Musica italiana
La vera e classica musica italiana, Da Sanremo con amore, la tradizione della musica classica italiana nella sua ricerca della bellezza e dello stile nelle melodie, nelle parole e negli accordi. Una tradizione di che dagli anni Cinquanta, in piena ricostruzione dal secondo Dopoguerra, porta le arie sottili dell’amore che sboccia nella promessa della primavera. La città dei fiori incorona l’artista che incanta un pubblico mai così unito dal palco dell’Ariston, passaggio di grandi cantanti italiani, giovani promesse e illustri ospiti stranieri, scalinata trionfale per le meravigliose donne italiane. Il festival della musica italiana apre le danze alle stagioni in spiaggia con gli amici e una chitarra, un repertorio di canzoni tutte da cantare, mentre tanti emigrati la portano in giro per il mondo facendola diventare il genere italian classic.
La Musica Italiana: Biografia, Genere Musicale e Le Migliori Canzoni
Blog Introduction Paragraph:
La musica italiana è una delle forme d’arte più belle del mondo. È conosciuta in tutto il mondo per la sua capacità di evocare emozioni e raccontare storie che toccano il cuore. Questa forma d’arte ha una storia lunga e ricca, e il genere musicale è vario e vasto. In questo post parleremo della biografia della musica italiana, del suo genere musicale e delle migliori canzoni.
La musica italiana ha una lunga e ricca storia che risale all’epoca medievale. La musica ha avuto un ruolo importante nella cultura italiana ed è stata utilizzata in molte forme, dalla classica al pop, dalla rock al jazz. Ad oggi, la musica italiana è molto influente e apprezzata in tutto il mondo. Artisti del calibro di Andrea Boccelli, Laura Pausini, Zucchero, Eros Ramazzotti, solo per citarne alcuni, sono noti in tutto il mondo per il loro talento.
Il genere musicale della musica italiana è vario e vasto. Il pop italiano è uno dei più conosciuti e ha avuto molta popolarità negli anni ‘80 e ‘90. Il rock italiano è stato anche molto influente e ha prodotto band come Litfiba, Negrita, e Subsonica. L’opera italiana è stata anche un’attrazione per molte persone e ha prodotto grandi nomi come Luciano Pavarotti. La musica italiana ha una grande tradizione di canzoni d’amore, e ha prodotto alcuni degli inni d’amore più belli del mondo.
Le migliori canzoni italiane sono un mix di canzoni storiche e moderne che raccontano le storie della vita quotidiana italiana, dell’amore e della passione. Alcune delle migliori canzoni italiane di tutti i tempi includono Vivo per Lei di Andrea Boccelli, La Solitudine di Laura Pausini, Nessun Dorma di Luciano Pavarotti, Con Te Partirò di Andrea Boccelli, Mamma di Luciano Pavarotti e L'Italiano di Toto Cutugno. Tuttavia, queste sono solo alcune delle canzoni che hanno fatto storia.
Sulla critica musicale, possiamo dire che la scena musicale italiana è molto influente nel mondo. Come in tutto il mondo, ci sono molte critiche sulla qualità della musica prodotta in Italia. Alcune critiche riguardano l’omogeneità del suono, la mancanza di innovazione e la ripetitività. Tuttavia, ci sono anche persone che credono che la musica italiana sia molto valida e meriti di essere apprezzata.
La musica italiana è una forma d’arte che ha una grande storia e una grande influenza nel mondo della musica. Il genere musicale è vario e vasto, e le migliori canzoni italiane sono un mix di canzoni storiche e moderne che raccontano le storie della vita quotidiana italiana. Mentre ci sono alcune critiche sulla qualità della musica italiana, la maggior parte delle persone apprezza la bellezza e la diversità della musica prodotta in Italia. Se sei un appassionato di musica, non puoi fare a meno di ammirare la musica italiana.
La Musica Italiana: Biografia, Genere Musicale e Le Migliori Canzoni
Blog Introduction Paragraph:
La musica italiana è una delle forme d’arte più belle del mondo. È conosciuta in tutto il mondo per la sua capacità di evocare emozioni e raccontare storie che toccano il cuore. Questa forma d’arte ha una storia lunga e ricca, e il genere musicale è vario e vasto. In questo post parleremo della biografia della musica italiana, del suo genere musicale e delle migliori canzoni.
La musica italiana ha una lunga e ricca storia che risale all’epoca medievale. La musica ha avuto un ruolo importante nella cultura italiana ed è stata utilizzata in molte forme, dalla classica al pop, dalla rock al jazz. Ad oggi, la musica italiana è molto influente e apprezzata in tutto il mondo. Artisti del calibro di Andrea Boccelli, Laura Pausini, Zucchero, Eros Ramazzotti, solo per citarne alcuni, sono noti in tutto il mondo per il loro talento.
