2024-10-13
II parte dell'intervista al giovane artista emergente Luca Sammartino
Di cosa parli nei tuoi testi?
E' la prima volta che mi capita questa domanda...Mi piace pensare che quello che scrivo sia molto autobiografico ma, allo stesso tempo, anche un modo per far capire come vedo le cose o come vorrei che andassero. A volte mi capita di scrivere per sfogo, altre semplicemente mentre sono in giro a fare due passi. Credo di essere uno che cerca di vedere qualcosa in tutto, non necessariamente di buono, che meriti di essere raccontato. In generale, non ho limiti: scrivo canzoni d'amore, di rabbia, solitudine, allegria (anche se penso che le canzoni felici non esistano, altrimenti non saresti lì a scriverle), adrenalina, dolore... ho anche qualcosa di più impegnato sulla politica e l'attualità e penso di aver maturato la testa giusta per tirarlo fuori dal cassetto (studio pur sempre Storia in università! Ahahah). Chi lo sa... Cerco comunque di imparare di volta in volta qualcosa di nuovo, di ottimizzare quello che scrivo con il tempo e in base all'esperienza delle canzoni che pubblico.
Quale è stato il tuo ultimo concerto? Come è stato suonare su un palco?
Ultimo ufficiale lo scorso ottobre a Milano: una breve rimpatriata con i Dookies!, il tributo ai Green Day (come vi dicevo prima, ho iniziato a suonare in giro così). E' stato molto bello: eravamo 3/4 della formazione originale dei tempi (iniziammo nel 2011), passati gli anni abbiamo imparato a suonare e a cantare meglio (per fortuna!). E' stato come tornare ai primi tempi: amplificatore ignorante, chitarra replica con gli stessi adesivi di quella di Billie Joe, matita agli occhi, cravattino rosso, tanto sudore e buoni amici sul palco con cui divertirsi. Fortunatamente il pubblico ha apprezzato! Stare su un palco è una cosa fighissima, ma col passare degli anni ti rendi conto che devi cercare di essere meno egoista e che ti diverti molto di più se cerchi di far passare una bella serata alle persone che hai davanti.E poi tutte le volte che canto pezzi come Basket Case o Minority, con la gente faccia a faccia che canta, mi vengono i brividi! Fortunatamente, ogni tanto le stesse soddisfazioni me le sono prese anche con i miei inediti.
Ci hanno detto che sei riuscito ad amalgamare musica e iniziativa benefica, ce ne vuoi parlare?
In una parola: Blu. :) Inizia tutto un anno fa, ad aprile, quando un incidente alle porte di Campobasso si porta via la mia amica Giorgia. Nei giorni successivi al funerale, ad Agnone (il paesino in Molise dove ho casa), piano piano cominciò a prendere piede l'idea di fare qualcosa per lei. Parlando con la mia amica Giulia, dissi potrei provare a scrivere una canzone, la vendiamo e diamo tutto in beneficenza, però deve essere una cosa naturale, se viene viene.... La sera dopo, con il mio amico Enrico arrivò il colpo di grazia: Perché non scrivi una canzone e la chiami Blu? (è uno dei soprannomi che si dava con Nico, altro amico della compagnia.). Insomma, quella notte di getto scrissi il testo (tra l'altro in maniera abbastanza anomala: mi è venuta prima la fine e poi tutto il resto...). Ne parlai con gli altri amici, mandai il testo e tutti mi dissero che si doveva provare. Tornai a Lodi e mi fiondai dall'unica persona che sapevo avrebbe reso la canzone come la volevo: il buon Fapo, di cui sopra, che ha accettato l'arduo compito di produttore. Arrivata l'estate, abbiamo girato il video, diretto dal mio amico William Delli Quadri, e parlato con la famiglia di Giorgia che ha sposato subito la causa e ha voluto che i fondi venissero destinati all'AISM. Le riprese sono durate una settimana circa, intensissima, e ci siamo divertiti un mondo: eravamo una troupe itinerante in cui ognuno, nel suo piccolo, cercava di dare una mano e mettersi a disposizione. Per la scena finale abbiamo coinvolto un sacco di ragazzi di Agnone che sono venuti sulla fiducia, senza neanche sapere dell'esistenza della canzone (fatemi dire di nuovo grazie a Mauro, lui saprà...). A luglio ho creato la pagina personale (Luca Sammartino - LS, appunto), per dedicarla via via al progetto, cercando di programmare l'uscita del tutto come si fa per le uscite discografiche grosse (sono un grande appassionato di digital e comunicazione online). Da settembre all'8 dicembre (data di uscita) la cosa ha continuato a sfuggire di mano: è arrivato l'ufficio