2024-11-04
Nuova musica rock: MPM Producer, la rinascita del nu metal
Nella nostra sezione di nuova musica rock, non possiamo non includere MPM, un singolo Reborn, appena uscito, che mostra carattere e possibilitá. In generale nel mondo musicale troviamo una ripresa del hip hop anni 90, per cui perché non aspettarsi una rinascita del un metal?
1. Benvenuto su Stai Music. Parlaci del tuo progetto musicale, chi è MPM?
Ciao! MPM è un terribile acronimo del mio periodo da produttore/compositore su commissione, ovvero Marco Porrà Music, nato solo alla fine di una militanza in una punk rock band durata dieci anni e di studi di musica d’avanguardia. L’ultimo anno, fatto di grosse novità lavorative, mi hanno spinto a ricominciare a creare musica per me stesso. Ecco la nascita dell’alter ego artistico My Poison’s Mark (i social erano già pronti con quel nome...qundi…!) Col nuovo progetto provo a sintetizzare tutte le esperienze musicali acquisite finora e a gestire l’esperienza a 360 gradi, dall’ideazione della musica, alla registrazione e al mixaggio.
2. “Reborn” è il titolo del tuo ultimo singolo. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere attraverso questo brano?
Reborn è fra tutte il singolo che maggiormente descrive la voglia di ripartire. Il tema del pezzo è che , volenti o nolenti, prima o poi le nostre ambizioni (che spesso convivono con le frustrazioni), tornano a galla. E quando succede, il fatto di (ri)affrontarle , porta inevitabilmente a una rinascita.
3. Come mai hai scelto di scrivere testi in lingua inglese?
Scrivo in inglese da sempre, anche ai tempi della band (i Wallcrush, per chi fosse curioso. Tra l’altro,appunto, esiste una sola canzone del quartetto in italiano). Non è facile rispondere. Mi è sempre parso che le canzoni italiane fossero ricche di retorica forzata, di un linguaggio che non sentivo come quello di tutti i giorni. Oltre a un discorso di semplicità della lingua, mi sembra essere un discorso di cultura. In gran parte delle canzoni inglesi e delle band che ascolto, mi sembra più facile trovare dei versi diretti e semplici. Quando fai rock , anche un pò spinto, è essenziale parlare senza troppi fronzoli. Ci sta la poesia, ma non bisogna eccedere secondo me. Ovviamente abbiamo frotte di eccellenti artisti italiani che dimostrano che si possa scrivere bene e semplicemente, ma li ho forse scoperti troppo tardi per fare dell’italiano la mia scrittura primaria. Però, da dieci anni a questa parte, ascolto molto rap italiano. Lì qualcosa è cambiato; quindi state in campana, magari in un immediato futuro potrete sentire anche un MPM Producer che si cimenta con l’italiano...
4. L’ultimo brano che hai pubblicato ha un sound molto particolare. A quali artisti ti ispiri durante la composizione della tua musica?
Come detto, ormai ho alle spalle esperienze molto diversificate con la musica. Di conseguenza, ciò che provo a fare, è creare uno stile personale , fatto di un mix dei generi che più mi sono trovato a esplorare durante il mio percorso. Se da una parte nasco col punk rock anni 2000, dall’altra sono rimasto affascinato dai nuovi trend elettronici e urban degli anni ‘10 (Dubstep, Trap, Hip Hop moderno e sample based music di sorta)...il connubio non è facile, ma qualcuno può pur sempre provarci, no?
5. Questo singolo anticipa l’uscita di un EP. Quali sono i temi che tratterai al suo interno?
Prevalentemente insoddisfazione lavorativa/sociale, nostalgia ma anche classici robe tipo “guardate che non sono io che sono strano, siete voi”. Ahimè, tutte cose vere...trasformate in musica.
6. A livello musicale quali sono i tuoi progetti futuri?
Mi piacerebbe riuscire a produrre nuovi EP con costanza. Non so dire ogni quanto per ora. I live verranno più avanti, quando avrò una scaletta che mi consentirà di pensarci.
