musicali, godendo quindi della bellissima musica che esiste in tutto il mondo, allora andate a cercarvi la musica che vi piace da soli.
Devo dire che quando lo faccio, la maggior parte delle volte ne esco totalmente appagato, questo a dimostrazione dell’altissima qualità dei brani proposti da artisti sconosciuti. La musica è bella perché è varia ascoltiamola tutta!
La questione relativa al non far parte di una Major è in realtà di duplice aspetto, da un lato ci sono artisti che per ideologia non vogliono scendere a compromessi e rimangono nell'ombra pur di poter comporre e suonare la musica che realmente gli piace, da un altro punto di vista invece la musica underground è una sorta di vivaio, composto da artisti che invece vorrebbero lavorare con i Big, in cui le Major possono “pescare” i futuri artisti che non hanno ancora firmato un contratto con una casa discografica importante.
Una veloce ricerca su internet porterebbe un neofita a pensare che la musica underground sia composta sostanzialmente da Rap o Hip Hop, in realtà per musica underground si intende tutto ciò che ancora non è stato inglobato nel grosso mercato e quindi vi troviamo ogni genere musicale, dal Jazz al Death metal. Gli artisti che eventualmente vengono scelti per un contratto discografico sono semplicemente quelli che il mercato attuale ritiene “degni” di essere prodotti solo perché “venderebbero”. Tutto il resto della musica che non viene scelta è destinata a non essere mai prodotta, proprio perché non farebbe guadagnare un centesimo alla casa discografica.
Purtroppo, si amici, tutto ruota intorno ai soldi, difatti a volte mi chiedo: chissà quanti artisti fantastici e musiche bellissime sono nascoste nell'ombra, ma non verranno mai ascoltate, perché “chi decide cosa devi ascoltare” non ha i tuoi stessi gusti musicali. Anzi mi correggo, non è neanche una questione di gusti musicali, quanto di contratti. La domanda che si pone quindi la Major è: “mi farà vendere?” “quanto mi farà vendere?”, in base alla risposta l'artista va avanti o meno. Per esperienza personale sul campo posso affermare, senza dubbio alcuno, che la popolazione Underground è decine di volte più ampia di quella Mainstream. Ma niente paura, se il vostro scopo è solamente ascoltare musica, gli artisti Underground possono comunque essere recuperati su internet, legalmente e ascoltati in streaming, oppure basta sintonizzarsi in alcune determinate radio di musica urbana e underground. Ci sono vari siti specializzati che hanno lunghe liste di brani autoprodotti, che non hanno mai visto la luce. Il “calderone” Underground è quindi una validissima alternativa all'ascolto dei “soliti artisti”.
Quindi se c’è qualcuno che, come me, non si accontenta di ascoltare quello che è stato scelto da qualcun altro al mio posto e desidera anche ampliare i propri orizzonti musicali, godendo quindi della bellissima musica che esiste in tutto il mondo, allora andate a cercarvi la musica che vi piace da soli.
Devo dire che quando lo faccio, la maggior parte delle volte ne esco totalmente appagato, questo a dimostrazione dell’altissima qualità dei brani proposti da artisti sconosciuti. La musica è bella perché è varia ascoltiamola tutta!
Tag: musica underground, ascolta radio, ricerca la musica, antimajor, antimainstream
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