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Artista: Philip Glass Album: Akhnaten


Anno: 1987
Tempo: 0:0-1

Una Critica dell'album Akhnaten di Philip Glass


Philip Glass è un artista americano di musica contemporanea minimalista. Ha scritto musiche per il cinema, la televisione e le produzioni teatrali. Il suo lavoro è molto riconoscibile per le ripetizioni di motivi musicali e la ripetizione di note e ritmi. Akhnaten è uno dei suoi album più conosciuti, che esplora la vita e la morte di uno dei più famosi faraoni egizi. In questo blog analizzeremo l'album e daremo la nostra critica.

L'album Akhnaten è un'opera moderna di musica classica minimalista, composta da tre atti. Il primo atto introduce la musica e l'atmosfera dell'Antico Egitto mentre gli altri due atti raccontano la storia di Akhnaten. È eseguito da un'orchestra completa, cori e cantanti solisti. L'album è stato registrato nel 1984 e pubblicato nel 1985.

Le canzoni più famose dell'album includono Akhnaten and Nefertiti, The Hymn to Aten e Funeral of Amenhotep III. Queste canzoni catturano perfettamente l'atmosfera dell'Antico Egitto e permettono di immergersi in una dimensione storica e culturale diversa.

Non possiamo negare che Philip Glass sia un artista molto abile nella composizione musicale. La sua musica ha influenzato una generazione e ha ispirato molti compositori. Tuttavia, la ripetizione costante di motivi musicali e note può risultare noioso e monocorde per alcuni ascoltatori.

Inoltre, alcuni critici dicono che il minimalismo di Glass equivale alla mancanza di inventiva, come se imponesse degli schemi di base senza poi darvi una sua impronta personale. In altre parole, il rischio è quello di non distinguere una canzone di Glass da quella di un altro compositore dello stesso genere.

In conclusione, l'album Akhnaten di Philip Glass è una buona rappresentazione del sound minimalista della sua musica, con le canzoni che catturano perfettamente l'antica atmosfera egizia. Tuttavia, l'album potrebbe risultare monotono per alcuni ascoltatori, e l'aspetto in qualche modo ripetitivo può conquistare i critici meno di quanto l'entusiasmo dei suoi sostenitori propugni. In sintesi, la musica di Glass è di certo intrigante, tuttavia ai meno appassionati di certo può risultare scarno e fin troppo ripetitivo.