Il genere musicale della musica italiana è vario e vasto. Il pop italiano è uno dei più conosciuti e ha avuto molta popolarità negli anni ‘80 e ‘90. Il rock italiano è stato anche molto influente e ha prodotto band come Litfiba, Negrita, e Subsonica. L’opera italiana è stata anche un’attrazione per molte persone e ha prodotto grandi nomi come Luciano Pavarotti. La musica italiana ha una grande tradizione di canzoni d’amore, e ha prodotto alcuni degli inni d’amore più belli del mondo.
Le migliori canzoni italiane sono un mix di canzoni storiche e moderne che raccontano le storie della vita quotidiana italiana, dell’amore e della passione. Alcune delle migliori canzoni italiane di tutti i tempi includono Vivo per Lei di Andrea Boccelli, La Solitudine di Laura Pausini, Nessun Dorma di Luciano Pavarotti, Con Te Partirò di Andrea Boccelli, Mamma di Luciano Pavarotti e L'Italiano di Toto Cutugno. Tuttavia, queste sono solo alcune delle canzoni che hanno fatto storia.
Sulla critica musicale, possiamo dire che la scena musicale italiana è molto influente nel mondo. Come in tutto il mondo, ci sono molte critiche sulla qualità della musica prodotta in Italia. Alcune critiche riguardano l’omogeneità del suono, la mancanza di innovazione e la ripetitività. Tuttavia, ci sono anche persone che credono che la musica italiana sia molto valida e meriti di essere apprezzata.
La musica italiana è una forma d’arte che ha una grande storia e una grande influenza nel mondo della musica. Il genere musicale è vario e vasto, e le migliori canzoni italiane sono un mix di canzoni storiche e moderne che raccontano le storie della vita quotidiana italiana. Mentre ci sono alcune critiche sulla qualità della musica italiana, la maggior parte delle persone apprezza la bellezza e la diversità della musica prodotta in Italia. Se sei un appassionato di musica, non puoi fare a meno di ammirare la musica italiana.
2024-12-20
La top ten della musica italiana all'estero
Oggi parleremo di un argomento attuale ma poco scontato: la musica italiana. Che cosa è esattamente la musica italiana? La musica italiana detta anche canzone italiana è un genere musicale proprio, definito, a sé stante, probabilmente è nato nella seconda metà del 1800, è caratterizzato da strofe e ritornelli che utilizzano spesso argomentazioni relative all'amore, oppure alla guerra ed alle battaglie sociali.
La musica italiana si è ritagliata a pieno titolo un posto tra i generi musicali mondiali, tanto che se noi dovessimo andare in un negozio di musica di un'altra nazione, in un'altra città, come ad esempio New York o Londra, nei più forniti troveremmo sicuramente la sezione Musica italiana. Ma quali sono gli autori maggiormente ascoltati ed acquistati all'estero?
È ovvio che oramai la politica delle case discografiche è quella di tendere all'esportazione massiccia dei prodotti musicali, quindi attualmente possiamo trovare CD di Laura Pausini, Vasco Rossi o Elisa anche nei negozi di musica in Argentina, come pure in Giappone. Un po’ più difficile, per questioni logistiche e politiche, era la possibilità di fruire della canzone italiana negli anni pre e post guerra mondiale (peggio nella prima che nella seconda).
La società Dante Alighieri, prestigioso gruppo di intellettuali fondato da Giosuè Carducci nel 1889, ed ancora viva ed attiva, ha stilato un sondaggio online per stabilire quali sono le dieci canzoni italiane più ascoltate all’estero. I voti appartengono a Paesi che presentano una forte presenza di immigrati italiani, come ad esempio l’Argentina e la Germania, ma anche la Polonia e la Grecia. Gli altri Paesi che hanno partecipato al sondaggio sono stati il Brasile, il Messico, il Cile, la Francia e l’Olanda.
Ma bando alle ciance, nella classifica, al primo posto troviamo Azzurro, interpretata da Adriano Celentano, segue quasi a pari merito l’indimenticabile Nel blu dipinto di blu, scritta da Paolo Conte ed interpretata da Domenico Modugno. Al terzo posto, abbiamo un altro brano iper esportato, ossia Musica è di Eros Ramazzotti. Al quarto c’è un pezzo che non necessita di presentazioni, cantato da ogni nazione del globo, O sole mio interpretata da Enrico Caruso.
Al quinto posto in graduatoria abbiamo Sapore di sale di Gino Paoli, segue poi Abbronzatissima nella versione interpretata da Edoardo Vianello, al settimo gradino troviamo Bruci la città di Irene Grandi, all'ottavo invece c’è Mare mare di Luca Carboni, al nono la bellissima Vivo per lei di Giorgia ed in chiusura della classifica la Bella di Jovanotti.
Ma non ci sono solo le canzoni incluse nei sondaggi, la canzone italiana è immensamente diffusa, abbiamo ancora dei record di ascolti (ed acquisti), all’estero con la stupenda voce di Elisa ed il brano Ancora qui, troviamo sempre l’indimenticabile regina dei successi Raffaella Carrà con il divertente pezzo A far l’amore comincia tu.
