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Artista: The Smiths Album: Strangeways, Here We Come


Anno: 1987
Tempo: 36:33

Una critica dell'album Strangeways, Here We Come dei The Smiths


La musica è un'arte che è sempre stata al centro dell'attenzione, e ci sono molte band che hanno lasciato il proprio segno nella storia della musica. Uno di questi gruppi è senza dubbio i The Smiths, una band inglese composta da Morrissey (voce), Johnny Marr (chitarra), Andy Rourke (basso) e Mike Joyce (batteria). Il loro genere musicale, chiamato indie rock, è stato definito come una forma di punk che si è evoluta negli anni '80, caratterizzato da suoni acustici e testi profondi e introspettivi. In questo articolo, ci concentreremo sull'album Strangeways, Here We Come dei The Smiths, valutando le sue migliori canzoni e il contesto in cui è stato creato, oltre a dare qualche critica all'album e all'artista.

Strangeways, Here We Come è stato l'ultimo album dei The Smiths, pubblicato nel 1987. È stato prodotto dopo che la band si era separata, con espliciti riferimenti alla fine del gruppo nelle sue tracce. L'album è stato ben accolto dalla critica, che ha lodato la sua originalità e la sua profondità. Il titolo, Strangeways, Here We Come, si riferisce alla famigerata prigione di Manchester, dove Morrissey era stato imprigionato in giovane età.

Le migliori canzoni dell'album sono diverse, ma tra le più amate dai fan ci sono certamente Last night I dreamt that somebody loved me, I started something I couldn't finish, Death of a disco dancer e Girlfriend in a coma. Tutte le canzoni sono caratterizzate da testi profondi e suoni acustici, ma suonano molto diverse l'una dall'altra, con toni che vanno dalla rabbia alla tristezza, passando per la malinconia e l'ironia.

In termini di contesto in cui l'album è stato creato, Strangeways, Here We Come rappresenta una sorta di addio al mondo della musica per Morrissey e gli altri membri dei The Smiths, che all'epoca erano già in procinto di sciogliersi. Ciò si riflette nei testi dell'album, che comunicano un senso di malinconia e di tristezza, come se la band sapesse che questa sarebbe stata la sua ultima opera. Inoltre, ci sono alcuni riferimenti a problemi personali di Morrissey, come la sua recente separazione dalla sua etichetta discografica.

Nonostante il successo dell'album, ci sono alcune critiche che sono state rivolte ai The Smiths e a Strangeways, Here We Come. Innanzitutto, alcuni hanno notato che ci sono alcuni arrangiamenti musicali che sono molto simili a quelli di album precedenti della band. Inoltre, ci sono stati alcuni problemi nel mixaggio dell'album che hanno portato a una riduzione della qualità del suono. Infine, alcune canzoni sono state criticate perché sembrano ripetitive e poco originali rispetto alle produzioni precedenti della band.

In conclusione, Strangeways, Here We Come dei The Smiths è un album che ha lasciato un segno nella storia della musica degli anni '80. Molte delle sue canzoni sono diventate vere e proprie hit e i testi hanno mostrato un'introspezione profonda e introspettiva. Tuttavia, come ogni album, anche questo ha avuto i suoi difetti e alcune critiche. Nonostante ciò, Strangeways, Here We Come rimane un classico della musica indie rock e una delle pietre miliari della discografia dei The Smiths.