2024-05-14
Bravo Baboon, tre ragazzi e il nu jazz italiano - intervista, seconda parte
Leggi la prima parte dell'intervista nella sezione Nu Jazz.
- In Italia il dominio di generi musicali contemporanei guida classifiche e diffusione. Come vivete la scena jazz nel nostro paese, e come la vedete svilupparsi nel futuro?
Il problema a nostro avviso non è in chi domina gli ascolti. Il vero problema è che manca un collegamento reale con le nuove ondate di giovani che mescolano il jazz ad elementi innovativi vicini ai ragazzi e agli ascoltatori medi, quelli che fanno il mercato. In Inghilterra ad esempio è mainstream ascoltare afrobeat, nujazz, hip hop. C’è una spinta reale da parte di agenzie, organizzazioni, festival, cultori musicali. band come Comet is Coming, Kokoroko, Yussef Kamaal sono conosciuti in tutta Europa; qui in Italia queste band vengono a suonare e sono anche seguite, dunque vuol dire che il pubblico c’è ma va educato e soprattutto va messo al corrente che ci sono tante band italiane di questo tipo. Gilles Petersen in Inghilterra ci insegna che se ci sono i giusti canali si può arrivare a tanta gente, a patto che la musica sia pura! Qui non vediamo una spinta verso i giovani che vogliono provare ad aprire nuovi canali e noi non possiamo farci nulla; tuttavia la nostra determinazione ci spinge ad avere speranza e a vedere i casi sopra citati come stimoli ed esempi.
- Vi faccio una domanda provocatoria ;). Siamo nel mondo di YouTube, tutorial per imparare a suonare senza sforzo in 4 minuti di video e con 10 lezioni sei un capo. Cosa ne pensate di questi tutorial (e di chi li pubblica)?
Pensiamo che i tutorial di questo tipo possono essere utili ad alcuni e meno ad altre persone. Studiare musica però vuol dire andare oltre un video di 3 minuti. E' un percorso lento e pieno di sacrifici ma guidati dalla passione, nemmeno ci si rende conto del tempo che scorre. Il problema semmai è la superficialità dei nostri tempi; la frenesia, l’esigenza di fare tutto in tempi brevi. Ognuno è libero di approcciare alla musica come vuole, l’arte non ha confini ed è bella per questo ma la superficialità nella musica non porta in strade sicure e quindi ci sentiamo in obbligo di dire che purtroppo i tutorial non bastano a diventare un musicista, ma al massimo servono tecnicamente ad eseguire bene un determinato brano o esercizio. Oggi con l'avvento di YouTube, Spotify o altre piattaforme digitali, si ha molta più facilità nella fruizione musicale. Dall'altra parte però purtroppo si rischia di non concentrarsi sull'ascolto come un tempo ma di assumere un atteggiamento superficiale nei confronti della musica, senza un reale interesse, perdendo quasi la curiosità. Il fatto di poter ascoltare qualsiasi cosa in qualunque momento non rende unico quell'attimo, ma viene inserito in un contesto sociale molto caotico dove rischia di coprire un ruolo troppo marginale.
- Collaborate con molti artisti italiani, cosa vi regala questa esperienza, e come la riportate in Bravo Baboon?
Collaborare con artisti è sempre bello perché si cresce assieme. Abbiamo lavorato con tantissimi musicisti, anche grossi nomi, ed è sempre stato bellissimo portare un po’ di nostro nel loro mondo e vedere come riuscivano a sposarsi con la nostra musica. Per
- In Italia il dominio di generi musicali contemporanei guida classifiche e diffusione. Come vivete la scena jazz nel nostro paese, e come la vedete svilupparsi nel futuro?
Il problema a nostro avviso non è in chi domina gli ascolti. Il vero problema è che manca un collegamento reale con le nuove ondate di giovani che mescolano il jazz ad elementi innovativi vicini ai ragazzi e agli ascoltatori medi, quelli che fanno il mercato. In Inghilterra ad esempio è mainstream ascoltare afrobeat, nujazz, hip hop. C’è una spinta reale da parte di agenzie, organizzazioni, festival, cultori musicali. band come Comet is Coming, Kokoroko, Yussef Kamaal sono conosciuti in tutta Europa; qui in Italia queste band vengono a suonare e sono anche seguite, dunque vuol dire che il pubblico c’è ma va educato e soprattutto va messo al corrente che ci sono tante band italiane di questo tipo. Gilles Petersen in Inghilterra ci insegna che se ci sono i giusti canali si può arrivare a tanta gente, a patto che la musica sia pura! Qui non vediamo una spinta verso i giovani che vogliono provare ad aprire nuovi canali e noi non possiamo farci nulla; tuttavia la nostra determinazione ci spinge ad avere speranza e a vedere i casi sopra citati come stimoli ed esempi.