Eros Ramazzotti è amatissimo all’estero, lo troviamo fuori sondaggio con l’ascoltatissima Adesso tu, come dimenticare Toto Cutugno e L’italiano, quasi un motto d’orgoglio per gli immigrati nostrani. Chiudiamo con Laura Pausini e La solitudine e per ultima Gianna Nannini con America (nomen omen).
La musica italiana si è ritagliata a pieno titolo un posto tra i generi musicali mondiali, tanto che se noi dovessimo andare in un negozio di musica di un'altra nazione, in un'altra città, come ad esempio New York o Londra, nei più forniti troveremmo sicuramente la sezione Musica italiana. Ma quali sono gli autori maggiormente ascoltati ed acquistati all'estero?
È ovvio che oramai la politica delle case discografiche è quella di tendere all'esportazione massiccia dei prodotti musicali, quindi attualmente possiamo trovare CD di Laura Pausini, Vasco Rossi o Elisa anche nei negozi di musica in Argentina, come pure in Giappone. Un po’ più difficile, per questioni logistiche e politiche, era la possibilità di fruire della canzone italiana negli anni pre e post guerra mondiale (peggio nella prima che nella seconda).
La società Dante Alighieri, prestigioso gruppo di intellettuali fondato da Giosuè Carducci nel 1889, ed ancora viva ed attiva, ha stilato un sondaggio online per stabilire quali sono le dieci canzoni italiane più ascoltate all’estero. I voti appartengono a Paesi che presentano una forte presenza di immigrati italiani, come ad esempio l’Argentina e la Germania, ma anche la Polonia e la Grecia. Gli altri Paesi che hanno partecipato al sondaggio sono stati il Brasile, il Messico, il Cile, la Francia e l’Olanda.
Ma bando alle ciance, nella classifica, al primo posto troviamo Azzurro, interpretata da Adriano Celentano, segue quasi a pari merito l’indimenticabile Nel blu dipinto di blu, scritta da Paolo Conte ed interpretata da Domenico Modugno. Al terzo posto, abbiamo un altro brano iper esportato, ossia Musica è di Eros Ramazzotti. Al quarto c’è un pezzo che non necessita di presentazioni, cantato da ogni nazione del globo, O sole mio interpretata da Enrico Caruso.
Al quinto posto in graduatoria abbiamo Sapore di sale di Gino Paoli, segue poi Abbronzatissima nella versione interpretata da Edoardo Vianello, al settimo gradino troviamo Bruci la città di Irene Grandi, all'ottavo invece c’è Mare mare di Luca Carboni, al nono la bellissima Vivo per lei di Giorgia ed in chiusura della classifica la Bella di Jovanotti.
Ma non ci sono solo le canzoni incluse nei sondaggi, la canzone italiana è immensamente diffusa, abbiamo ancora dei record di ascolti (ed acquisti), all’estero con la stupenda voce di Elisa ed il brano Ancora qui, troviamo sempre l’indimenticabile regina dei successi Raffaella Carrà con il divertente pezzo A far l’amore comincia tu.
Eros Ramazzotti è amatissimo all’estero, lo troviamo fuori sondaggio con l’ascoltatissima Adesso tu, come dimenticare Toto Cutugno e L’italiano, quasi un motto d’orgoglio per gli immigrati nostrani. Chiudiamo con Laura Pausini e La solitudine e per ultima Gianna Nannini con America (nomen omen).
Tag: musica italiana, canzoni italiane, domenico modugno, adriano celentano, enrico caruso, mina
2024-06-17
NON DATE RETTA AI CANTAUTORI: DIAMO PESO ALLE CANZONI. INTERVISTA ESCLUSIVA A MIRKOEILCANE.
25 ottobre, che grande occasione / il locale qui dietro fa live Mirkoeilcane….
Seguo Mirko dallo scorso Festival di Sanremo.
La sezione Nuove Proposte è quella che, in genere, ascolto con più attenzione perché sono quegli artisti che, in qualche modo, sono ancora lì a metà strada tra la musica emergente e quella emersa. Si presenta sul palco questo ragazzo che potrebbe essere tranquillamente mio fratello maggiore e con molta tranquillità inizia ad interpretare Stiamo Tutti Bene, raccontando la nuda e cruda verità di un tema delicato come quello dell’immigrazione nel Mediterraneo.
Nonostante la cronaca ed i social mi diano l’impressione di sapere tutto a riguardo, rimango spiazzato perché Mirko lo presenta da un punto di vista inedito: gli occhi di un bambino. Un cantautore, nuova scuola, si presenta sul palco di Sanremo interpretando un brano, raccontandolo, laddove tutti puntano al vocalizzo per strappare l’applauso pop, con un testo tanto schietto quanto disarmante… insomma: è stato amore musicale a prima vista e, ascoltando i suoi dischi, mi sono reso conto che quel brano è solo la ciliegina sulla torta del repertorio.
Era da un po’ che volevo vederlo live e all’ora di pranzo del 25 ottobre mi scrive Paolo di Staimusic dicendomi che potevo andare ad intervistarlo. Panico. Nella mia non lunghissima carriera da cantautore e pseudo-vlogger musicale mi è sempre capitato di dover rispondere alle domande. Stavolta tocca farle e tocca farle da fan dell’artista.