stampa con il Nove1 Studio (grazie Gio'!), che si è messo a disposizione dopo aver letto un comunicato stampa che abbiamo fatto uscire dal nulla chiamando un paio di giornali della zona in poche ore (vecchia scuola ragazzi!), per la parte musicale si è aggiunta la versione duetto con Alessandra Galasso (protagonista anche del video), è arrivata la chitarra solista di Domenico di Rienzo, la versione acustica con Matteo Invernizzi al piano. Il vlog che curo adesso deriva da questa esperienza: ad un certo punto decisi di provare a fare un video per dire in breve tutto quello che stavamo facendo e annunciare l'uscita, notando un boom di condivisioni e iterazioni e ci ho preso gusto... nel nostro piccolo lo slogan, 8 dicembre, Blu! è diventato virale e ci sono arrivate foto e video da tutta Italia (e anche dall'estero!).L'8 dicembre (e nei giorni successivi) abbiamo approfittato della 'Ndocciata (manifestazione tipica di Agnone che attrae molta gente in paese) per fare degli stand Blu Point e vendere i CD (fatemi ringraziare Clemente, che ci ha anche fornito i contatti con la sede nazionale AISM). Abbiamo replicato nel periodo natalizio e, nel frattempo, attivato uno store online per spedire in tutta Italia. A febbraio, due mesi dopo l'uscita, abbiamo effettuato il primo bonifico: più di €5400. Quando li ho contati mi è preso un colpo! Chiudo con un aneddoto (uno dei tanti di questo progetto) che porto nel cuore. Qualche sera dopo le vendite stavo raggiungendo gli amici al bar e un ragazzo (che conoscevo di vista ma con cui non avevo mai parlato prima) passa in macchina, mi vede, si ferma, abbassa il finestrino, allunga il braccio e mi fa: Luca volevo stringerti la mano e farti i complimenti per la canzone e per quello che avete fatto. Credo che l'unica cosa che mi sia uscita sia stato un grazie davvero perché ero senza parole (capitemi, resto pur sempre un musicista sfigato, non capita tutti i giorni...). Mi sono seduto su una panchina e in quel momento ho realizzato che, nel nostro piccolo, avevamo fatto qualcosa di davvero grande. Piansi per mezz'ora prima di raggiungere finalmente il bar.
Prima parte dell'intervista.
E' la prima volta che mi capita questa domanda...Mi piace pensare che quello che scrivo sia molto autobiografico ma, allo stesso tempo, anche un modo per far capire come vedo le cose o come vorrei che andassero. A volte mi capita di scrivere per sfogo, altre semplicemente mentre sono in giro a fare due passi. Credo di essere uno che cerca di vedere qualcosa in tutto, non necessariamente di buono, che meriti di essere raccontato. In generale, non ho limiti: scrivo canzoni d'amore, di rabbia, solitudine, allegria (anche se penso che le canzoni felici non esistano, altrimenti non saresti lì a scriverle), adrenalina, dolore... ho anche qualcosa di più impegnato sulla politica e l'attualità e penso di aver maturato la testa giusta per tirarlo fuori dal cassetto (studio pur sempre Storia in università! Ahahah). Chi lo sa... Cerco comunque di imparare di volta in volta qualcosa di nuovo, di ottimizzare quello che scrivo con il tempo e in base all'esperienza delle canzoni che pubblico.
Quale è stato il tuo ultimo concerto? Come è stato suonare su un palco?
Ultimo ufficiale lo scorso ottobre a Milano: una breve rimpatriata con i Dookies!, il tributo ai Green Day (come vi dicevo prima, ho iniziato a suonare in giro così). E' stato molto bello: eravamo 3/4 della formazione originale dei tempi (iniziammo nel 2011), passati gli anni abbiamo imparato a suonare e a cantare meglio (per fortuna!). E' stato come tornare ai primi tempi: amplificatore ignorante, chitarra replica con gli stessi adesivi di quella di Billie Joe, matita agli occhi, cravattino rosso, tanto sudore e buoni amici sul palco con cui divertirsi. Fortunatamente il pubblico ha apprezzato! Stare su un palco è una cosa fighissima, ma col passare degli anni ti rendi conto che devi cercare di essere meno egoista e che ti diverti molto di più se cerchi di far passare una bella serata alle persone che hai davanti.E poi tutte le volte che canto pezzi come Basket Case o Minority, con la gente faccia a faccia che canta, mi vengono i brividi! Fortunatamente, ogni tanto le stesse soddisfazioni me le sono prese anche con i miei inediti.
Ci hanno detto che sei riuscito ad amalgamare musica e iniziativa benefica, ce ne vuoi parlare?
