2024-11-24
Nirvana sta a grunge come Foo Fighters sta a post grunge
Siamo negli anni novanta e nomi come Nirvana e Pearl Jam lanciano il grunge nella scena musicale, suscitando entusiasmi di ascoltatori ed etichette discografiche. Il termine che lo definisce significa “sporco” e la musica che lo contraddistingue è un mix tra sperimentazione, heavy metal, hard rock e punk rock, in diverse proporzioni per ogni gruppo che vi si identifica. Sulla scia del successo del grunge, ben presto cominciano a svilupparsi dei sottogeneri che molto condividono con quest’ultimo, talvolta anche i... musicisti. Tra questi, il post grunge e David Grohl, che inizia un nuovo progetto musicale in questo ambito, chiamato Foo Fighters, quando ancora era membro dei Nirvana.
La definizione di post grunge è controversa: c’è chi sostiene che si sia trattato di una strategia di marketing delle case discografiche per lanciare quei gruppi che richiamassero anche marginalmente le sonorità grunge. Tuttavia, nonostante potremmo definire il post come il fratello commerciale del grunge, che condivide con quest’ultimo soltanto alcuni elementi (come la struttura vocale delle canzoni o l’uso dei riff distorti), sarebbe sbagliato non riconoscergli la sua dignità di genere, con delle proprie caratteristiche stilistiche ed interpreti di tutto rispetto.
Torniamo così ai Foo Fighters, progetto inizialmente da solista fondato nel 1994 da David Grohl e debuttato l’anno seguente con il primo, atteso e omonimo album. Prima di questo, Grohl aveva già pubblicato una musicassetta dal titolo Pocketwatch sotto lo pseudonimo di Late!. Dopo la morte di Kobain e lo scioglimento del gruppo, iniziò le registrazioni per il suo album, occupandosi di tutti gli strumenti e di tutte le parti vocali (fanno eccezioni alcune parti alla chitarra del brano X-static) e completando il lavoro in poco più che una settimana. Ne viene fuori una track list semplice, varia e di facile ascolto, che ottenne il consenso della Capitol Records. Pubblicato il disco, Foo Fighters prende il via e con l’album anche l’idea di ampliare la one-man band ad altri componenti. Scartato Krist Novoselic, ex collega, per evitare che il nuovo gruppo sembrasse una reincarnazione dei Nirvana, la scelta ricadde su Nate Mendel e William Goldsmith dei Sunny Day Real Estate, e sul chitarrista Pat Smear. Foo fighters lancia così il post grunge nel mondo commerciale ed è grazie a questo disco che molte band inizieranno a suonare questa musica. Per arrivare al boom, tuttavia, dovremo aspettare il 1996, con gli australiani Silverchair: il loro album Frogstomp divenne disco di platino a livella internazionale e rimase pietra miliare per il post grunge così come Nevermind dei Nirvana lo era stato per il grunge.
La definizione di post grunge è controversa: c’è chi sostiene che si sia trattato di una strategia di marketing delle case discografiche per lanciare quei gruppi che richiamassero anche marginalmente le sonorità grunge. Tuttavia, nonostante potremmo definire il post come il fratello commerciale del grunge, che condivide con quest’ultimo soltanto alcuni elementi (come la struttura vocale delle canzoni o l’uso dei riff distorti), sarebbe sbagliato non riconoscergli la sua dignità di genere, con delle proprie caratteristiche stilistiche ed interpreti di tutto rispetto.
Torniamo così ai Foo Fighters, progetto inizialmente da solista fondato nel 1994 da David Grohl e debuttato l’anno seguente con il primo, atteso e omonimo album. Prima di questo, Grohl aveva già pubblicato una musicassetta dal titolo Pocketwatch sotto lo pseudonimo di Late!. Dopo la morte di Kobain e lo scioglimento del gruppo, iniziò le registrazioni per il suo album, occupandosi di tutti gli strumenti e di tutte le parti vocali (fanno eccezioni alcune parti alla chitarra del brano X-static) e completando il lavoro in poco più che una settimana. Ne viene fuori una track list semplice, varia e di facile ascolto, che ottenne il consenso della Capitol Records. Pubblicato il disco, Foo Fighters prende il via e con l’album anche l’idea di ampliare la one-man band ad altri componenti. Scartato Krist Novoselic, ex collega, per evitare che il nuovo gruppo sembrasse una reincarnazione dei Nirvana, la scelta ricadde su Nate Mendel e William Goldsmith dei Sunny Day Real Estate, e sul chitarrista Pat Smear. Foo fighters lancia così il post grunge nel mondo commerciale ed è grazie a questo disco che molte band inizieranno a suonare questa musica. Per arrivare al boom, tuttavia, dovremo aspettare il 1996, con gli australiani Silverchair: il loro album Frogstomp divenne disco di platino a livella internazionale e rimase pietra miliare per il post grunge così come Nevermind dei Nirvana lo era stato per il grunge.
Tag: post, grunge, foo, fighters, silverchair
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