Mi armo di GoPro, chiudo gli ultimi comunicati di 0371 Music Press, corro in macchina e raggiungo il Mare Culturale Urbano di Milano. Arrivo prima del soundcheck e vengo accolto da Erica (che ringrazio) dello staff e cerco di mascherare l’ansia da prestazione.
Arrivato Mirko, dopo i convenevoli del caso, cerco di mettere le mani avanti con un guarda, capiti male: è la mia prima intervista… e sorridendo mi risponde in romano nun te preoccupa’: pure a’ mia. Ci facciamo una risata e da lì in poi è fatta.
Il mio obiettivo era quello di unire l’intervista alla mission del mio Vlog Del Musicista Sfigato: cercare di far capire ai non musicisti cosa vuol dire essere un artista emergente e cercare di dialogare con i miei colleghi riguardo a problemi, spunti, esperienze e possibili consigli per vivere meglio in questo oceano della musica.
Giudicherete voi se ci sono riuscito o meno.
Nella prima parte sono partito dalla domanda della redazione di Staimusic riguardo il pensiero di Mirkoeilcane sulla cultura italiana che cerca di sopravvivere a quest’era social in cui tutto sanno tutto di tutti (o pensano di saperlo) per poi addentrarmi dentro alla cosa che secondo me interessa di più a un giovane musicista: la scrittura, il messaggio ed il pensiero dell’autore espresso nelle sue canzoni.
Nella seconda, aiutato anche dalle domande dei pocodemoscopici del fanclub, ho cercato di portare l’attenzione proprio su quello che un artista che sta arrivando al grande pubblico, calcando palchi importanti come Sanremo e Primo Maggio di Roma, può cercare di trasmettere a chi sta lottando per emergere nella musica.
Primo video
Secondo video
continua articolo nella pagina dell'artista Mirkoeilcane.
Seguo Mirko dallo scorso Festival di Sanremo.
La sezione Nuove Proposte è quella che, in genere, ascolto con più attenzione perché sono quegli artisti che, in qualche modo, sono ancora lì a metà strada tra la musica emergente e quella emersa. Si presenta sul palco questo ragazzo che potrebbe essere tranquillamente mio fratello maggiore e con molta tranquillità inizia ad interpretare Stiamo Tutti Bene, raccontando la nuda e cruda verità di un tema delicato come quello dell’immigrazione nel Mediterraneo.
Nonostante la cronaca ed i social mi diano l’impressione di sapere tutto a riguardo, rimango spiazzato perché Mirko lo presenta da un punto di vista inedito: gli occhi di un bambino. Un cantautore, nuova scuola, si presenta sul palco di Sanremo interpretando un brano, raccontandolo, laddove tutti puntano al vocalizzo per strappare l’applauso pop, con un testo tanto schietto quanto disarmante… insomma: è stato amore musicale a prima vista e, ascoltando i suoi dischi, mi sono reso conto che quel brano è solo la ciliegina sulla torta del repertorio.
Era da un po’ che volevo vederlo live e all’ora di pranzo del 25 ottobre mi scrive Paolo di Staimusic dicendomi che potevo andare ad intervistarlo. Panico. Nella mia non lunghissima carriera da cantautore e pseudo-vlogger musicale mi è sempre capitato di dover rispondere alle domande. Stavolta tocca farle e tocca farle da fan dell’artista.
Mi armo di GoPro, chiudo gli ultimi comunicati di 0371 Music Press, corro in macchina e raggiungo il Mare Culturale Urbano di Milano. Arrivo prima del soundcheck e vengo accolto da Erica (che ringrazio) dello staff e cerco di mascherare l’ansia da prestazione.
Arrivato Mirko, dopo i convenevoli del caso, cerco di mettere le mani avanti con un guarda, capiti male: è la mia prima intervista… e sorridendo mi risponde in romano nun te preoccupa’: pure a’ mia. Ci facciamo una risata e da lì in poi è fatta.
Il mio obiettivo era quello di unire l’intervista alla mission del mio Vlog Del Musicista Sfigato: cercare di far capire ai non musicisti cosa vuol dire essere un artista emergente e cercare di dialogare con i miei colleghi riguardo a problemi, spunti, esperienze e possibili consigli per vivere meglio in questo oceano della musica.
Giudicherete voi se ci sono riuscito o meno.
Nella prima parte sono partito dalla domanda della redazione di Staimusic riguardo il pensiero di Mirkoeilcane sulla cultura italiana che cerca di sopravvivere a quest’era social in cui tutto sanno tutto di tutti (o pensano di saperlo) per poi addentrarmi dentro alla cosa che secondo me interessa di più a un giovane musicista: la scrittura, il messaggio ed il pensiero dell’autore espresso nelle sue canzoni.
Nella seconda, aiutato anche dalle domande dei pocodemoscopici del fanclub, ho cercato di portare l’attenzione proprio su quello che un artista che sta arrivando al grande pubblico, calcando palchi importanti come Sanremo e Primo Maggio di Roma, può cercare di trasmettere a chi sta lottando per emergere nella musica.