In una parola: Blu. :) Inizia tutto un anno fa, ad aprile, quando un incidente alle porte di Campobasso si porta via la mia amica Giorgia. Nei giorni successivi al funerale, ad Agnone (il paesino in Molise dove ho casa), piano piano cominciò a prendere piede l'idea di fare qualcosa per lei. Parlando con la mia amica Giulia, dissi potrei provare a scrivere una canzone, la vendiamo e diamo tutto in beneficenza, però deve essere una cosa naturale, se viene viene.... La sera dopo, con il mio amico Enrico arrivò il colpo di grazia: Perché non scrivi una canzone e la chiami Blu? (è uno dei soprannomi che si dava con Nico, altro amico della compagnia.). Insomma, quella notte di getto scrissi il testo (tra l'altro in maniera abbastanza anomala: mi è venuta prima la fine e poi tutto il resto...). Ne parlai con gli altri amici, mandai il testo e tutti mi dissero che si doveva provare. Tornai a Lodi e mi fiondai dall'unica persona che sapevo avrebbe reso la canzone come la volevo: il buon Fapo, di cui sopra, che ha accettato l'arduo compito di produttore. Arrivata l'estate, abbiamo girato il video, diretto dal mio amico William Delli Quadri, e parlato con la famiglia di Giorgia che ha sposato subito la causa e ha voluto che i fondi venissero destinati all'AISM. Le riprese sono durate una settimana circa, intensissima, e ci siamo divertiti un mondo: eravamo una troupe itinerante in cui ognuno, nel suo piccolo, cercava di dare una mano e mettersi a disposizione. Per la scena finale abbiamo coinvolto un sacco di ragazzi di Agnone che sono venuti sulla fiducia, senza neanche sapere dell'esistenza della canzone (fatemi dire di nuovo grazie a Mauro, lui saprà...). A luglio ho creato la pagina personale (Luca Sammartino - LS, appunto), per dedicarla via via al progetto, cercando di programmare l'uscita del tutto come si fa per le uscite discografiche grosse (sono un grande appassionato di digital e comunicazione online). Da settembre all'8 dicembre (data di uscita) la cosa ha continuato a sfuggire di mano: è arrivato l'ufficio stampa con il Nove1 Studio (grazie Gio'!), che si è messo a disposizione dopo aver letto un comunicato stampa che abbiamo fatto uscire dal nulla chiamando un paio di giornali della zona in poche ore (vecchia scuola ragazzi!), per la parte musicale si è aggiunta la versione duetto con Alessandra Galasso (protagonista anche del video), è arrivata la chitarra solista di Domenico di Rienzo, la versione acustica con Matteo Invernizzi al piano. Il vlog che curo adesso deriva da questa esperienza: ad un certo punto decisi di provare a fare un video per dire in breve tutto quello che stavamo facendo e annunciare l'uscita, notando un boom di condivisioni e iterazioni e ci ho preso gusto... nel nostro piccolo lo slogan, 8 dicembre, Blu! è diventato virale e ci sono arrivate foto e video da tutta Italia (e anche dall'estero!).L'8 dicembre (e nei giorni successivi) abbiamo approfittato della 'Ndocciata (manifestazione tipica di Agnone che attrae molta gente in paese) per fare degli stand Blu Point e vendere i CD (fatemi ringraziare Clemente, che ci ha anche fornito i contatti con la sede nazionale AISM). Abbiamo replicato nel periodo natalizio e, nel frattempo, attivato uno store online per spedire in tutta Italia. A febbraio, due mesi dopo l'uscita, abbiamo effettuato il primo bonifico: più di €5400. Quando li ho contati mi è preso un colpo! Chiudo con un aneddoto (uno dei tanti di questo progetto) che porto nel cuore. Qualche sera dopo le vendite stavo raggiungendo gli amici al bar e un ragazzo (che conoscevo di vista ma con cui non avevo mai parlato prima) passa in macchina, mi vede, si ferma, abbassa il finestrino, allunga il braccio e mi fa: Luca volevo stringerti la mano e farti i complimenti per la canzone e per quello che avete fatto. Credo che l'unica cosa che mi sia uscita sia stato un grazie davvero perché ero senza parole (capitemi, resto pur sempre un musicista sfigato, non capita tutti i giorni...). Mi sono seduto su una panchina e in quel momento ho realizzato che, nel nostro piccolo, avevamo fatto qualcosa di davvero grande. Piansi per mezz'ora prima di raggiungere finalmente il bar.
Prima parte dell'intervista.
Tag: new bands, band emergenti, guppi musicali italiani, contest musicali
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