- Vi faccio una domanda provocatoria ;). Siamo nel mondo di YouTube, tutorial per imparare a suonare senza sforzo in 4 minuti di video e con 10 lezioni sei un capo. Cosa ne pensate di questi tutorial (e di chi li pubblica)?
Pensiamo che i tutorial di questo tipo possono essere utili ad alcuni e meno ad altre persone. Studiare musica però vuol dire andare oltre un video di 3 minuti. E' un percorso lento e pieno di sacrifici ma guidati dalla passione, nemmeno ci si rende conto del tempo che scorre. Il problema semmai è la superficialità dei nostri tempi; la frenesia, l’esigenza di fare tutto in tempi brevi. Ognuno è libero di approcciare alla musica come vuole, l’arte non ha confini ed è bella per questo ma la superficialità nella musica non porta in strade sicure e quindi ci sentiamo in obbligo di dire che purtroppo i tutorial non bastano a diventare un musicista, ma al massimo servono tecnicamente ad eseguire bene un determinato brano o esercizio. Oggi con l'avvento di YouTube, Spotify o altre piattaforme digitali, si ha molta più facilità nella fruizione musicale. Dall'altra parte però purtroppo si rischia di non concentrarsi sull'ascolto come un tempo ma di assumere un atteggiamento superficiale nei confronti della musica, senza un reale interesse, perdendo quasi la curiosità. Il fatto di poter ascoltare qualsiasi cosa in qualunque momento non rende unico quell'attimo, ma viene inserito in un contesto sociale molto caotico dove rischia di coprire un ruolo troppo marginale.
- Collaborate con molti artisti italiani, cosa vi regala questa esperienza, e come la riportate in Bravo Baboon?
Collaborare con artisti è sempre bello perché si cresce assieme. Abbiamo lavorato con tantissimi musicisti, anche grossi nomi, ed è sempre stato bellissimo portare un po’ di nostro nel loro mondo e vedere come riuscivano a sposarsi con la nostra musica. Per
Tag: Bravo Baboon, Nu Jazz, intervista, elettronica
2025-01-24
Junkie XL, il musicista che ha ridefinito la colonna sonora dei film
Junkie XL, pseudonimo di Tom Holkenborg, è un musicista olandese noto per le sue produzioni e collaborazioni con artisti di fama internazionale. Grazie alla sua capacità di fondere diversi generi musicali, il suo stile non è facilmente rintracciabile in un'unica definizione...continua a leggere
2025-01-23
Jürgen Paape: La carriera musicale di un artista unico
Se sei un appassionato di musica elettronica, molto probabilmente conosci il nome di Jürgen Paape. Conosciuto per la sua carriera musicale piena di successi e la sua abilità nel creare brani elettronici innovativi, Jürgen Paape è un artista che va assolutamente conosciuto...continua a leggere
2025-01-22
Justice, gli elettronici che hanno rivoluzionato la musica moderna
La musica elettronica ha sempre avuto un grande potere di fascinazione su molte persone, sia per il suo suono unico e futuristico, sia per la sua capacità di evolversi costantemente. Uno dei gruppi che ha maggiormente rivoluzionato il mondo della musica elettronica è sicuramente Justice, un duo francese che ha saputo conquistare il pubblico di tutto il mondo con il suo stile unico e innovativo...continua a leggere
2025-01-21
Justice vs Simian: la storia e lo stile musicale del gruppo
Se sei un amante della musica, sicuramente avrai già sentito parlare del gruppo Justice vs Simian. Questo duo musicale ha segnato la storia del panorama musicale francese e internazionale grazie al loro stile raffinato e innovativo...continua a leggere
2025-01-20
K.d. Lang: l'artista che ha rivoluzionato il country e il pop
K.d. Lang è una delle artiste più brillanti e influenti della musica moderna, che ha mescolato i generi creando una propria identità musicale...continua a leggere
PLAYLIST SUGGERITE