Primo video
Secondo video
continua articolo nella pagina dell'artista Mirkoeilcane.
Tag: musica italiana, mirkoeilcane, poesia, musicadautore, cantautore, concerto, live, intervista
2024-03-12
PROGRAMMA DEL FESTIVAL DI SANREMO 2021
Festival di Sanremo 2021
Prima serata martedì 2 marzo
Ascolto dei primi 13 brani in gara e presentazione delle prime 4 Nuove Proposte. Nuove Proposte.
Con Amadeus ci sará Fiorello
Ospiti: Matilda De Angelis e Loredana Bertè.
Seconda serata mercoledì 3 marzo
Ascolto delle altre 13 canzoni dei Big in gara.
Esibizione di Achille Lauro
Con Amadeus ci sarà Elodie.
Ci sará la prima classifica generale dei brani e canteranno le altre 4 Nuove Proposte.
Terza serata giovedì 4 marzo
Dedicata a duetti e cover.
Gli artisti in gara canteranno da soli oppure con altri vip.
Le esibizioni verranno valutate dalla giuria costituita da musicisti e coristi dell’orchestra.
Amadeus sará con Vittoria Ceretti.
Quarta serata venerdì 5 marzo
tutti e 26 i Big in gara si esibiranno sul palco dell’Ariston
Finale delle Nuove Proposte.
Amadeus con Barbara Palombelli, Fiorello) e Beatrice Venezi.
Quinta serata sabato 6 marzo 2021
Grande finale del Festival di Sanremo
I 26 Big si esibiranno ancora una volta sul palco dell’Ariston e saranno votati. Amadeus e Fiorello sarano con Ornella Vanoni, Serena Rossi e Simona Ventura.
Prima serata martedì 2 marzo
Ascolto dei primi 13 brani in gara e presentazione delle prime 4 Nuove Proposte. Nuove Proposte.
Con Amadeus ci sará Fiorello
Ospiti: Matilda De Angelis e Loredana Bertè.
Seconda serata mercoledì 3 marzo
Ascolto delle altre 13 canzoni dei Big in gara.
Esibizione di Achille Lauro
Con Amadeus ci sarà Elodie.
Ci sará la prima classifica generale dei brani e canteranno le altre 4 Nuove Proposte.
Terza serata giovedì 4 marzo
Dedicata a duetti e cover.
Gli artisti in gara canteranno da soli oppure con altri vip.
Le esibizioni verranno valutate dalla giuria costituita da musicisti e coristi dell’orchestra.
Amadeus sará con Vittoria Ceretti.
Quarta serata venerdì 5 marzo
tutti e 26 i Big in gara si esibiranno sul palco dell’Ariston
Finale delle Nuove Proposte.
Amadeus con Barbara Palombelli, Fiorello) e Beatrice Venezi.
Quinta serata sabato 6 marzo 2021
Grande finale del Festival di Sanremo
I 26 Big si esibiranno ancora una volta sul palco dell’Ariston e saranno votati. Amadeus e Fiorello sarano con Ornella Vanoni, Serena Rossi e Simona Ventura.
Tag: festival di sanremo, musica italiana, cantautori, amadeus, fiorello
2023-12-20
Un vero patrimonio, la musica italiana
In Italia, la musica ha sempre avuto un posto di rilievo nella società, oltre ad essere una delle caratteristiche principali della tradizione nazionale. La musica italiana, di base, nasce storicamente dalla musica popolare, includendo gli stili tradizionali di ogni regione, ma copre anche un ampio spettro di generi musicali, non fermandosi quindi solamente al folk.
L'opera è indubbiamente un genere fondamentale della cultura musicale italiana, nata nel XVI secolo, grazie alle innovazioni nella scala musicale, nella notazione e nell’armonia.
I contributi italiani nel campo della musica sono sicuramente fonte di orgoglio nazionale, ma anche prima dell’unità d’Italia come nazione, la nostra penisola fu la culla di importanti questioni come le innovazioni nella notazione musicale ed il canto gregoriano.
L'Italia è stata a lungo il centro della musica classica europea, all'inizio del XX secolo, la musica classica italiana sviluppa un suono nazionale distintivo caratterizzato dall’essere melodico e romantico, certamente aiutato dalle opere di Verdi.
Ma l’Italia non è solo Giuseppe Verdi, abbiamo dato i natali a personaggi di spicco come: Gioacchino Rossini, Saverio Francesco Mercadante, Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini, Alfredo Catalani, Ruggero Leoncavallo, Pietro Mascagni, Francesco Cilea, Umberto Giordano, Franco Alfano, Ricardo Zandonai e Giacomo Puccini.
In Italia, nell'industria musicale, emergono attualmente generi musicali come la canzone napoletana ed i cantautori, ma anche la musica jazz, l'hip hop e la musica rock. Parlando invece di musica popolare italiana, tocchiamo certamente una parte fondamentale e importante del patrimonio culturale italiano, che va a coprire una vasta gamma di stili musicali, danze caratteristiche e strumenti tipicamente regionali, come ad esempio le Launeddas sarde.
