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ofelia

Alla donna alla poetessa Michela de Liquori che ha reclamato sempre il suo riscatto, con sincerità ed empatia.
Alla donna che ha dimenticato di respirare, a lei che il dolore s’è fatto muto e invece avrebbe voluto straripare.
A lei che non piace la giostra, l’obesità del mondo con le sue lusinghe e le promesse vuote perché di speranza non le hanno mai parlato.
A lei che ha visto il proprio pianto e l’ha coltivato come terra senza agguantare mai le stelle.
Perché le stelle non si lasciano mai sedurre, neppure dal poeta.
A lei a cui pesano le ali perchè dentro la gabbia stretta al suo torace, pare non ci sia porta per poter volare.
A lei che si è smarrita tra gli arbusti e ha lasciato petali di luce ma il buio le si è rivolto contro.
A lei che racconta il proprio esilio perché… perché la solitudine le siede accanto come l’eco di un amore tradito manomesso.
A lei che scrive con la lealtà del puro, con la voce di quella bambina stupita che ha mangiato la sua stessa fame.
A lei che scrive e deve, perché ciò che dipinge è la sua sola libertà.
A lei che sa fiorire da ogni spigolo, da ogni ferita o livido.
Là dove si mischiano con fredda febbre sangue con sangue , due separati mondi


2024-10-15
Emozioni che solo una canzone può darti
L'atmosfera rareffata, sottile, pura di questo brano mi ha rievocato altre sonorità già conosciute e apprezzate per una assonanza emozionale.
Mi ha ricordato I Sigur Ros un gruppo finlandese e Low Roar un musicista californiano che ho scoperto solo da qualche anno ma, che mi hanno colpita immediamente e rapita , conquistata letteralmente con la loro musica un pò ultraterrena, come se venisse da un altro mondo,come le loro voci...continua a leggere
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