QUi il link alla pagina personale di MPM Producer.
1. Benvenuto su Stai Music. Parlaci del tuo progetto musicale, chi è MPM?
Ciao! MPM è un terribile acronimo del mio periodo da produttore/compositore su commissione, ovvero Marco Porrà Music, nato solo alla fine di una militanza in una punk rock band durata dieci anni e di studi di musica d’avanguardia. L’ultimo anno, fatto di grosse novità lavorative, mi hanno spinto a ricominciare a creare musica per me stesso. Ecco la nascita dell’alter ego artistico My Poison’s Mark (i social erano già pronti con quel nome...qundi…!) Col nuovo progetto provo a sintetizzare tutte le esperienze musicali acquisite finora e a gestire l’esperienza a 360 gradi, dall’ideazione della musica, alla registrazione e al mixaggio.
2. “Reborn” è il titolo del tuo ultimo singolo. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere attraverso questo brano?
Reborn è fra tutte il singolo che maggiormente descrive la voglia di ripartire. Il tema del pezzo è che , volenti o nolenti, prima o poi le nostre ambizioni (che spesso convivono con le frustrazioni), tornano a galla. E quando succede, il fatto di (ri)affrontarle , porta inevitabilmente a una rinascita.
3. Come mai hai scelto di scrivere testi in lingua inglese?
Scrivo in inglese da sempre, anche ai tempi della band (i Wallcrush, per chi fosse curioso. Tra l’altro,appunto, esiste una sola canzone del quartetto in italiano). Non è facile rispondere. Mi è sempre parso che le canzoni italiane fossero ricche di retorica forzata, di un linguaggio che non sentivo come quello di tutti i giorni. Oltre a un discorso di semplicità della lingua, mi sembra essere un discorso di cultura. In gran parte delle canzoni inglesi e delle band che ascolto, mi sembra più facile trovare dei versi diretti e semplici. Quando fai rock , anche un pò spinto, è essenziale parlare senza troppi fronzoli. Ci sta la poesia, ma non bisogna eccedere secondo me. Ovviamente abbiamo frotte di eccellenti artisti italiani che dimostrano che si possa scrivere bene e semplicemente, ma li ho forse scoperti troppo tardi per fare dell’italiano la mia scrittura primaria. Però, da dieci anni a questa parte, ascolto molto rap italiano. Lì qualcosa è cambiato; quindi state in campana, magari in un immediato futuro potrete sentire anche un MPM Producer che si cimenta con l’italiano...
4. L’ultimo brano che hai pubblicato ha un sound molto particolare. A quali artisti ti ispiri durante la composizione della tua musica?
Come detto, ormai ho alle spalle esperienze molto diversificate con la musica. Di conseguenza, ciò che provo a fare, è creare uno stile personale , fatto di un mix dei generi che più mi sono trovato a esplorare durante il mio percorso. Se da una parte nasco col punk rock anni 2000, dall’altra sono rimasto affascinato dai nuovi trend elettronici e urban degli anni ‘10 (Dubstep, Trap, Hip Hop moderno e sample based music di sorta)...il connubio non è facile, ma qualcuno può pur sempre provarci, no?
5. Questo singolo anticipa l’uscita di un EP. Quali sono i temi che tratterai al suo interno?
Prevalentemente insoddisfazione lavorativa/sociale, nostalgia ma anche classici robe tipo “guardate che non sono io che sono strano, siete voi”. Ahimè, tutte cose vere...trasformate in musica.
6. A livello musicale quali sono i tuoi progetti futuri?
Mi piacerebbe riuscire a produrre nuovi EP con costanza. Non so dire ogni quanto per ora. I live verranno più avanti, quando avrò una scaletta che mi consentirà di pensarci.
QUi il link alla pagina personale di MPM Producer.
Tag: nuova musica rock, rock emergente, nu metal, mpm producer, intervista
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