Nel corso del tempo, la musica italiana ha acquisito elementi da diverse e variegate culture, che hanno dominato a più riprese questo paese, influenzandolo in maniera quasi naturale, importando quindi melodie e tecniche della musica germanica, della musica araba, della musica greca, della musica francese e di quella spagnola.
La musica strumentale è un altro genere caratteristico italiano, forse attualmente sottovalutato, ma certamente ruolo importante nell’evoluzione della musica dello stivale. Tra i suoi rappresentanti troviamo Ottorino Respighi, Ildebrando Pizzetti e Gian Francesco Malipiero, menzione a parte merita il precursore dei dodici toni italiani cioè Alfredo Casella.
La musica italiana, nella sua tradizione melodica, è rappresentata da centinaia di artisti, elencarli è impossibile, mi piace quindi nominare alcuni di quelli amati da noi come all’estero, partendo da Domenico Modugno, Nilla Pizzi, Mina, Adriano Celentano, Rita Pavone, Gianni Morandi ed Al Bano, solo per citarne alcuni della vecchia guardia.
Altri musicisti italiani che hanno aiutato la musica italiana a raggiungere i suoi vertici, uscendo dalla penisola per conquistare il mondo intero, sono certamente anche Gino Paoli, Luigi Tenco, Bruno Lauzi e Sergio Endrigo. Come dico sempre, mi sembra quasi di fare torto a quelli che non vengono nominati, ma purtroppo lo spazio è quello che è. Chiuderei nominando il compianto Fabrizio De Andrè che, sebbene sia stato influenzato dalla musica di Bob Dylan e da Leonard Cohen, ha contribuito alla creazione di un folk caratteristico che ancora viene imitato dalle nuove leve.
L'opera è indubbiamente un genere fondamentale della cultura musicale italiana, nata nel XVI secolo, grazie alle innovazioni nella scala musicale, nella notazione e nell’armonia.
I contributi italiani nel campo della musica sono sicuramente fonte di orgoglio nazionale, ma anche prima dell’unità d’Italia come nazione, la nostra penisola fu la culla di importanti questioni come le innovazioni nella notazione musicale ed il canto gregoriano.
L'Italia è stata a lungo il centro della musica classica europea, all'inizio del XX secolo, la musica classica italiana sviluppa un suono nazionale distintivo caratterizzato dall’essere melodico e romantico, certamente aiutato dalle opere di Verdi.
Ma l’Italia non è solo Giuseppe Verdi, abbiamo dato i natali a personaggi di spicco come: Gioacchino Rossini, Saverio Francesco Mercadante, Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini, Alfredo Catalani, Ruggero Leoncavallo, Pietro Mascagni, Francesco Cilea, Umberto Giordano, Franco Alfano, Ricardo Zandonai e Giacomo Puccini.
In Italia, nell'industria musicale, emergono attualmente generi musicali come la canzone napoletana ed i cantautori, ma anche la musica jazz, l'hip hop e la musica rock. Parlando invece di musica popolare italiana, tocchiamo certamente una parte fondamentale e importante del patrimonio culturale italiano, che va a coprire una vasta gamma di stili musicali, danze caratteristiche e strumenti tipicamente regionali, come ad esempio le Launeddas sarde.
Nel corso del tempo, la musica italiana ha acquisito elementi da diverse e variegate culture, che hanno dominato a più riprese questo paese, influenzandolo in maniera quasi naturale, importando quindi melodie e tecniche della musica germanica, della musica araba, della musica greca, della musica francese e di quella spagnola.
La musica strumentale è un altro genere caratteristico italiano, forse attualmente sottovalutato, ma certamente ruolo importante nell’evoluzione della musica dello stivale. Tra i suoi rappresentanti troviamo Ottorino Respighi, Ildebrando Pizzetti e Gian Francesco Malipiero, menzione a parte merita il precursore dei dodici toni italiani cioè Alfredo Casella.
La musica italiana, nella sua tradizione melodica, è rappresentata da centinaia di artisti, elencarli è impossibile, mi piace quindi nominare alcuni di quelli amati da noi come all’estero, partendo da Domenico Modugno, Nilla Pizzi, Mina, Adriano Celentano, Rita Pavone, Gianni Morandi ed Al Bano, solo per citarne alcuni della vecchia guardia.
Altri musicisti italiani che hanno aiutato la musica italiana a raggiungere i suoi vertici, uscendo dalla penisola per conquistare il mondo intero, sono certamente anche Gino Paoli, Luigi Tenco, Bruno Lauzi e Sergio Endrigo. Come dico sempre, mi sembra quasi di fare torto a quelli che non vengono nominati, ma purtroppo lo spazio è quello che è. Chiuderei nominando il compianto Fabrizio De Andrè che, sebbene sia stato influenzato dalla musica di Bob Dylan e da Leonard Cohen, ha contribuito alla creazione di un folk caratteristico che ancora viene imitato dalle nuove leve.
