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Artista: The Specials Album: Protest Songs 1924–2012


Anno: 2020
Tempo: 0:0-1

Protest Songs 1924-2012: L'album che ha messo in evidenza la protesta musicale secondo The Specials


Quando si parla di musica protesta, un album spesso citato è Protest Songs 1924-2012 dei The Specials. Questa band inglese di ska e reggae si è fatta conoscere negli anni '80 grazie alla loro caratteristica musica con forti messaggi sociali. In questo album, il gruppo ha raccolto una serie di canzoni che spaziano dal 1924 al 2012, tutte caratterizzate dalla protesta musicale. Nel seguente articolo, scopriremo insieme le migliori canzoni dell'album, il contesto storico e culturale in cui è stato creato e le critiche ricevute.

Prima di parlare dell'album Protest Songs 1924-2012, è importante conoscere meglio The Specials. Il gruppo si è formato nel 1977 nella città inglese di Coventry ed è diventato famoso grazie all'uso della musica come strumento per esprimere il malcontento sociale. La loro musica ska e reggae ha preso ispirazione dai generi musicali giamaicani e negli anni '80, il gruppo ha lavorato insieme al produttore Jerry Dammers, fondatore della band, per creare un sound unico che trasmettesse messaggi di protesta.

L'idea di creare l'album Protest Songs 1924-2012 è nata dal desiderio di celebrare i musicisti che hanno scelto di utilizzare la propria arte per essere portavoce dei diritti civili e sociali. L'album è stato pubblicato nel 2013 e include 38 canzoni che spaziano dal jazz al folk, dal punk al reggae. Tra le canzoni più famose presenti nell'album ci sono Ghost Town dei The Specials stessi, Redemption Song di Bob Marley e Free Nelson Mandela di The Special AKA.

Il contesto in cui è stato creato l'album è un periodo di forte crisi economica e sociale che ha colpito l'Europa e il resto del mondo. La musica è sempre stata uno strumento di protesta e durante questo periodo, molti artisti hanno utilizzato la propria arte per denunciare le ingiustizie sociali e politiche. La raccolta delle canzoni in questo album è stata un modo per riflettere su questa tradizione musicale e per celebrare la protesta musicale come mezzo di espressione artistica e di lotta per i diritti.

Il successo dell'album Protest Songs 1924-2012 si deve al fatto che è stato in grado di offrire un'ampia panoramica della protesta musicale, dalle canzoni degli anni '20 fino al 2012. L'album permette di scoprire artisti meno conosciuti come Phil Ochs e Pete Seeger, ma anche di passare attraverso brani iconici come Masters of War di Bob Dylan o Fight the Power dei Public Enemy. Non mancano poi le canzoni del reggae, con i grandi classici di Peter Tosh, Bob Marley e Burning Spear.

Le recensioni dell'album sono state positive in generale, soprattutto per la scelta delle canzoni e il messaggio che intendeva trasmettere. Tuttavia, alcune critiche si sono concentrate sul fatto che l'album fosse un po' troppo lungo e ripetitivo. In ogni caso, Protest Songs 1924-2012 è un album che rimane un importante esempio di come la musica possa essere uno strumento di lotta, di denuncia e di cambiamento.

Protest Songs 1924-2012 dei The Specials è un album che rappresenta una preziosa raccolta di canzoni di protesta musicale. Grazie all'ampia scelta di brani provenienti da generi diversi e in diverse lingue, l'album offre un'occasione unica per scoprire artisti e canzoni meno conosciute. Inoltre, l'album è stato capace di raccontare la lotta per i diritti civili e sociali del XX secolo, ma anche di riflettere sulla situazione mondiale presente. Se amate la musica e vi interessa scoprire la protesta musicale, Protest Songs 1924-2012 è sicuramente un album da ascoltare.