2023-12-30
Il suo tempio è l’arte e la sua musica è l’Elettropop
L’Electro Pop. Il precursore di tutta le varietà di musica elettronica moderna. E’ la prima metà degli anni ‘70, gli anni del Rock selvaggio, gli anni in cui le chitarre elettriche fanno da padrone.
Le menti brillanti di alcuni ragazzi tedeschi riuscirono a creare un genere musicale all’avanguardia, grazie solamente all’aiuto di percussioni, sintetizzatori e tanta inventiva. Loro sono i Kraftwerk, gli dei dell’Electro Pop.
La band nacque a Düsseldorf grazie all’incontro della genialità di Ralf Hütter e Florian Schneider. Dopo vari esperimenti, il quarto LP concepito dai Kraftwerk rasentò la perfezione del loro sound. Corre l’anno 1974, “Autobahn” si affermerà come pietra miliare dell’Electro Pop e sarà d’ispirazione per tanti nuovi stili musicali.
I Kraftwerk fecero dell’immagine e delle arti visual il loro marchio. Assunsero il pittore Emil Schult per creare le copertine dei dischi e le scenografie dei loro concerti. Le loro esibizioni live in giro per il mondo li aiutano a diffondere il loro verbo: il loro concept album “Computerwelt”, viene pubblicato in cinque lingue differenti.
L’Elettropop cominciava ad avere i suoi discepoli ovunque: in Gran Bretagna New Order, Human League e Beloved; in Giappone Yellow Magic Orchestra; in Italia Krisma. In seguito arrivarono i Depeche Mode, la band inglese del cantante Dave Gahan, conquistò l’America negli anni ‘80/’90.
Nel frattempo i Kraftwerk, dopo un periodo di pausa, ritornarono nel 2002 con degli strumenti nettamente più all’avanguardia, che completeranno la loro evoluzione. La vita sul palco dei teutonici continua a essere molto attiva: i loro concerti 3D hanno avuto sede nei templi dell’arte contemporanea.
Il loro perfetto mix di musica e visual è andato in scena al MoMa di New York, al Tate Modern di Londra, al Guggenheim di Bilbao, alla Fondation Vuitton di Parigi e la National Galerie di Berlino.
Il 25 luglio 2016 fu una data storica per i fan italiani dell’Electro Pop: i Kraftwerk fanno il tutto esaurito, mixando il loro sound metallico e le loro scenografie accattivanti alle pietre millenarie dell’Arena di Verona.
Le menti brillanti di alcuni ragazzi tedeschi riuscirono a creare un genere musicale all’avanguardia, grazie solamente all’aiuto di percussioni, sintetizzatori e tanta inventiva. Loro sono i Kraftwerk, gli dei dell’Electro Pop.
La band nacque a Düsseldorf grazie all’incontro della genialità di Ralf Hütter e Florian Schneider. Dopo vari esperimenti, il quarto LP concepito dai Kraftwerk rasentò la perfezione del loro sound. Corre l’anno 1974, “Autobahn” si affermerà come pietra miliare dell’Electro Pop e sarà d’ispirazione per tanti nuovi stili musicali.
I Kraftwerk fecero dell’immagine e delle arti visual il loro marchio. Assunsero il pittore Emil Schult per creare le copertine dei dischi e le scenografie dei loro concerti. Le loro esibizioni live in giro per il mondo li aiutano a diffondere il loro verbo: il loro concept album “Computerwelt”, viene pubblicato in cinque lingue differenti.
L’Elettropop cominciava ad avere i suoi discepoli ovunque: in Gran Bretagna New Order, Human League e Beloved; in Giappone Yellow Magic Orchestra; in Italia Krisma. In seguito arrivarono i Depeche Mode, la band inglese del cantante Dave Gahan, conquistò l’America negli anni ‘80/’90.
Nel frattempo i Kraftwerk, dopo un periodo di pausa, ritornarono nel 2002 con degli strumenti nettamente più all’avanguardia, che completeranno la loro evoluzione. La vita sul palco dei teutonici continua a essere molto attiva: i loro concerti 3D hanno avuto sede nei templi dell’arte contemporanea.
Il loro perfetto mix di musica e visual è andato in scena al MoMa di New York, al Tate Modern di Londra, al Guggenheim di Bilbao, alla Fondation Vuitton di Parigi e la National Galerie di Berlino.
Il 25 luglio 2016 fu una data storica per i fan italiani dell’Electro Pop: i Kraftwerk fanno il tutto esaurito, mixando il loro sound metallico e le loro scenografie accattivanti alle pietre millenarie dell’Arena di Verona.
Tag: elettropop, electro pop, kraftwerk, arte, elettronica
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