Tag: canzoni italiane, musica italiana, little italy, lucio battisti
2023-09-08
Quei ragazzi che cambiarono la musica italiana: gli urlatori
La parola Urlatori è una traduzione dellanglosassone shouter, termine con il quale si etichettavano già negli anni 40 le celebrità del Rhythm & blues americano. Siamo nellItalia del boom economico e, mentre iniziano a comparire i primi juke box, una nuova generazione di cantanti si affaccia sulla scena musicale portando ai microfoni una tecnica inedita – per la nazione – e canzoni dai testi innovativi; la loro stagione sarà breve, ma lascerà il segno.
Gli artisti urlatori orbitavano soprattutto intorno ad etichette milanesi: qui, discografici, autori e arrangiatori compresero la portata del cambiamento che il rock and roll statunitense aveva attuato nella scena musicale nazionale e decisero di scommettere sulle nuove proposte. I loro nomi li conosciamo ancora oggi, ma al tempo erano ancora giovanissimi: parliamo, tra i più noti, di Tony Dallara, Adriano Celentano, Giorgio Gaber, Little Tony e, fra le donne, Betty Curtis, Mina, e Mara Pacini (nota come Brunetta). Al loro modo di cantare, ad alto volume e privo di abbellimenti, si contrapponeva, contemporaneamente, la canzone melodica di Claudio Villa, Nilla Pizzi ed altri ancora, creando una polemica che coinvolse anche la stampa dellepoca.
Cosa contribuì alla fortuna degli urlatori? Il juke-box. Questo strumento, infatti, non era adatto alla riproduzione di canzoni complesse nel testo e nel fraseggio musicale, o ancora per la tipica canzone allitaliana. Era ideale invece per voci potenti e testi di facile ascolto, che facessero immediatamente presa sui presenti anche in un locale affollato. Così, mentre in America si godevano Bill Haley ed Elvis Presley, gli italiani trovarono il loro corrispettivo nel Tony Dallara di Come prima (1958) e negli Happy Boys, il gruppo di cui Mina era voce. Come parlano damore gli urlatori? Privandolo di ogni sua mistificazione e rendendolo meccanico, fisico, reale: roba da Ventiquattromila baci e Il tuo bacio è come un rock, accompagnato dalle movenze di quel Celentano che tanto alludevano al furore sessuale.
Il cambiamento avvenne anche nel mercato discografico italiano, siamo alle origini della musica italiana: si abbassa letà media degli acquirenti di dischi, le classifiche si popolano di cantanti giovanissimi come Gianni Morandi e Rita Pavone. Sanremo fu il secondo palco deccellenza per i nuovi artisti: la loro prima apparizione televisiva avvenne infatti a Il Musichiere, nel 1959.
Cosa pose fine al fenomeno degli urlatori? La cosiddetta British invasion: larrivo dei Bealtes e dei loro epigoni darà via ad una nuova stagione in cui a spopolare saranno i cosiddetti rocker, i gruppi pop e i cantanti della beat generation.
Gli artisti urlatori orbitavano soprattutto intorno ad etichette milanesi: qui, discografici, autori e arrangiatori compresero la portata del cambiamento che il rock and roll statunitense aveva attuato nella scena musicale nazionale e decisero di scommettere sulle nuove proposte. I loro nomi li conosciamo ancora oggi, ma al tempo erano ancora giovanissimi: parliamo, tra i più noti, di Tony Dallara, Adriano Celentano, Giorgio Gaber, Little Tony e, fra le donne, Betty Curtis, Mina, e Mara Pacini (nota come Brunetta). Al loro modo di cantare, ad alto volume e privo di abbellimenti, si contrapponeva, contemporaneamente, la canzone melodica di Claudio Villa, Nilla Pizzi ed altri ancora, creando una polemica che coinvolse anche la stampa dellepoca.
Cosa contribuì alla fortuna degli urlatori? Il juke-box. Questo strumento, infatti, non era adatto alla riproduzione di canzoni complesse nel testo e nel fraseggio musicale, o ancora per la tipica canzone allitaliana. Era ideale invece per voci potenti e testi di facile ascolto, che facessero immediatamente presa sui presenti anche in un locale affollato. Così, mentre in America si godevano Bill Haley ed Elvis Presley, gli italiani trovarono il loro corrispettivo nel Tony Dallara di Come prima (1958) e negli Happy Boys, il gruppo di cui Mina era voce. Come parlano damore gli urlatori? Privandolo di ogni sua mistificazione e rendendolo meccanico, fisico, reale: roba da Ventiquattromila baci e Il tuo bacio è come un rock, accompagnato dalle movenze di quel Celentano che tanto alludevano al furore sessuale.
Il cambiamento avvenne anche nel mercato discografico italiano, siamo alle origini della musica italiana: si abbassa letà media degli acquirenti di dischi, le classifiche si popolano di cantanti giovanissimi come Gianni Morandi e Rita Pavone. Sanremo fu il secondo palco deccellenza per i nuovi artisti: la loro prima apparizione televisiva avvenne infatti a Il Musichiere, nel 1959.
