2023-09-01
Le future più belle canzoni italiane. La musica italiana di Marco Mengoni. Recensione del suo concerto,
Carica a bomba.
Sono reduce dalla grigliata con amici del primo maggio e cosa c’è di meglio che andare diretta al concerto di Marco Mengoni, uno dei nuovi re della canzone italiana? La risposta è soggettiva.
La mia risposta è: il destino.
Quindi direzione Forum di Assago e si comincia.
Ci fermiamo al baracchino di Roby per un panino con salamella e birretta preconcerto.
Nell’aria si respira qualcosa di strano, di nuovo, mi agita.
Decido di spendere al baracchino la mia banconota da 5 euro e la invio nell’universo.
Roby la legge, la guarda strano, ma la mette in cassa.
Cassa. Rimbomba. Come i miei pensieri.
Mi siedo alle panche, poco dopo dal baracchino Roby mi indica un ragazzo, mi giro e vedo un tizio col cappellino che ha in mano la mia banconota e le sta facendo una foto da postare sui social. Grande e grosso e romantico pure lui.
Resto lì e lo guardò mentre si allontana. Un passo più lontano da me. Un passo più vicino a te.
Perché non l’ho fatto prima, sono galvanizzata, mi sento come Mohamed Ali.
Manca poco all’inizio del concerto, entriamo nel Forum, solite trafile, passi, scale, file, controlli, coda al cesso.
La gente affolla tutto e noi abbiamo il solito posto di merda in piccionaia, ma almeno stavolta capito di fianco a una tipa simpatica che mi passa un cartoncino blu e le istruzioni per utilizzarlo durante il concerto.
Ma io non ci vedo.
E ho altre cose per la testa.
Si spengono le luci.
Woooooo.
Marco Mangoni, di bianco vestito, inizia appunto con Mohamed Ali io destino mi accoglie subito con un bel sorriso.
Subito dopo Voglio, canto ogni parola e mi rendo conto di quanto questa canzone abbia ragione, adesso e sempre, ma soprattutto In un giorno qualunque…spettacolare.
Poco dopo a sorpresa arriva anche la mia prefe Sai che che canto come non mai.
Subito dopo una vagonata di canzoni tra vecchie e del nuovo album.
Un gruppetto di ragazze poche file sotto di noi se la ballano sulle note di Io ti aspetto.
Capisco come usare il mio cartoncino blu, la luce dei cellulari sovrapposta fa diventare il forum blu come l’Atlantico.
Marco è incredibile, bravissimo, dal vivo spacca.
Fluttua su e giù su delle pedane mobili a desta e sinistra del palco come a voler stare più vicino ai suoi fan, come a toccare la folla.
Le ultime canzoni sono sempre le più belle come Guerriero che è stata cantata a squarciagola da tutti. Incredibile.
Guardo tutto ciò che ho intorno e mi sembra bellissimo e grande, troppo grande.
Guardo la folla e mi sento inerme.
Non so se capita anche a voi quando vi trovate davanti qualcosa di spettacolare o che vi piace troppo di sentirvi in totale imbarazzo, non importa se sia un tramonto, una bella canzone o quel che vi completa.
Io mi sento piccola così, carica di emozioni senza dire una parola.
Esattamente quello che voglio provare, quello che sento e che voglio essere, quello che sto vedendo adesso:questo istante, sincero, appassionato, accecante, grandioso, delicato, potente, diretto, passionale, elettrico, emozionato, titanico, caldo, centrato, capace, dominante, travolgente, assoluto.
L’Essenziale.
Cosi grande da farmi sentire così piccola.
Arriviamo alla fine, Marco chiude lo spettacolo con una sola parola Hola non poteva essere più giusta e bella. Applausi interminabili.
Intanto penso a che giro strano sta facendo la mia vita e dove mi porterà.
Intanto penso a quella banconota che sta già passando di mano in mano, di storia in storia, senza restarci troppo, senza pretese, magari andrà in giro con un ragazzino e il suo gelato, magari andrà in vacanza al mare, magari resterà chiusa per un po’ in un cassetto prima di tornare in circolazione.
Immagino di essere come quella banconota mentre ormai ho l’assoluta certezza che l’universo troverà il modo di farla arrivare a te.
Per ascoltare tutte le canzoni di Marco Mengoni, vai nella sua pagina!
