2024-01-04
The Wall, una icona del rock progressivo
Per il 40o anniversario dal suo rilascio, oggi parliamo di The Wall, uno degli album principe dei Pink Floyd. The Wall è sostanzialmente un concept, la storia è costruita attorno ad un personaggio inventato, di nome Pink, un ragazzo traumatizzato dalla morte del padre, da una madre protettiva, da un vissuto travagliato a scuola, che lo porta all'abuso di droghe e ad un matrimonio fallito. Tutto questo lo costringe a chiudersi dietro il muro.
Il disco si apre con In The Flesh, brano rock potente, segue immediatamente The Thin Ice, un pezzo più morbido, che parla della nascita di Pink, fino ad arrivare ad Another brick in the wall (parte 1). Il mattone aggiuntivo nel muro segna l’inizio del vortice di paranoia che accompagnerà Pink. Un piccolo intermezzo la separa da Another brick in the wall (parte 2), dove il coro Hey, insegnante! Lasciali in pace!, rappresenta un attacco allo stile di insegnamento inglese.
La sesta traccia è Mother, canzone acustica, con Gilmour che recita la parte della madre che tenta di tenere Pink sotto la sua ala, cosa che lo porta solo ad alienarsi ancora di più.
Goodbye blue sky, brano dai contenuti paranoici, ci accompagna verso Empty Spaces, un brano in cui Waters si domanda: Come devo completare il muro? La risposta arriva con Young Lust in cui Pink, ormai adulto diventa una rockstar tormentata. La decima traccia, One of my turns parla dell'infedeltà di sua moglie, che lo lacera a tal punto da sfogarsi in maniera isterica con Don’t leave me now.
Ormai Pink è un uomo distrutto, aggiunge sempre più mattoni al suo muro con Another brick in the wall (parte 3), in cui si rende conto che non avrà una vita normale.
Goodbye cruel world, chiude malinconicamente il primo disco, mentre il secondo si apre con Hey you, dove Pink ha completato il suo muro e chiede aiuto, ma trovandosi al di là del muro si chiede se ci sia qualcuno là fuori con Is there anybody out there?.
Nobody Home denota la solitudine di Pink, sempre più lontano dalla realtà, il brano Vera rappresenta il desiderio di tornare ai giorni della sua infanzia, esplicitato anche in Bring the boys back homedove desidera il ritorno di suo padre.
Comfortably numb, uno dei migliori brani della band, assieme a The show must go on, mostrano Pink-rockstar che chiede farmaci per poter salire sul palco e portare avanti lo spettacolo.
Con In the flesh abbiamo la trasformazione di Pink in un nazista, mentre in Run like hell chiede ai fans di diventare fascisti. In Waiting for the worms Pink urla, tramite un megafono, chiari riferimenti all'Olocausto. Quando sembra che Pink sia ormai fuori da ogni redenzione, la folla gli grida Stop, in una traccia di 30 secondi nella quale termina definitivamente la sua forma di dittatore. Con The trial Pink viene processato, mentre Outside the wall conclude il disco con la caduta del muro. Il viaggio allucinante di Pink è un capolavoro di genio immortale, dove i Pink Floyd toccano vette altissime.
Il disco si apre con In The Flesh, brano rock potente, segue immediatamente The Thin Ice, un pezzo più morbido, che parla della nascita di Pink, fino ad arrivare ad Another brick in the wall (parte 1). Il mattone aggiuntivo nel muro segna l’inizio del vortice di paranoia che accompagnerà Pink. Un piccolo intermezzo la separa da Another brick in the wall (parte 2), dove il coro Hey, insegnante! Lasciali in pace!, rappresenta un attacco allo stile di insegnamento inglese.
La sesta traccia è Mother, canzone acustica, con Gilmour che recita la parte della madre che tenta di tenere Pink sotto la sua ala, cosa che lo porta solo ad alienarsi ancora di più.
Goodbye blue sky, brano dai contenuti paranoici, ci accompagna verso Empty Spaces, un brano in cui Waters si domanda: Come devo completare il muro? La risposta arriva con Young Lust in cui Pink, ormai adulto diventa una rockstar tormentata. La decima traccia, One of my turns parla dell'infedeltà di sua moglie, che lo lacera a tal punto da sfogarsi in maniera isterica con Don’t leave me now.
Ormai Pink è un uomo distrutto, aggiunge sempre più mattoni al suo muro con Another brick in the wall (parte 3), in cui si rende conto che non avrà una vita normale.
Goodbye cruel world, chiude malinconicamente il primo disco, mentre il secondo si apre con Hey you, dove Pink ha completato il suo muro e chiede aiuto, ma trovandosi al di là del muro si chiede se ci sia qualcuno là fuori con Is there anybody out there?.
Nobody Home denota la solitudine di Pink, sempre più lontano dalla realtà, il brano Vera rappresenta il desiderio di tornare ai giorni della sua infanzia, esplicitato anche in Bring the boys back homedove desidera il ritorno di suo padre.
Comfortably numb, uno dei migliori brani della band, assieme a The show must go on, mostrano Pink-rockstar che chiede farmaci per poter salire sul palco e portare avanti lo spettacolo.
Con In the flesh abbiamo la trasformazione di Pink in un nazista, mentre in Run like hell chiede ai fans di diventare fascisti. In Waiting for the worms Pink urla, tramite un megafono, chiari riferimenti all'Olocausto. Quando sembra che Pink sia ormai fuori da ogni redenzione, la folla gli grida Stop, in una traccia di 30 secondi nella quale termina definitivamente la sua forma di dittatore. Con The trial Pink viene processato, mentre Outside the wall conclude il disco con la caduta del muro. Il viaggio allucinante di Pink è un capolavoro di genio immortale, dove i Pink Floyd toccano vette altissime.
Tag: rock progressivo, pink floyd, anni 70, hard rock, the wall
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