Cosa pose fine al fenomeno degli urlatori? La cosiddetta British invasion: larrivo dei Bealtes e dei loro epigoni darà via ad una nuova stagione in cui a spopolare saranno i cosiddetti rocker, i gruppi pop e i cantanti della beat generation.
Tag: musica italiana, italian classic, urlatori, celentano, mina, rock
2023-08-10
Il ritorno della vera musica italiana anni 60 e anni 70, Thegiornalisti
Ascoltare Thegiornalisti è un po' come tornare indietro nel tempo, un po' come ricordare le sonorità e ascoltare le canzoni che ascoltavano i nostri genitori. Un po' come pensarli nella loro adolescenza, quando uscivano con gli amici o quando si fidanzavano per la prima e ultima volta. Sono dei degni rappresentanti di musica italiana. Incuriositi dalle atmosfere che si ricreano, siamo andati al loro concerto per vivere queste emozioni dal vivo.
Zero aspettative quando partecipi ad un concerto e sai solo tre canzoni.
È proprio quello che mi accade stasera al Love Tour dei The Giornalisti, all’ennesima data sold out.
Nella calca, inizio a chiedermi il perché conosco solo ciò che passa in radio e sono consapevole che effettivamente non sono propriamente una loro fan, ma non sono neanche una fan dei pregiudizi quindi birretta e si comincia.
Luci luci luci sul palco, Tommaso Paradiso romantico, maxischermo super colorato e gonfiabili giganti con la scritta LOVE fanno da degno contorno alla prima parte del concerto.
Si canta, si balla, si suda.
Due ragazzine vengono pescate a caso tra la folla per fare i cori.
L’immancabile parte melodica, dapprima con chitarra e poi al pianoforte mi fanno stare come una gatta che guarda dalla finestra la luna che cade in un lago dipinto di blu.
Eccola, Questa nostra stupida canzone d’amore, sono qui per questo in fondo, per quell’unica frasetta che conta sei la nazionale, del 2006E’ notte a Milano, ma le luci non servono più perché balliamo sotto il sole di Riccione e siamo pronti per il gran finale dove ormai non posso più evitare di guardarti come un pazzo, come un pazzo che ti vuole Completamente, pazzesca.
Infine Ma quanto è puttana questa felicità che dura un minuto ma che botta ci da esattamente come una pioggia di coriandoli coloratissimi, vorrei che piovessero su di me ma sono troppo in alto.
Li posso vedere cadere scintillanti come polvere magica, esagerata, un’esplosione atomica di pace.
Forse se riuscissero a toccarti saresti anche tu stregato da quell’incantesimo.
Forse se riuscissero a toccarmi potrei prenderne una manciata da portare via, nascosta in tasca.
Forse per un minuto funziona.
Ad ogni modo, questa incantevole pioggia colorata e romantica è come sei te, il finale migliore che possiamo guardare, prima di andare a dormire con le tasche vuote, ma ancora con gli occhi pieni di luce.
Zero aspettative quando partecipi ad un concerto e sai solo tre canzoni.
È proprio quello che mi accade stasera al Love Tour dei The Giornalisti, all’ennesima data sold out.
Nella calca, inizio a chiedermi il perché conosco solo ciò che passa in radio e sono consapevole che effettivamente non sono propriamente una loro fan, ma non sono neanche una fan dei pregiudizi quindi birretta e si comincia.
Luci luci luci sul palco, Tommaso Paradiso romantico, maxischermo super colorato e gonfiabili giganti con la scritta LOVE fanno da degno contorno alla prima parte del concerto.
Si canta, si balla, si suda.
Due ragazzine vengono pescate a caso tra la folla per fare i cori.
L’immancabile parte melodica, dapprima con chitarra e poi al pianoforte mi fanno stare come una gatta che guarda dalla finestra la luna che cade in un lago dipinto di blu.
Eccola, Questa nostra stupida canzone d’amore, sono qui per questo in fondo, per quell’unica frasetta che conta sei la nazionale, del 2006E’ notte a Milano, ma le luci non servono più perché balliamo sotto il sole di Riccione e siamo pronti per il gran finale dove ormai non posso più evitare di guardarti come un pazzo, come un pazzo che ti vuole Completamente, pazzesca.
Infine Ma quanto è puttana questa felicità che dura un minuto ma che botta ci da esattamente come una pioggia di coriandoli coloratissimi, vorrei che piovessero su di me ma sono troppo in alto.
Li posso vedere cadere scintillanti come polvere magica, esagerata, un’esplosione atomica di pace.
Forse se riuscissero a toccarti saresti anche tu stregato da quell’incantesimo.
Forse se riuscissero a toccarmi potrei prenderne una manciata da portare via, nascosta in tasca.
Forse per un minuto funziona.
Ad ogni modo, questa incantevole pioggia colorata e romantica è come sei te, il finale migliore che possiamo guardare, prima di andare a dormire con le tasche vuote, ma ancora con gli occhi pieni di luce.
Tag: musica italiana, live, thegiornalisti, atmosfera romantica, ritorno agli anni 60
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