Artista: Orchestral Manoeuvres in the Dark Album: Organisation
Anno: 1980Tempo: 0:0-1
Una critica dell'album Organisation degli Orchestral Manoeuvres in the Dark
Orchestral Manoeuvres in the Dark, anche conosciuti come OMD, sono un gruppo musicale new wave britannico nato negli anni '80. Il loro suono elettronico e sperimentale è stato una grande novità per l'epoca, in cui i suoni rock dominavano la scena. Il loro secondo album, Organisation, pubblicato nel 1980, fu uno dei primi album ad usare strumenti elettronici in modo così profondo, creando un effetto futuristico sorprendente per l'epoca. In questa critica dell'album, esploreremo alcune delle migliori canzoni dell'album e daremo qualche giudizio sull'opera della band.
Organisation è un album che rappresenta in pieno il genere elettronico e new wave, che stava iniziando a prendere piede nella scena musicale inglese degli anni '80. La band ha preso ispirazione da vari generi come il krautrock e la musica classica sperimentale per creare questo album. Tra le migliori canzoni dell'album, c'è sicuramente Enola Gay. Questo brano, con il suo riff orecchiabile e la sua struttura semplice, è sicuramente il più conosciuto e amato dell'album. Il testo parla della bomba atomica sganciata su Hiroshima, con un tono che vuole far riflettere sugli orrori della guerra.
Un altro brano notevole dell'album è Stanlow. Questo è il singolo di apertura dell'album ed è caratterizzato da un suono sintetico e quasi spaziale, che si adatta perfettamente alla tematica del brano, ovvero il progresso tecnologico che avanza inesorabilmente. È una canzone dal ritmo lento, ma l'atmosfera malinconica e futuristica che evoca, la rende un pezzo molto apprezzato dai fan.
Una canzone che risulta interessante, ma anche un po' diversa dalle precedenti, è Sealand. Questa canzone è infatti molto sperimentale, con un suono quasi psichedelico, in cui si possono sentire anche strumenti acustici come il pianoforte. La struttura è particolare, con la voce che si ripete quasi in modo rapsodico nel ritornello, creando un effetto ipnotico e quasi meditativo.
In generale, l'album Organisation viene considerato uno dei capolavori della band. Tuttavia, ci sono alcune critiche che si possono fare su di esso. Per esempio, molte canzoni dell'album sono abbastanza monotoniche, mantenendosi su un unico ritmo e lunghezza per tutta la durata del brano. Inoltre, alcune canzoni sembrano essere un po' troppo lunghe, rischiando di diventare noiose.
In conclusione, Organisation degli Orchestral Manoeuvres in the Dark è sicuramente un album che ha fatto la storia della musica elettronica. Le sue sonorità futuristiche e sperimentali hanno influenzato molti artisti successivi e hanno fatto conoscere la band ai grandi pubblici. L'album ha alcune canzoni davvero notevoli, come Enola Gay e Stanlow, ma nel complesso risulta un lavoro piuttosto monocorde e a tratti faticoso da ascoltare. Tuttavia rimane un must della new wave e un'opera importante da conoscere per chiunque voglia approfondire il genere elettronico.
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