Sono reduce dalla grigliata con amici del primo maggio e cosa c’è di meglio che andare diretta al concerto di Marco Mengoni, uno dei nuovi re della canzone italiana? La risposta è soggettiva.
La mia risposta è: il destino.
Quindi direzione Forum di Assago e si comincia.
Ci fermiamo al baracchino di Roby per un panino con salamella e birretta preconcerto.
Nell’aria si respira qualcosa di strano, di nuovo, mi agita.
Decido di spendere al baracchino la mia banconota da 5 euro e la invio nell’universo.
Roby la legge, la guarda strano, ma la mette in cassa.
Cassa. Rimbomba. Come i miei pensieri.
Mi siedo alle panche, poco dopo dal baracchino Roby mi indica un ragazzo, mi giro e vedo un tizio col cappellino che ha in mano la mia banconota e le sta facendo una foto da postare sui social. Grande e grosso e romantico pure lui.
Resto lì e lo guardò mentre si allontana. Un passo più lontano da me. Un passo più vicino a te.
Perché non l’ho fatto prima, sono galvanizzata, mi sento come Mohamed Ali.
Manca poco all’inizio del concerto, entriamo nel Forum, solite trafile, passi, scale, file, controlli, coda al cesso.
La gente affolla tutto e noi abbiamo il solito posto di merda in piccionaia, ma almeno stavolta capito di fianco a una tipa simpatica che mi passa un cartoncino blu e le istruzioni per utilizzarlo durante il concerto.
Ma io non ci vedo.
E ho altre cose per la testa.
Si spengono le luci.
Woooooo.
Marco Mangoni, di bianco vestito, inizia appunto con Mohamed Ali io destino mi accoglie subito con un bel sorriso.
Subito dopo Voglio, canto ogni parola e mi rendo conto di quanto questa canzone abbia ragione, adesso e sempre, ma soprattutto In un giorno qualunque…spettacolare.
Poco dopo a sorpresa arriva anche la mia prefe Sai che che canto come non mai.
Subito dopo una vagonata di canzoni tra vecchie e del nuovo album.
Un gruppetto di ragazze poche file sotto di noi se la ballano sulle note di Io ti aspetto.
Capisco come usare il mio cartoncino blu, la luce dei cellulari sovrapposta fa diventare il forum blu come l’Atlantico.
Marco è incredibile, bravissimo, dal vivo spacca.
Fluttua su e giù su delle pedane mobili a desta e sinistra del palco come a voler stare più vicino ai suoi fan, come a toccare la folla.
Le ultime canzoni sono sempre le più belle come Guerriero che è stata cantata a squarciagola da tutti. Incredibile.
Guardo tutto ciò che ho intorno e mi sembra bellissimo e grande, troppo grande.
Guardo la folla e mi sento inerme.
Non so se capita anche a voi quando vi trovate davanti qualcosa di spettacolare o che vi piace troppo di sentirvi in totale imbarazzo, non importa se sia un tramonto, una bella canzone o quel che vi completa.
Io mi sento piccola così, carica di emozioni senza dire una parola.
Esattamente quello che voglio provare, quello che sento e che voglio essere, quello che sto vedendo adesso:questo istante, sincero, appassionato, accecante, grandioso, delicato, potente, diretto, passionale, elettrico, emozionato, titanico, caldo, centrato, capace, dominante, travolgente, assoluto.
L’Essenziale.
Cosi grande da farmi sentire così piccola.
Arriviamo alla fine, Marco chiude lo spettacolo con una sola parola Hola non poteva essere più giusta e bella. Applausi interminabili.
Intanto penso a che giro strano sta facendo la mia vita e dove mi porterà.
Intanto penso a quella banconota che sta già passando di mano in mano, di storia in storia, senza restarci troppo, senza pretese, magari andrà in giro con un ragazzino e il suo gelato, magari andrà in vacanza al mare, magari resterà chiusa per un po’ in un cassetto prima di tornare in circolazione.
Immagino di essere come quella banconota mentre ormai ho l’assoluta certezza che l’universo troverà il modo di farla arrivare a te.
Per ascoltare tutte le canzoni di Marco Mengoni, vai nella sua pagina!
Tag: canzoni italiane, musica italiana, marco mengoni, concerto, eurovisione
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